Dalle lettere di Signorino al Consiglio comunale: ecco perché i rifiuti vanno all'Amam

Dalle lettere di Signorino al Consiglio comunale: ecco perché i rifiuti vanno all’Amam

Francesca Stornante

Dalle lettere di Signorino al Consiglio comunale: ecco perché i rifiuti vanno all’Amam

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domenica 05 Luglio 2015 - 23:42

In vista dei confronti tra commissioni, consiglio e amministrazione, il vicesindaco Signorino gioca d'anticipo e spiega ai consiglieri tutti i vantaggi dell'operazione che dovrebbe cambiare la gestione rifiuti, passando tutto all'Amam e dicendo addio ad Ato3 e Messinambiente. Al civico consesso spetterà l'ultima parola.

Sarà un’estate caldissima a Palazzo Zanca e non solo per colpa della colonnina di mercurio tipica della bella stagione. Il Consiglio comunale si troverà ad affrontare tutti i provvedimenti con cui l’amministrazione Accorinti ridisegna la gestione dei rifiuti messinesi e già oggi iniziano i confronti in I Commissione Bilancio che, con carte alla mano, proverà a capirne di più di questa grande operazione con cui si dirà addio a Messinambiente e Ato3. In realtà, rispetto a quella che doveva essere la tabella di marcia, si registrano già significativi ritardi, considerato che era stata scelta la data del 30 giugno per chiudere i ponti con il passato e trasferire servizi e personale all’Amam. Adesso ci sono altri tre mesi di tempo grazie all’ultima ordinanza con cui il sindaco ha allungato la vita di Messinambiente, ne resta invece molto meno per l’Ato3 che la Regione ha prorogato solo fino al 14 luglio. Tutto il percorso si dovrebbe compiere in tempi strettissimi, ma liquidare in pochi giorni la mole di lavoro che attende la commissione bilancio e poi il consiglio comunale non sarà certo facile. Il vicesindaco Guido Signorino però ha deciso di giocare d’anticipo e in una lunga nota indirizzata alla Presidente Emilia Barrile e dunque ai 40 membri del civico consesso fa il punto della situazione, spiega tutti i vantaggi dell’operazione Amam, tira fuori qualche numero, mette nero su bianco alcune parti tratte dalla relazione tecnica che accompagnerà la proposta di deliberazione per l’affidamento dei servizi.

Innanzitutto Signorino spiega quali sarebbero gli elementi di vantaggio: le aziende Messinambiente e Ato3 potranno cessare le attività affidate dal Comune di Messina, procedendo alla loro liquidazione e definitivo scioglimento, senza riduzioni forzate degli organici e senza perdita di posti di lavoro, trovando negli impieghi definiti entro il piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Messina le risorse finanziarie necessarie; la gestione del servizio da parte di società non in liquidazione consentirà di effettuare da subito i necessari investimenti per il rinnovo del parco mezzi del servizio rifiuti; la società Amam potrà soddisfare le sue esigenze di personale, accrescendo l’efficienza di gestione del servizio idrico; gli ulteriori servizi affidati alla nuova Amam consentiranno un maggiore e pieno utilizzo delle maestranze di Messinambiente; il nuovo organigramma aziendale consentirà una più efficiente valorizzazione delle risorse umane complessive; l'approvazione del finanziamento regionale del porta a porta per circa 60.000 cittadini, con l'acquisto di numerosi mezzi, e l'avvio a utilizzo dell’impianto di Pace per il trattamento della raccolta differenziata danno concrete prospettive di riduzione di costi e di eventuali incrementi di ricavi ad oggi impossibili per mancanza di mezzi e impianti, anche indipendentemente dall’affidamento dei lavori della piattaforma integrata di Pace ("preselezione e biostabilizzazione" , impianto trattamento percolato, discarica); l'operazione non avverrà tramite fusioni o incorporazioni aziendali, ma tramite affidamento di servizi da parte del Comune ad una società con modalità in house providing e assunzione del personale tramite mobilità intra-partecipate. Tale procedura consentirà il mantenimento della distinzione contabile tra le società di provenienza e la società di destinazione dell’affidamento dei servizi, si porrà in essere uno schema simile al modello “bad company” – “new company”, evitando che il bilancio Amam sia gravato dai circa 3 milioni di euro per sanzioni e more che pesano annualmente sui conti di Messinambiente; l’assorbimento in società pienamente operativa consentirà ai lavoratori di Messinambiente e Ato3 di avere più certezza per il futuro e maggiori facilità di accesso a forme di credito, ad oggi impedite dallo stato di liquidazione aziendale.

