Università. Nella classifica degli Atenei virtuosi qualche “imprecisione” di troppo

Università. Nella classifica degli Atenei virtuosi qualche “imprecisione” di troppo

Università. Nella classifica degli Atenei virtuosi qualche “imprecisione” di troppo

sabato 01 Agosto 2009 - 09:23

I rettori dei 54 atenei classificati dal ministero sulla base di un criterio di “virtù” sono stati invitati a fornire nuovamente dati e numeri relativi ai propri bilanci a causa di possibili errore. La situazione potrebbe mutare ma si escludono drastici stravolgimenti rispetto alle attuali posizioni

Potrebbe esserci qualche errore da penna rossa, e in alcuni casi anche blu, nella classifica degli Atenei più e meno virtuosi resa nota lo scorso 24 luglio dal Ministero di Istruzione Università e Ricerca e nella quale l’Ateneo Peloritano occupa il 51 esimo posto, in piena zona “bocciatura”. A renderlo noto è lo stesso ministero affidato a Mariastella Gelmini che, come dichiarato dai rettori di alcune università del centro Italia all’agenzia Reuteurs, ha inviatato a verificare se i dati utilizzati dal governo per la preparazione della finale graduatoria di “virtù” corrispondano a quelli in possesso dei singoli atenei. Verifica che verrà effettuata attraverso l’area di accesso riservata sullo stesso portale del Ministero.

Una classifica, quella resa nota qualche settimana fa insieme all’annuncio di costituzione della cosiddetta Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (Anvur), che ha fatto sobbalzare i “Magnifici” di numerose università del Sud, con in testa il rettore Tomasello che, nel corso della conferenza stampa dello scorso 28 luglio (vedi articolo correlato) aveva definito estremamente critica e complessa la situazione degli Atenei italiani, in particolare per quelli del meridione, a causa del provvedimenti Tremonti-Gelmini.

I rettori delle università “catalogate” dal Ministero dell’università, con al primo posto Trento e all’ultimo Macerata, da oggi fino al 15 settembre dovranno dunque nuovamente fornire i “numeri” relativi ai bilanci dei propri atenei, numeri che verranno ricontrollati dagli organi di governo per poi essere comparati in modo da evidenziare eventuali margini di errore.

Il rettore di uno degli Atenei dell’Italia centrale risultato ‘bocciato’ dal Ministero, ha affermato che -potrebbero essere stati caricati dei dati sbagliati, anche perché provenienti banche dati diverse. In questo senso, ci sono ancora dei margini di trattativa sulla composizione finale della classifica. Tuttavia è da escludere che la graduatoria cambi in maniera drastica-. La compilazione della classifica è un’eredità dei comitati precedenti, che saranno accorpati dall’Anvur: il Cnvsu, che valutava le università, e il Civr, che valutava invece la ricerca. Una scelta che è stata criticata da alcuni rettori, i quali avrebbero preferito fosse il nuovo organismo a fare le valutazioni.

(foto Dino Sturiale)

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