Provincia: quasi sei milioni incassati per multe. Attesa una pioggia di ricorsi

Provincia: quasi sei milioni incassati per multe. Attesa una pioggia di ricorsi

Provincia: quasi sei milioni incassati per multe. Attesa una pioggia di ricorsi

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mercoledì 18 Gennaio 2012 - 15:41

Quasi tre milioni e mezzo per sanzioni amministrative e oltre due milioni per tasse d’occupazione spazi pubblici. Sui passi carrabili-pedonali reazione dei cittadini con il supporto dell’Unione nazionale Consumatori

Il Gabinetto del presidente della Provincia regionale, con determinazione dirigenziale n. 106 del 30 dicembre 2011, ha provveduto ad accertare le nuove entrate derivanti da multe. La somma accertata, da valere sul Bilancio 2011, ammonta ad oltre 3milioni e 450mila euro per sanzioni amministrative e oltre due milioni e 166mila euro per tasse per l’occupazione spazi ed aree pubbliche (Tosap). In particolare, il corpo di Polizia provinciale, nell’espletamento delle funzioni di controllo e repressione, ha proceduto al rilievo delle infrazioni mentre gli uffici tecnici di palazzo dei Leoni hanno rilevato numerose aperture di passi carrabili e/o pedonali su strade di pertinenza provinciale mancanti delle necessarie autorizzazioni di Palazzo dei Leoni. Proprio su questo punto si è scatenata la reazione di parecchi cittadini, sostenuti dall’Unione nazionale Consumatori.

In questi giorni stanno giungendo da parte della polizia provinciale di Messina circa otto-diecimila avvisi di accertamento relativi a passi carrabili-pedonali – si legge in un comunicato firmato dal presidente, Mario Intelisano -. Con detti avvisi la Provincia, oltre ad irrogare una sanzione amministrativa di 158 euro, richiede anche il pagamento della tassa di occupazione suolo pubblico pari ad € 13,17 a metro lineare per gli ultimi cinque anni. Da un sommario esame effettuato da esperti, i detti avvisi non appaiono conformi a legge». La provincia ha ritenuto che qualsivoglia interruzione ai bordi delle strade provinciali, anche quelle definite “a filo”, ossia senza la realizzazione di alcun manufatto sulla strada pubblica e senza l’apposizione di cartello di divieto di sosta, rientrasse nel concetto di occupazione di suolo pubblico.

«Stante l’alto numero di contestazioni elevate, l’associazione sta redigendo apposita istanza di sospensione e/o annullamento indirizzata all’ente pubblico – aggiunge Intelisano -, che andrà corredata delle fotografie degli accessi non rientranti nella predetta fattispecie, anche alfine di avviare un tavolo concertativo. Ove la Provincia non intenda addivenire ad un incontro e sospendere l’invio dei detti avvisi, l’Unione tutelerà le ragioni dei cittadini-utenti davanti alle autorita competenti per gli avvisi ritenuti illegittimi».

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