Impianto di Pace, isole, mezzi: Comune e Srr litigano per il "patrimonio"

Impianto di Pace, isole, mezzi: Comune e Srr litigano per il “patrimonio”

Francesca Stornante

Impianto di Pace, isole, mezzi: Comune e Srr litigano per il “patrimonio”

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sabato 21 Ottobre 2017 - 06:08

La MessinaServizi fatica ancora a decollare, mentre tra Comune e Srr è ancora scontro. Dopo aver superato la querelle che riguardava i lavoratori adesso si è palesata la questione forse più scottante di tutta l'operazione: la gestione dei beni. Accorinti e Ialacqua scrivono a Ragusa.

Tra Comune e Srr continua la guerra a suon di note, lettere, comunicazioni e solleciti. Sulla gestione dei rifiuti e soprattutto sull’avvio della nuova MessinaServizi non si riesce a trovare una linea unitaria che mette tutti d’accordo. Dopo il caos sui lavoratori e sulle modalità di trasferimento da adottare, adesso si è aperta la partita più complicata: quella sui mezzi e gli impianti. E’ questo forse l’aspetto veramente decisivo di tutta l’operazione perché in ballo c’è il famoso impianto nuovo e mai utilizzato di Pace, ci sono i mezzi acquistati un anno e mezzo fa per la raccolta porta a porta, ci sono insomma risorse a cui l’amministrazione Accorinti non vuole rinunciare. La Srr batte cassa e ha già chiesto più volte al Comune di procedere al trasferimento dei beni e degli impianti utilizzati nei servizi di gestione rifiuti che poi saranno affidati al gestore, in questo caso MessinaServizi. Si tratta per esempio delle isole ecologiche, dell’impianto di Pace e di tutto quello che è stato realizzato dal Comune o dall’Ato con fondi pubblici. Su questo fronte rischia di aprirsi la guerra vera. Il Comune però non ha intenzione di “regalare” questo patrimonio alla Srr. L’assessore Vania Contraffatto, in una nota dello scorso 29 agosto, chiariva che «tutti i beni e gli impianti funzionalmente vincolati al servizio pubblico essenziale, già di proprietà degli enti locali, e da questi trasferitiai consorzi e società d’ambito in liquidazione, nonché quelli già realizzati dagli enti locali consoriziati e dalle Autorità d’Ambito (Ato) con fondi pubblici, non possono ce rimanere funzionalmente vincolati al servizio pubblico essenziale e nella titolarità dei Comuni associati nelle nuove Srr. Pertanto –si legge ancora nella nota– vogliano i Comuni provvedere a trasferire detti beni alle Srr».

In teoria dunque pochi dubbi. In pratica però la questione è più complicata ed è stata al centro di un incontro tra Comune, Ato3, Srr, MessinaServizi e l’Ufficio speciale regionale per la raccolta differenziata. Dall’incontro era emersa una soluzione, già sperimentata a Ragusa, che sembrava aver messo d’accorso e che prevedeva la cessione dell’uso ma non il trasferimento della proprietà di mezzi, attrezzature e impianti. Il commissario della Srr però poi ha fatto dietrofront. E così l’assessore Ialacqua e il sindaco Accorinti hanno scritto una nota mettendo nero su bianco che «si ritiene necessario dar seguito in tempi al trasferimento dei beni di Ato3 alla MessinaServizi Bene Comune per il tramite della Srr». Un’urgenza motivata dalla necessità di rendere operativa la nuova società, supportare la raccolta differenziata, ridurre i costi di conferimento in discarica, migliorare la qualità della differenziata da inviare ai consorzi, dare maggiori garanzie ai lavoratori attualmente utilizzati presso “l’impiantino” di Pace, dove si sono verificati due incendi.

Per il sindaco e l’assessore la priorità sono i mezzi in dotazione ad Ato3, per consentire la registrazione della MessinaServizi rpesso l’albo regionale dei gestori, e l’impianto di valorizzazione della frazione secco di Pace, collaudato a fine 2015 e rimasto inattivo. Successivamente toccherà alle isole ecologiche e agli altri dell’Ato3 attualmente in usfrutto a Messinambiente. Accorinti e Ialacqua sono pronti a sottoscrivere un atto notarile che stabilisca come avverrà questa cessione dell’uso e dicono a chiare lettere che vogliono chiudere la partita dei mezzi entro la fine del mese. La risposta del commissario Ragusa non è ancora arrivata. La sensazione è che il copione sarà molto simile a quello già visto per i lavoratori: a metà agosto sembrava tutto fatto, ma poi per trovare il bandolo della matassa e capire come fare le cose nel rispetto della legge sono passati due mesi. Tutto questo mentre è partito l’iter per il passaggio dei dipendenti di Messinambiente e MessinaServizi deve reclutare un nuovo direttore generale, visto che quello che era stato nominato ha deciso di rinunciare quando era ormai ad un passo dalla firma del contratto.

Francesca Stornante

Un commento

  1. MessineseAttenta 22 Ottobre 2017 05:58

    A sciarra è pa cutra.

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