Questi dunque i punti di forza dell’operazione, punti che dovrebbero convincere fin da subito i consiglieri comunali a votare favorevolmente al passaggio dei rifiuti all’Amam. Per avvalorare ulteriormente la tesi elaborata dall’amministrazione, il vicesindaco fa partire la sua analisi dalla condizione di partenza delle tre partecipate coinvolte.

ATTUALE SISTEMA DI GESTIONE DEI SERVIZI

Signorino spiega che «il costo di gestione della distribuzione del servizio idrico è interamente sostenuto coi ricavi delle bollette; il costo complessivo della raccolta e smaltimento dei rifiuti ammonta ad €. 41.670.000 (anno 2014); il costo complessivo della gestione del verde per i servizi affidati ad ATO Messina 3 ammonta ad € 673.000, cui si sommano gli importi di € 330.000 per la manutenzione delle aree a verde delle periferie e di € 300.000 per la manutenzione del verde nei cimiteri comunali. Infine, sono parte degli interventi per i servizi di gestione delle acque, dell’igiene e della cura ambientale la pulizia e manutenzione dei tombini o delle griglie di scolo, per l’importo di € 550.000. Tali ultimi sevizi, attualmente esternalizzati dal Comune senza il coinvolgimento delle società partecipate, verrebbero affidati all’Amam consentendo un pieno ed efficiente utilizzo dei lavoratori impiegati senza ulteriori aggravi per la finanza comunale».

Signorino non ha dubbi: «A regime, le economie di gestione realizzate tramite l’accorpamento dei servizi in unico gestore e la contestuale razionalizzazione delle società partecipate, consentiranno una riduzione di tali importi a carico del Comune, con conseguente beneficio per la finanza comunale, o – in alternativa – un potenziamento dei servizi finanziati a parità di risorse impiegati, con miglioramento della qualità ambientale cittadina».

Lunga e dettagliata la parte dedicata a Messinambiente. Il vicesindaco ricorda che negli ultimi 18 mesi, targati Ciacci, la società è stata interessata da importanti interventi miranti a incrementare la qualità del servizio, ridurre i costi di gestione e ampliare i margini di redditività dell’attività. Ma, come si legge, “questi interventi di oggettivo miglioramento operativo ed efficientamento aziendale incontrano insuperabili limiti derivanti da uno squilibrio strutturale tra costi e ricavi e dalla situazione debitoria ereditata dalle precedenti gestioni”.

Tra esposizione debitoria attuale e potenziale la condizione debitoria di Messinambiente registra un passivo complessivo di circa 50 milioni di Euro, assorbiti nel piano pluriennale di riequilibrio del Comune di Messina.

Ai fini della valutazione dell’ipotesi di affidamento del servizio ad Amam, l’amministrazione ha tenuto in considerazione i risultati della “gestione caratteristica”, quella che cioè risulta dalla differenza fra i ricavi ottenuti a fronte dei servizi svolti e i costi sostenuti per la loro realizzazione. Tale dato, denominato misura l’effettiva capacità dell’azienda di generare reddito, al netto di tutte le voci che nulla hanno a che fare con la pura attività produttiva. «Nell’attuale assetto la “gestione caratteristica” di Messinambiente (gravata dal sottoutilizzo del personale dipendente che – dato lo stato di messa in liquidazione in cui si trova la società – non può essere ottimizzato tramite svolgimento di servizi aggiuntivi) ha determinato nell’anno 2014 perdite per circa 3,1 milioni, causate in misura rilevante dal venir meno degli sgravi contributivi e fiscali per il personale originariamente assunto a tempo determinato. I dati di gestione dell’anno 2015 evidenziano i notevoli progressi compiuti in questo senso dai rinnovati vertici aziendali tramite strutturali riduzioni di costo del personale e importanti interventi nella gestione dei servizi. Questi interventi hanno ridotto di quasi il 50% le perdite della gestione caratteristica, riconducibili nel primo semestre 2015 al valore di € -812.607 che, in base d’anno, implicano un valore negativo di € -1.625.214. Tuttavia i margini di riduzione delle perdite appaiono percorsi in maniera sostanzialmente integrale, al punto da potersi considerare non più espandibili».

