«Scusa Messina, ti lascio perché…», lettera di un altro giovane in partenza

«Scusa Messina, ti lascio perché…», lettera di un altro giovane in partenza

«Scusa Messina, ti lascio perché…», lettera di un altro giovane in partenza

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giovedì 28 Settembre 2017 - 06:20

Sono sempre più giovani costretti ad emigrare per mancanza di opportunità. Vi proponiamo la lettera -sfogo di un messinese pronto a fare le valigie per cercare “fortuna” lontano dalla sua terra

Cari lettori di Tempostretto,

mi chiamo Davide e ho 26 anni. Perdonate in anticipo il mio sfogo, probabilmente sterile e fine a sé stesso, ma non riesco a limitarmi nel restare in un angolo coi pugni chiusi mentre si consuma quello che, per me e molti coetanei, è un vero dramma.
La sensazione è quella di una totale impotenza, il sentirsi come un rottame parcheggiato in doppia fila (tecnica di cui noi messinesi siamo i massimi esperti al mondo) pronto ad essere trascinato via da un carro attrezzi.
Per carità c’è chi, come me, ha lottato con le unghie e con i denti per ritagliarsi uno spazio in una città che sembra quasi aver sentenziato il proprio esilio, sia con l’impegno negli studi che con stage/lavori sottopagati (quando si viene pagati!).
Insomma, non servo certamente io per spiegarvi il paradosso della spirale professionale “hai i titoli di studio, ma non hai esperienza lavorativa” e della sua versione alternativa “Hai anni di esperienza, ma noi cerchiamo uno stagista”.
Pur restando bloccati in questa sorta di Limbo dantesco nel mondo del lavoro, mi preme sottolineare il mio dolore nel constatare che la città stessa è divenuta l’ombra di sé stessa dei tempi migliori, che poco o nulla ha da offrire in termini di stimoli culturali e di aggregazione sociale, basti anche solo pensare al declino subito dalla nostra Fiera nel corso degli ultimi 20 anni.
Ricordo nitidamente da bambino l’immensità di quell’area in cui presenziavano persino imprenditori stranieri, data l’importanza a livello mondiale della Fiera Internazionale di Messina; mentre oggi… Lo sapete, non aggiungo altro.
Purtroppo, negli ultimi anni, ho potuto persino constatare che non bisogna dare per scontati nemmeno alcuni servizi primari come la fornitura d’acqua né, tanto meno, la fruibilità di quelli che dovrebbero essere gli spazi pubblici a disposizione dei cittadini.
Credo di perdere qualche anno di vita ogni qualvolta mi ritrovi a passare davanti alla Villetta Quasimodo per esempio (recentemente – e aggiungerei fortunatamente – concessa al Rotaract Club per un piano di ripristino), ripensando ai giorni felici passati da bambino sui giochi e durante la festa di Carnevale; peccato che ormai il parco sia stato praticamente “colonizzato” senza il benché minimo rispetto, vedendo tutte le attrazioni sulle quali ho passato ore e giorni della mia vita ormai divelte per il solo gusto di fare vandalismo.
Eppure, nell’ultimo anno, ho viaggiato spesso visitando altre città italiane come Milano e Roma: possiamo ripeterci all’infinito che “l’Italia è una, i problemi che ci sono qua, ci sono anche là” ma, mi spiace dirlo, non è così.
L’impressione è stata quella di ritrovarmi in una terra straniera, che con la mia ha in comune giusto l’utilizzo della lingua madre, niente di più. Vi garantisco che vedere tutto ciò non ha fatto altro che farmi stare ulteriormente male, non capacitandomi del perché non sia possibile vivere le stesse sensazioni di meraviglia, stimoli e stupore anche qui a Messina, vicino ai miei cari e alla famiglia in cui sono nato e cresciuto.
Ho impiegato diversi mesi per capirlo (o forse per accettarlo) ma sono arrivato alla conclusione che la soluzione per progredire in questa fase della vita e in questo contesto è una soltanto: prendere quei quattro soldi messi da parte e fare le valigie.
La consapevolezza che si tratti di un “viaggio della speranza” c’è, con il rammarico di dover lasciare tutto per ritrovarmi lontano dai miei affetti a farle compagnia.
Mi spiace scegliere la via del codardo, ma è la stessa di colui che ha visto una gestione indecorosa di questa città negli ultimi anni, sia dalla vecchia classe “giacca e cravatta” che del rivoluzionario movimento “dal basso”, e fatica a vedere la luce in fondo al tunnel.
Spero di essere smentito quando tornerò per le classiche “visite” che ogni messinese emigrato compie ogni anno.
Ciao Messina, riprenditi!

