Centro-sinistra: c'eravamo tanto amati.O era un fuoco di paglia?

Centro-sinistra: c’eravamo tanto amati.O era un fuoco di paglia?

Rosaria Brancato

Centro-sinistra: c’eravamo tanto amati.O era un fuoco di paglia?

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sabato 06 Aprile 2013 - 14:09

Gli alleati del centro-sinistra vivono da "separati in casa" da quando Crocetta ha lasciato il tavolo delle primarie decidendo, insieme ai riformisti di non partecipare più. Oggi riunione della coalizione per ribadire il percorso. Intanto l'Udc spera in una riconciliazione.

In questi giorni vivono da separati in casa, senza ancora poter dire la parola fine. Non è detto infatti che il coniuge fedigrafo che mentre la famiglia cenava si è alzato sbattendo la porta non ritorni nelle prossime ore con un mazzo di fiori riportando il sereno in casa. Al momento però tra i partecipanti al tavolo della coalizione di centro-sinistra è calato il gelo. Riunioni separate, da un lato quel che resta del tavolo delle scorse settimane “orfano” di Megafono, Democratici riformisti e Udc, dall’altro i crocettiani, il gruppo Picciolo-Greco e i centristi che seguono altre strade. Stamane si sono incontrati Pd, Sel, Centro Democratico, Psi e movimenti per concordare le prossime tappe verso le primarie del 14 aprile. E’ chiaro che indietro non si torna solo perché Crocetta ha cambiato idea. Entro domani alle 20 sarà ancora possibile consegnare le firme per le candidature. In giornata lo faranno Pucci Prestipino (Centro Democratico) e Giuseppe Chiofalo. La segreta speranza di tutti è che arrivino, anche all’ultimo momento utile, le firme di Giusy Furnari, segnale di un ripensamento (al momento improbabile) da parte del governatore e del Drs. A conti fatti ai nastri di partenza ci sono: Ciccio Quero, Giuseppe Grioli, Felice Calabrò (tutti Pd), Giuseppe Ramires (Sel), Pucci Prestipino (Cd), Giuseppe Chiofalo. Martedì è prevista una conferenza stampa per annunciare il programma che prevede, tra le altre cose, anche due confronti tra i candidati alle primarie. Certo, una settimana di campagna elettorale è davvero breve, ma il paradosso è che sono stati proprio gli esponenti del Megafono a chiedere sia il rinvio delle primarie dal 7 al 14 aprile e poi, per ben due volte, il rinvio dei termini per la presentazione delle firme. Salvo poi sparire dai tavoli quando Crocetta ha candidamente annunciato che Giusy Furnari non avrebbe partecipato alle primarie: o era il candidato unitario della coalizione o il Megafono avrebbe lasciato il tavolo. Più lineare invece la posizione assunta, anche per iscritto dal gruppo Picciolo che si è sempre dichiarato contrario alle primarie, viste come “una conta tra correnti e segreterie”. Resta in piedi il giallo dei verbali, perché secondo Pd, Sel e gli altri partecipanti anche i colleghi del Megafono avrebbero firmato regolamento e accordo, mentre dall’altra parte si nega che ciò sia mai accaduto. In casa Udc c’è stato un incontro tra D’Alia, Naro, Ardizzone, per decidere il da farsi. D’Alia si è detto pronto alle primarie e lo ha ribadito, ma nei giorni scorsi ha dato il suo appoggio a Crocetta sul nome della Furnari. Quindi l’auspicio del segretario regionale dell’Udc a questo punto è che Crocetta e Genovese ritrovino l’armonia. Già, ma se pace non sarà e se la Furnari non partecipa alle primarie cosa faranno i centristi? L’idillio d’agosto e che ha portato all’elezione di Crocetta alla Regione, avvenuta grazie all’asse Pd-Udc messinese che gli ha portato un vagone di voti, è ormai ai minimi storici. Se da un lato, dopo la parentesi delle Politiche che hanno visto l’Udc correre separata da Pd e Crocetta, adesso D’Alia ha rinsaldato l’alleanza col governatore (anche con un forte sostegno all’Ars su Province e doppia preferenza), oggi a traballare è l’intesa Crocetta-Genovese che non vede di buon occhio l’ingresso a gamba tesa di Picciolo in un rapporto che, dall’elezione d’autunno in poi si è fatto burrascoso. Come nel più classico dei C’eravamo tanto amati, quando ci si fa in troppi i problemi di convivenza diventano seri. Ma è dalle difficoltà che si capisce se era vero amore o un fuoco di paglia….

Rosaria Brancato

9 commenti

  1. A me sinceramente piacerebbe sapere cosa ne pensa l’elettore di sinistra medio: se comunque è intenzionato a fare il “suo dovere” senza chiedersi perchè e per come, se è schifato, o se è convinto che tutto ciò giova alla città…Mahh

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  2. QUESTI GIOCANO…CHE SCHIFO !