Insomma, il vicesindaco sembra il medico che dopo aver tentato il tutto per tutto comunica ai familiari che il paziente non ce l’ha fatta. Ma al di là di Messinambiente la gestione rifiuti deve trovare un nuovo futuro. E alla luce di questo quadro l’esponente della giunta Accorinti dice chiaramente che “l’operazione di accorpamento dei servizi proposta realizza economie di gestione e incrementi di ricavi per nuovi affidamenti che consentono l’annullamento del disequilibrio strutturale tra costi di gestione e redditività dei servizi, resi ricostruendo uno stabile equilibrio economico ed anzi accrescendo i margini aziendali attualmente registrati in Amam e riducendo in prospettiva l’assorbimento di risorse dal bilancio comunale”. Anche perché avvisa che altrimenti l’alternativa sarebbe la drastica riduzione del personale.

LA PROSPETTIVA STRATEGICA

Guardando al futuro, per Signorino «l’utilizzo di un'unica Società (Amam) a partire dal secondo semestre 2015, consentirà di concentrare i servizi in un’unica “governance” e di avviare tutte le iniziative utili alla razionalizzazione e riorganizzazione dei servizi che svolgerà». A dettare la linea ci pensa il Piano Aro, che l’amministrazione ha varato nei mesi scorsi e che prevede quello che sarà l’impianto di questa nuova gestione. Tra le novità più sostanziali c’è l’ormai famosa formula del in house providing, considerata più conveniente e, se tutto filerà liscio, le previsioni dalle stanze del vicesindaco dicono che questo secondo semestre del 2015 sarà trampolino di lancio del nuovo sistema con la necessità delle acquisizioni dei nuovi mezzi ed attrezzature.

Adesso dunque è tutto nelle mani del Consiglio comunale. Ci sono in ballo le modifiche dello statuto Amam, il Piano Aro, l’affidamento “in house” della gestione del servizio di smaltimento e raccolta dei Rsu alla scadenza del regime di ordinanza, la mobilità del personale di Ato3 e Messinambiente, la possibilità di avviare davvero queste due società alla liquidazione.

Francesca Stornante

22 commenti

  1. In questi passaggi dell’assessore c’è moltissima teoria (condivisibile o meno, io la condivida in parte minima) e nessun fatto reale.
    Questo genere di operazioni, che piuttosto di anticipare la multi servizi, la determinano nei fatti, sono pericolose e incerte nei risultati. Se poi si parte dal presupposto che tutto avverrà a somma zero (che comunque comporta esborsi enormi per i cittadini, come quelli degli ultimi due anni), personalmente non posso che vedere nubi all’orizzonte. Le partecipate a Messina hanno bisogno di un “ricambio” di personale, oltre che di investimenti in mezzi. Capisco che sono scelte dure e impopolari, ma il cambio di passo si fa prima di tutto con le persone, le ristrutturazioni questo sono….

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  2. In questi passaggi dell’assessore c’è moltissima teoria (condivisibile o meno, io la condivida in parte minima) e nessun fatto reale.
    Questo genere di operazioni, che piuttosto di anticipare la multi servizi, la determinano nei fatti, sono pericolose e incerte nei risultati. Se poi si parte dal presupposto che tutto avverrà a somma zero (che comunque comporta esborsi enormi per i cittadini, come quelli degli ultimi due anni), personalmente non posso che vedere nubi all’orizzonte. Le partecipate a Messina hanno bisogno di un “ricambio” di personale, oltre che di investimenti in mezzi. Capisco che sono scelte dure e impopolari, ma il cambio di passo si fa prima di tutto con le persone, le ristrutturazioni questo sono….

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  3. RISORSA 192/05 ADDIZIONALE EX ECA PARI AL 10% DEL GETTITO DELLA TARSU dal 2001 al 2012. Residui CONSERVATI al 31/12 2013 €3.410.250 (100%), MINORE ENTRATA €284.218 (l’8,3%), RISCOSSI €630.843 (18,5%), CONSERVATI €2.495.388 (73,2%).Se sommiamo i residui conservati al 31/12/2014 di queste due risorse, si ottiene €8.505.235. Questa cifra è ritenuta a pieno titolo una ENTRATA, incide su AVANZO/DISAVANZO di amministrazione. Caro GUIDO tu ci scommetteresti?