Davide Schepis

22 commenti

  1. MI DISPIACE ma i messinesi e quindi noi, siamo specialisti nello scegliere per il governo della città il peggio che esiste sulla piazza.forse perchè di meglio non c’è oppure si nasconde conscio che è impossibile governare un popolo di “buddaci”.

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  2. MessineseIncallito 28 Settembre 2017 07:54

    In bocca al lupo. Probabilmente Messina ti mancherà tantissimo, perché la nostra non è una città come tante altre. Lo spettacolo naturale che ci circonda lo trovi in poche altre città al mondo. MA ti accorgerai presto che fuori dalla sicilia sono ripagati i tuoi sforzi e le tue abilità e non le tue CONOSCENZE. Per cui goditi quest’esperienza.

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  3. Complimenti e in bocca al lupo Davide. Non devi rammaricarti, non sei un codardo ma stai facendo la cosa giusta per il tuo futuro. Te lo dice uno che ha lasciato questà “città” nel lontano 1981 quando ancora (per poco) poteva definirsi CITTA’. Ogni volta che ritornerai ti accorgerai del progressivo decadimento di Messina e proverai dispsiacere per quanti continuano a rimanere in questo nulla senza passato/presente/futuro. “Quelli di adesso” non sono nè meglio nè peggio di “quelli di prima”, stanno semplicemente completando nel miglior modo possibile l’opera iniziata 30-35 anni fa. Avanti il prossimo coraggioso

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  4. MessineseAttenti 28 Settembre 2017 08:58

    Non è solo una questione di governo locale.
    Una volta Messina offriva tanto lavoro pubblico.
    Ferrovie, cantieristica, Banca d’Italia, Uffici vari, distretto militare.
    Da tempo è stato tutto smantellato.
    Chi vuole lavorare onestamente DEVE andare via.
    Riamngono i figli di papà, i raccomandati ed i poco di buono.
    Buona fortuna, Davide.
    Fatti una vita fuori e non tornare più, se non per pochi giorni.
    Messina è un cimitero a cielo aperto, destinata a sparire, coperta dalla polvere dell’ignavia e della vigliaccheria.
    Auguri.

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  5. Caro Davide, non commento le tue scelte ma ti faccio comunque tanti auguri anche perchè non pensare che altrove le cose siano poi così diverse (vedi il prof. anglo-italiano a Firenze!). Mi rivolgo a chi ha deciso, con amore e con coraggio, di restare nella nostra splendida terra a combattere questa inerzia e rassegnazione…. Il 5 novembre, per favore, votiamo col cuore e non con un possibile tornaconto personale….. è stato sempre fatto così ed i risultati si vedono tutti

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  6. Finalmente, dopo tanti anni, sono riuscito a individuare la maggiore causa per cui tutto questo accade a Messina… TOTALE MANCANZE DI MERITOCRAZIA.

    Persone sezza meriti ma solo spintarelle ricoprono le cariche più importanti… come dovrebbero andare le cose?

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  7. Remo Remotti scrisse “Mamma Roma Addio” ben prima della crisi economica.
    Io stesso emigrai in tempi non sospetti e, essendo in Europa, un certo spostamento di capitale umano e’ comprensibile.
    Del resto negli Stati Uniti ci si sposta in Florida o California e se hai le palle girate te ne vai in Alaska. Qualcuo scrive canzoni su quanto e’ bello il Montana o la Carolina, senza troppe tragedie.
    Forza Davide, il mondo non e’ cosi’ brutto, vedrai che non te ne pentirai!

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  8. Il dramma vero non sta nel partire. Il capitale umano messinese sparso per l’Italia è grande. Non riuscire a farlo rientrare è la vera tragedia.

