Accorinti: «Nessun appoggio. Entrambi alternativi al nostro modo di pensare»

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Accorinti: «Nessun appoggio. Entrambi alternativi al nostro modo di pensare»

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domenica 17 Giugno 2018 - 04:35

Il sindaco uscente si dice distante tanto dal vecchio che si maschera di nuovo quanto dal paravento offerto a un sistema oscuro e rovinoso

«Il prossimo 24 giugno i messinesi dovranno scegliere il futuro sindaco tra Dino Bramanti e Cateno De Luca. Il voto è un esercizio sacro di libertà e democrazia e noi non gestiamo “pacchetti” di voti. Non ci riconosciamo nel linguaggio e nelle proposte politiche dei due candidati. In questi 5 anni di amministrazione abbiamo fatto una grande rivoluzione: abbiamo cambiato le modalità della politica dentro Palazzo Zanca, passando “dal clientelismo al diritto”. Abbiamo lavorato nella libertà da ogni condizionamento di partito o di gruppi di interesse. Siamo su modelli alternativi rispetto alla storia e alla provenienza degli attuali candidati». Così in una nota il sindaco uscente Renato Accorinti.

«Ci inquieta il potenziale ritorno di vecchi modelli di gestione e di alleanze opache. Ci inquieta aver sentito parlare finora di manette, inquisiti, insulti, trovate scenografiche, minacce, botte e risposte. Ci inquieta l’affannosa ricerca di apparentamenti o il tentativo di sedurre i consiglieri esclusi con la speranza del “ripescaggio” per accaparrarsi il voto dei loro sostenitori. Ci inquieta tanto il vecchio che si maschera di nuovo quanto il paravento offerto a un sistema oscuro e rovinoso. Non è questo il nostro modo di intendere la politica e il dibattito politico».

«Messina – continua Accorinti – ha bisogno della forza della ragione, del buon senso e della capacità di amministrare contesti complessi per affrontare i temi fondamentali del suo futuro, che sono l’assetto del territorio, il dissesto idrogeologico, il riequilibrio finanziario, le politiche sociali, i servizi pubblici, la mobilità sostenibile, il disegno urbano e altro ancora. Passata la sbornia elettorale, è su questi temi concreti che dovrà crescere la qualità della vita per i messinesi. E su questo, il nulla. Nessuno ha ritenuto importante in questi giorni dire cosa intende fare e come intende finanziare dal bilancio comunale il suo programma».

«Noi manteniamo fermo il progetto e il sogno di una città libera, che si misura sui problemi concreti, che costruisce positivamente il suo futuro con la partecipazione e il contributo di chiunque abbia a cuore il destino di Messina. Per questo – conclude il sindaco ancora in carica per pochi giorni – continueremo a essere presenza politica che costruisce, propone e dialoga coi messinesi e con chiunque avrà il gravoso onere di rappresentarci, entro l’azione di monitoraggio che costituisce dovere di ogni cittadino».

4 commenti

  1. ma qualcuno gli ha chiesto l’appoggio?

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  2. He had his chance,move on

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  3. MessineseAttenta 17 Giugno 2018 12:13

    Forse non ha capito che i messinesi hanno aperto gli occhi e lo hanno spernacchiato a dovere!!!! Zitto e a casa!!!!

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  4. invece dei soliti proclami inconcludenti il peggior sindaco della storia di Messina dovrebbe cercare di capire perché pur da uscente è arrivato solo quarto perdendo voti anche rispetto alle elezioni di cinque anni fa. Si chieda perché nessun candidato delle sue liste siede in consiglio comunale. Insomma ci sarà un motivo per cui dopo cinque anni i messinesi lo hanno malamente rimandato a casa, se non lo ha capito glielo spiego io: inefficenza ed inettitudine sua e della sua squadra.

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