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  4. RISORSA 192/05 ADDIZIONALE EX ECA PARI AL 10% DEL GETTITO DELLA TARSU dal 2001 al 2012. Residui CONSERVATI al 31/12 2013 €3.410.250 (100%), MINORE ENTRATA €284.218 (l’8,3%), RISCOSSI €630.843 (18,5%), CONSERVATI €2.495.388 (73,2%).Se sommiamo i residui conservati al 31/12/2014 di queste due risorse, si ottiene €8.505.235. Questa cifra è ritenuta a pieno titolo una ENTRATA, incide su AVANZO/DISAVANZO di amministrazione. Caro GUIDO tu ci scommetteresti?

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  5. LUIGI_I fa intendere che senza soldi, dei messinesi aggiungo io, non si canta messa, cioè la realizzazione di questo progetto così ambizioso, e, come vi sto dimostrando, c’è una minoranza di nostri concittadini che non intendono pagare tributi, prima TARSU e TARES, oggi TARI, la dimostrazione sono le percentuali relative a MINORE ENTRATE e RISCOSSIONI, e l’alta percentuale dei residui CONSERVATI. Al 31/12/2014 i RESIDUI ATTIVI conservati sono per la RISORSA 193/01 (€13.989.912) e 193/02 (€712.682), sono relative alla TARES 2013, hanno già prodotto residui, cioè somme accertate e non riscosse, per €14.702.594. La sola CATEGORIA 02 TASSE, quella in cui ci sono le entrate per i rifiuti, ha residui conservati al 31/12/2014 per €42,151.787.

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  6. LUIGI_I fa intendere che senza soldi, dei messinesi aggiungo io, non si canta messa, cioè la realizzazione di questo progetto così ambizioso, e, come vi sto dimostrando, c’è una minoranza di nostri concittadini che non intendono pagare tributi, prima TARSU e TARES, oggi TARI, la dimostrazione sono le percentuali relative a MINORE ENTRATE e RISCOSSIONI, e l’alta percentuale dei residui CONSERVATI. Al 31/12/2014 i RESIDUI ATTIVI conservati sono per la RISORSA 193/01 (€13.989.912) e 193/02 (€712.682), sono relative alla TARES 2013, hanno già prodotto residui, cioè somme accertate e non riscosse, per €14.702.594. La sola CATEGORIA 02 TASSE, quella in cui ci sono le entrate per i rifiuti, ha residui conservati al 31/12/2014 per €42,151.787.

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  7. Caro Guido SIGNORINO, chi accerta i RESIDUI ci prende per i fondelli da anni, manovrando su di essi manipola il risultato di amministrazione, fornendo all’assessore di turno AVANZI o DISAVANZI a scelta, NON CI STO PIU’. Ho analizzato dal tuo CONSUNTIVO 2014 la tabella dei RESIDUI ATTIVI vetusti, in particolare di due RISORSE. La 192/01 relativa alla TARSU dal 2001 al 2009 fornisce queste cifre: i RESIDUI TARSU conservati al 31/12/2013 sono €9.647.462 (100%), quelli cancellati perché ritenuti INESIGIBILI o INSUSSISTENTI o di DUBBIA ESIGIBILITA’, in termine tecnico MINORE ENTRATA, sono pari a €2.843.440 (il 29,6%), RISCOSSI €769.688 (l’8%), per cui i residui CONSERVATI al 31/12/2014 sono €6.009.847 (il 62,4%).

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  8. Caro Guido SIGNORINO, chi accerta i RESIDUI ci prende per i fondelli da anni, manovrando su di essi manipola il risultato di amministrazione, fornendo all’assessore di turno AVANZI o DISAVANZI a scelta, NON CI STO PIU’. Ho analizzato dal tuo CONSUNTIVO 2014 la tabella dei RESIDUI ATTIVI vetusti, in particolare di due RISORSE. La 192/01 relativa alla TARSU dal 2001 al 2009 fornisce queste cifre: i RESIDUI TARSU conservati al 31/12/2013 sono €9.647.462 (100%), quelli cancellati perché ritenuti INESIGIBILI o INSUSSISTENTI o di DUBBIA ESIGIBILITA’, in termine tecnico MINORE ENTRATA, sono pari a €2.843.440 (il 29,6%), RISCOSSI €769.688 (l’8%), per cui i residui CONSERVATI al 31/12/2014 sono €6.009.847 (il 62,4%).