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  9. Nella misura in cui non c’è uno piano di salvataggio per Messina (parlare di sviluppo significa prendere in giro noi stessi) purtroppo Davide non sarà ne il primo ne l’ultimo.
    Mi permetto di dare un consiglio: vivi questa esperienza fino in fondo! Lasciare i propri affetti è durissima ma vivere da “emigrato” lo è ancora di più soprattutto perché come hai scritto il viaggio della speranza non assicura automaticamente la possibilità di trovare la propria strada.

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  10. DAVID SIAMO OBBLIGATI NEL RIPETE CIO’ CHE ABBIAMO DETTO AD ALTRI ONESTI E BRAVI RAGAZZI. IL MOTIVO CHE SCRIVO ONESTI E BRAVI PERCHE’ SE NON LO ERANO, STAI PUR CERTO CHE TROVAVANO SEMPRE QUALCOSA DA TROVARE MI SONO SPIEGATO? COME TU PUOI ASPETTARTI DA MESSINA QUANDO E’ RITENUTA DA DECENNI UNA CITTA’ CHE PRIMA ERA ELOGIATA E LODATA, POI COSTRETTA DIETRO CATANIA E PARLERMO ORA DESTINATA A MORIRE A POCO A POCO. SI A MORIRE SOTTOSCRIVO. DAVID NON SCRIVERE LA MIA CITTA’, LA MIA TERRA. CITTA’ DI CHE? PERCHE’ SEI NATO? TERRA NEMMENO PENSARLO NON TI HA DATO NIENTE E NIENTE TI DARA’, E’ LA CRUDA VERITA’! TI DICO CHI TI OFFRE CIO’ CHE VUOI E’ TUO “PADRE”. PUO’ ESSERE TORINO, PARIGI MILANO O ALTRO. PARTI FELICE NON VOLTARTI GUARDA AVANTI E NON VOLTARTI

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  11. DAVID TUTTI I LETTORI CHE MI HANNO PRECEDUTO HANNO SCRITTO LA VERITA’. QUALCUNO HA SCRITTO SULLA MERITOCRAZIA, MA CHE BRUTTA PAROLA A MESSINA! SIA IN ITALIA. QUALCUNO HA SCRITTO CANTIERISTICA, FERROVIE, POSTE, DISTRETTO MILITARE OSPEDALE MILITARE, INTENDENZA DI FINANZA GRANDI OFFICINE, E VIA DICENDO. HANNO TUTTI RAGIONE, QUALCUNO HA SCRITTO CHE I MESSINESI BRAVI SI NOTANO ALL’ESTERO, E’ VERO QUI A MILANO CI SONO MESSINESI BRAVISSIMI IN TUTTE LE QUALIFICHE TECNICO, MEDICO, AMMINISTRATIVO, FINANZIARIO E PROFESSIONALE. TI POSSO ASSICURARE CHE CI SONO MESSINESI CHE HANNO RICEVUTO ELOGI DA PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA, CHE DAI PRESIDENTI O CAPI DOVE LAVORANO ELOGI IMPORTANTISSIMI. QUI ERANO SERVI DI IGNORANTI RACCOMANDATI. PARTI TRANQUILLO FORZA

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  12. Il cittadino LIBERO ed INDIPENDENTE, correttamente informato e con un minimo di riflesso imprenditoriale non può che collegare direttamene la forte e dissennata ostilità o l’agnosticismo minnifuttisticu alla grande infrastruttura Ponte,di Messina,….alla condizione dispersta in cui si trova la città. . No Ponte Si Isolamento. No Ponte. No progresso. Inutile girarci interno. Quando rifiuti un dono inestimabile oppure, peggio, non te ne rendi conto…LA NEMESI..é implacabile e non perdona. Bisognerebbe pertanto chiedere anche a questo giovane che giustamnpente si lamenta perché è costretto ad emigrare..cosa ne pensa del…PONTE. Cosa ne pensa il suo genitore, la sua famiglia,il suo vicino di casa, il politico a cui ha dato magari ill voto.