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  3. ART.21 COSTITUZIONE messinesi, suvvia, liberate il vostro incatenato pensiero. Mentre i PARTITI blaterano, ieri è stato il turno del cavaliere non più invincibile, Silvio BERLUSCONI, con il suo ” annuncio shock “, ABOLIZIONE DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI, per inciso è la proposta (copiata) del MOVIMENTO 5 STELLE, i loro eletti alla Regione Siciliana, compreso quel PARTITO DEMOCRATICO, che non voglia saperne di rinunciare al suo apparato, pagato con i nostri soldi, e il POPOLO DELLA LIBERTA’ dell’uomo più imbonitore della galassia, hanno presentato formale richiesta per 6 MILIONI di €, si avete letto bene, 6 MILIONI di € per 1,6 milioni di voti validi, ben € 3,75 a voto. Per cinque anni di legislatura, saranno rifocillati annualmente, tutti d’amore e d’accordo TRANNE il MOVIMENTO 5 STELLE, la nostra Valentina ZAFARANA è stata di parola, secondo voi, non le avrebbero fatto comodo quei soldi, lei pronta a ritornare, dopo questa esperienza a fare l’insegnante di Lettere precaria? Ricordo che i PARTITI non avranno alcun obbligo di dimostrare le spese effettuate. Mentre straparlano, mantengono i privilegi infischiandosene dell’idignazione del POPOLO. VERGOGNA, tre volte VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA.

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  4. Genovese è il capoelettore più grosso, ma D’Alia, Picciolo e Megafono messi assieme fanno un contrappeso notevole che può attrarre i dissidenti del Pd e diventare meggioranza del centrosinistra. Fine di un monopolio.

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  5. no.proroga.rettori. 7 Aprile 2013 09:31

    La politica del Presidente Crocetta appare schizofrenica: mentre al netto della scenografia e degli effetti speciali, si colgono positivi segnali di cambiamento a livello regionale, a livello locale le scelte operate appaiono all’insegna del compromesso al ribasso. A Messina il Megafono candida a sindaco – e con la pretesa di non passare attraverso le primarie – una docente universitaria che sembra riscuota l’approvazione anche dell’UDC. La Professoressa Furnari ha taciuto e continua a tacere, come trasversalmente hanno fatto PD-UDC-PDL, sulla inaccettabile permanenza in carica del Rettore, Prof. Tomasello, dopo la condanna comminatagli in I grado lo scorso 20 Febbraio, di 3 anni e 6 mesi, con 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e pena di 2 anni e 6 mesi condonata per l’indulto, per i reati di tentata concussione continuata in concorso ed abuso di ufficio. Il fatto che a livello politico, gli unici ad avvertire l’esigenza di intervenire sulla questione siano stati il Professor Accorinti, il Movimento5Stelle e Rifondazione Comunista, la dice lunga su quanto la questione etica nella nostra città costituisca un nodo irrisolto. In tutta sincerità, da una persona con la storia di Rosario Crocetta, che più volte ed invano ho tentato di sollecitare sulla questione, mi sarei aspettata una scelta differente.
    Antonella Arena

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  6. Fuoco di paglia bagnata…..Unione di centro ha dato due vice sindaci in questa città Giampiero Dalia e Giovanni Ardizzone e tanti assessori….ha governato con Buzzanca ha messo uomini nei posti chiave degli incarichi di sottogoverno ora si presenta come che cosa? Il nuovo? Il vecchio con la maschera del nuovo? Si definiscono di centro ed in effetti c’entrano sempre con maggioranza e con opposizione. Non hanno avuto la faccia tosta di presentare un candidato a sindaco solo perché farebbero una figuraccia….vorrei sapere quando si assumeranno le loro,responsabilità per avere sempre fatto da stampella a chi era al comando. Addebitare tutto a Buzzanca non è corretto quelli erano gli alleati più importanti e sono quelli che muti muti scomparvero….

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  7. Premetto, non ho tessere politiche, sono una cittadina messinese che segue gli eventi…da subito ho ritenuto giusto si facessero le primarie, mi è sembrato uno strumento idoneo e giusto. Continuo a pensarlo e so che coloro che sono rimasti sulle loro posizioni, soprattutto Grioli e Quero in seguito Calabrò, ci hanno creduto fortemente e ci credono ancora. Si mettono in gioco, se uno di loro riuscirà anche a candidarsi a Sindaco della città, potrà andare a testa alta e guardare in alto (anche le stelle!) i valori veri ci sono: onestà, capacità, rettezza e non si farà governare dall’alto. Non so se si potrà dire degli altri. Non venitemi a controbattere la solita battuta su Genovese…se Genovese avesse voluto uno di loro, avrebbe “calato” anche lui qualcuno dall’alto! Buone primarie…io ci sarò e voterò Grioli. Spero tanto possa farcela, poi si vedrà!

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  8. Giusta osservazione…condivido….l’università di messina rimane invischiata in troppi scandali. La qualità della stessa non può che risentirne ( vedi CENSIS) assunzioni,concorsi e nomine interne hanno ormai reso questa prestigiosa istituzione oggetto di trasmissioni come Le iene e report perché i cognomi e le parentele balzano agli occhi . Figli nipoti e parenti vincono concorsi…..ma se finirà come in America con l’aggiudicazione di qualità ed eccelenza solo alle università di alto rango ci sarà uno svuotamento delle iscrizioni e fare la valigia sarà un atto necessario per i giovani che ambiscono al futuro. Qualcuno ha ucciso la qualità con troppe complicità e questa casta di parenti ed affini ha ipotecato ogni speranza ai veri talenti. Molti della classe politica vengono da questa povera ed umiliata università…e si vede…

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  9. puliziatotale 9 Aprile 2013 11:56

    sempre le stesse facce,qualcuno si nasconde ma trama nell ombra,se i messinesi non sono stupidi devono votare gente nuova

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