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  9. La scelta politica di RE SARO oggi,LOMBARDO,CUFFARO,LEANZA,CAPODICASA ieri,è stata chiarissima,tante DISCARICHE e tanti NANI AZIENDALI,come MessinAmbiente,sparsi per l’isola. Un sistema che ha garantito voti nelle urne,oscuri rapporti con Cosa Nostra,come dimostrano inchieste giudiziarie e sentenze,corruzione,in cambio una Sicilia inquinata e sporca da fare schifo. ACCORINTI,BIANCO,ORLANDO,sono costretti a nani aziendali,quando bastava copiare Emilia Romagna con il suo gigante HERA spa,che si occupa di AMBIENTE,GAS,ACQUA,ENERGIA,TLR,con numeri impressionanti.RENATO sindaco tenta il modello Emilia Romagna in piccolo,è sulla strada giusta,l’ostacolo sono le entrate tributarie evase/eluse dai messinesi e disallineate, la prospettiva è giusta.

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  10. La scelta politica di RE SARO oggi,LOMBARDO,CUFFARO,LEANZA,CAPODICASA ieri,è stata chiarissima,tante DISCARICHE e tanti NANI AZIENDALI,come MessinAmbiente,sparsi per l’isola. Un sistema che ha garantito voti nelle urne,oscuri rapporti con Cosa Nostra,come dimostrano inchieste giudiziarie e sentenze,corruzione,in cambio una Sicilia inquinata e sporca da fare schifo. ACCORINTI,BIANCO,ORLANDO,sono costretti a nani aziendali,quando bastava copiare Emilia Romagna con il suo gigante HERA spa,che si occupa di AMBIENTE,GAS,ACQUA,ENERGIA,TLR,con numeri impressionanti.RENATO sindaco tenta il modello Emilia Romagna in piccolo,è sulla strada giusta,l’ostacolo sono le entrate tributarie evase/eluse dai messinesi e disallineate, la prospettiva è giusta.

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  11. Incredibile… Da quando frequento queste pagine per la prima volta mi trovo d’accordo con i commenti di mariedit!

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  12. Incredibile… Da quando frequento queste pagine per la prima volta mi trovo d’accordo con i commenti di mariedit!

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  13. ecco… mi sembrava… sull’ultimo commento sono in totale DISACCORDO con mariedit.

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  14. ecco… mi sembrava… sull’ultimo commento sono in totale DISACCORDO con mariedit.

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  15. LUIGI_I mi sollecita al commento e a completare le cifre precedenti, intanto dovrebbe chiarirmi su cosa è in TOTALE DISACCORDO. LUIGI_I fa intendere che senza soldi(dei messinesi) non si canta messa(questo progetto così ambizioso) e, come sto dimostrando, c’è una minoranza di nostri concittadini che non intesero pagare TARSU e TARES, oggi TARI, la dimostrazione è l’alta percentuale dei residui CONSERVATI. Al 31/12/2014 i RESIDUI ATTIVI conservati relativi alla RISORSA 193/01 sono €13.989.912 e per la 193/02 €712.682, sono relative alla TARES 2013, hanno già prodotto residui, cioè somme accertate e non riscosse, per €14.702.594. Infine il totale RESIDUI ATTIVI della categoria TASSE, al 31/12/2014 è €42,151.787. Sei ancora in DISACCORDO?

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  16. LUIGI_I mi sollecita al commento e a completare le cifre precedenti, intanto dovrebbe chiarirmi su cosa è in TOTALE DISACCORDO. LUIGI_I fa intendere che senza soldi(dei messinesi) non si canta messa(questo progetto così ambizioso) e, come sto dimostrando, c’è una minoranza di nostri concittadini che non intesero pagare TARSU e TARES, oggi TARI, la dimostrazione è l’alta percentuale dei residui CONSERVATI. Al 31/12/2014 i RESIDUI ATTIVI conservati relativi alla RISORSA 193/01 sono €13.989.912 e per la 193/02 €712.682, sono relative alla TARES 2013, hanno già prodotto residui, cioè somme accertate e non riscosse, per €14.702.594. Infine il totale RESIDUI ATTIVI della categoria TASSE, al 31/12/2014 è €42,151.787. Sei ancora in DISACCORDO?