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  13. BRAVO.Non tornare piu’!!!Solo in vacanza…forse.
    Questa città non ci merita.
    Ci sono immense possibilità al nord,solo chi non ha voglia non lavora.
    Farai sacrifici.TANTI.Ti mancheranno i cari.MOLTO.
    Qui si sgobba.Si corre.Le tue settimane voleranno velocememte. Avrai soddisfazioni,vivrai dignitosamene,e sarai rispettato. Sii umile.Cambia mentalità,protesta garbatamente se è il caso,chiedi con gentilezza e ti verrà dato.
    Non ti offendere se ti danno scherzosamente del”terrone”, rispetta le regole del buon vivere e non fari”u scattru “.
    Qui sono educati…non sunnu fissa !!!
    Apprezzerai la qualità della vita al nord e tornato giù(come dicono qui)ti sentirai un turista che guarda stupito scene di vita inconcepibili al nord.

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  14. unmessinesequalunque 28 Settembre 2017 15:02

    Caro davide, non abbatterti. Pensa che questa è una tappa quasi obligatoria per non morire dentro lo sfruttamento che il sud Italia offre. Parti , osserva, gira, vai a lavorare altrove, ruba idee e gira il mondo. Ma un giorno, se lo vorrai e ne hai la possibilità , ti invito a tornare per contribuire con le competenze acquisite, a migliorare ad investire nella TUA CITTÀ. Lascia perdere i disfattisti, chi schifa Messina non la merita. MESSINA PUÒ CRESCERE SOLO CON LE ESPERIENZE DEI GIOVANI CHE VANNO VIA, MA DECIDONO DI TORNARE

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  15. Ma c’è una volta che non infili il ponte nei tuoi interventi?

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  16. Fai bene ad andartene, qui muori, mio figlio è da otto anni che si trova all’estero , torna solo per farsi delle ferie , tanto a messina vanno bene solo chi ha un nome tipo “Luigi” capisce a me .

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  17. In bocca a lupo caro.

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  18. Caro Davide sono d’accordissimo per tutto quello che hai scritto e, se permetti, voglio aggiungere una frase del grande Leonardo Sciascia (il cui attaccamento verso la città di Messina è noto): “la certificazione dell’esistenza di Messina di un’alacre città con questo nome bisogna cercarla indietro nel tempo. Molto più indietro del terremoto del 1908 perchè in caso contrario Messina forse non si estende, forse non esiste….”.

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  19. SOLO LUIGI?

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  20. TRANQUILLO CHE NON SEI AFFATTO UN CODARDO IO PARTO MARTEDÌ VADO A CERCARE LAVORO A 1800 KM DI DISTANZA A DIFFERENZA TUA IO SONO SPOSATO E HO 31 ANNI QUINDI LASCIO QUI ANCHE MIA MOGLIE TRANQUILLO ANDARE VIA DA QUESTA CITTÀ CHE NON FA ALTRO CHE PREMIARE I RACCOMANDATI E I FIGLI DI PAPÀ È DA CORAGGIOSI E NON DA CODARDI IO ME NE STO ANDANDO CON UNA PARENTE IN TASCA DA 8000€ QUINDI TRANQUILLO IN BOCCA AL LUPO E CHE TU POSSA AVERE TANTA FORTUNA

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  21. É questione di intelligenza…SOCIALE. O si ha o non la si ha. Senza Ponte sarete destinati alla condanna “dantesca”della “chiacchiera infinita”, alla desertificazione inevitabile ed a tenere alto solo il vessillo di città di BUDDACI.

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  22. TORNARE DOVE?
    IN UNA CITTÀ DOVE SE TUO PADRE È UN SEMPLICE OPERAIO TU DOVRAI SEMPRE FARE LO SCHIAVO.
    O IN UNA CITTÀ DOVE TORNARE CON UN BAGAGLIO CULTURALE E LAVORATIVO FATTO FUORI NON CONTA NULLA.
    O INVESTIRE IN UNA CITTÀ DOVE I GIOVANI SCAPPANO E BUTTARE TUTTI I SOLDI SUDATI IN UNA CITTÀ DOVE TUTTI SENE SBATTONO.
    MA CHE DICI IO TENGO A MESSINA COME POCHI MA SCAPPO PERCHÉ NON VOGLIO MORIRE DI FAME

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