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  17. Sono in disaccordo sulla multi servizi che a Messina, a mio avviso, è una follia. Sono invece d’accordo sul discorso dei residui. Trattasi di cifre scritte nel ghiaccio, ma dobbiamo riconoscere che la situazione è migliorata.
    Infine, ricordo a tutti che chi non paga tarsu, tares, tari… A volte non è scattro, ma semplicemente non ha le risorse. Non dimentichiamo che il modo in cui sono costruiti i tariffari a Messina non tiene conto di molte variabili

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  18. Sono in disaccordo sulla multi servizi che a Messina, a mio avviso, è una follia. Sono invece d’accordo sul discorso dei residui. Trattasi di cifre scritte nel ghiaccio, ma dobbiamo riconoscere che la situazione è migliorata.
    Infine, ricordo a tutti che chi non paga tarsu, tares, tari… A volte non è scattro, ma semplicemente non ha le risorse. Non dimentichiamo che il modo in cui sono costruiti i tariffari a Messina non tiene conto di molte variabili

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  19. Ci sono collinette destinate a diventare montagne di spazzatura per le vie della città, nessuna zona è esclusa, PERCHE? Dal punto di vista delle risorse finanziarie destinate a MessinAmbiente, i flussi di cassa SIOPE della spesa corrente, codice gestionale 1303 per esattezza, destinato ai contratti di servizio per smaltimento rifiuti, ci fornisce la cifra di €20.668.498 dal primo gennaio ad oggi, dividiamo per sei mesi è otteniamo €3.444.750, che grosso modo è la rata mensile da pagare a MessinAMBIENTE. Il Comune e con esso noi messinesi con i nostri tributi stiamo facendo la nostra parte. Resta l’ipotesi di colpire l’immagine della città boicottando il servizio. Chi ha questo demoniaco interesse? RENATO certamente NO.Guido LO FORTE indaghi

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  20. Ci sono collinette destinate a diventare montagne di spazzatura per le vie della città, nessuna zona è esclusa, PERCHE? Dal punto di vista delle risorse finanziarie destinate a MessinAmbiente, i flussi di cassa SIOPE della spesa corrente, codice gestionale 1303 per esattezza, destinato ai contratti di servizio per smaltimento rifiuti, ci fornisce la cifra di €20.668.498 dal primo gennaio ad oggi, dividiamo per sei mesi è otteniamo €3.444.750, che grosso modo è la rata mensile da pagare a MessinAMBIENTE. Il Comune e con esso noi messinesi con i nostri tributi stiamo facendo la nostra parte. Resta l’ipotesi di colpire l’immagine della città boicottando il servizio. Chi ha questo demoniaco interesse? RENATO certamente NO.Guido LO FORTE indaghi

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  21. Mariedit poichè conosce bene le cifre e le sa analizzare, perchè non scrive alla magistratura per una indagine accurata sui movimenti e scelte che qusta amministrazione e Signorino in testa stanno facendo? Credo che solo lei potrebbe discutere alla pari con il magistrato e la guardia di finanza, noi siamo solo poveri cittadini che non abbiamo voce in capitolo se non per poter commentare su queste pagine gentilmente messe a disposizione da Tempostretto al quale arriva il mio grazie perchè mi permette, attraverso lo scritto, di poter scaricare la rabbia che ho per i furti perpetrati a noi messinesi da altri messinesi che pensano solo alle loro tasche e far fare soldi ai loro amici chiamati sia da vicino che da lontano.

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  22. Mariedit poichè conosce bene le cifre e le sa analizzare, perchè non scrive alla magistratura per una indagine accurata sui movimenti e scelte che qusta amministrazione e Signorino in testa stanno facendo? Credo che solo lei potrebbe discutere alla pari con il magistrato e la guardia di finanza, noi siamo solo poveri cittadini che non abbiamo voce in capitolo se non per poter commentare su queste pagine gentilmente messe a disposizione da Tempostretto al quale arriva il mio grazie perchè mi permette, attraverso lo scritto, di poter scaricare la rabbia che ho per i furti perpetrati a noi messinesi da altri messinesi che pensano solo alle loro tasche e far fare soldi ai loro amici chiamati sia da vicino che da lontano.

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