Giacomo D'Arrigo: "Ridolfo dica se ha cambiato idea sulla gestione unitaria del Pd"

Giacomo D’Arrigo: “Ridolfo dica se ha cambiato idea sulla gestione unitaria del Pd”

Rosaria Brancato

Giacomo D’Arrigo: “Ridolfo dica se ha cambiato idea sulla gestione unitaria del Pd”

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martedì 25 Febbraio 2014 - 05:35

Dopo le primarie regionali si apre una nuova fase per il Pd messinese, quella che porta al Congresso cittadino. Il vicepresidente dei Big Bang siciliani, Giacomo D’Arrigo fa una riflessione in vista di un periodo “caldo” e lancia una frecciata al segretario provinciale Ridolfo: “Dica se ha cambiato idea sulla gestione condivisa del partito”.

Archiviate le primarie per l’elezione del segretario regionale del Pd, il clima nel partito messinese non è più quello peace and love” che ad ottobre ha fatto da contesto all’elezione del segretario provinciale Basilio Ridolfo, candidato unico, più che “unitario”, arrivato su quella poltrona grazie ad un accordo tra le varie anime sigillato dall’ex segretario regionale Giuseppe Lupo, sul nome sponsorizzato da Francantonio Genovese.

A dissotterrare l’ascia di guerra in casa Pd ci pensa Giacomo D’Arrigo, presidente dell’Agenzia nazionale per i giovani (è stato lo stesso Matteo Renzi a volerlo su quella poltrona) nonché vicepresidente regionale dei Big Bang.

Il renziano di ferro, alla luce di quanto accaduto a Messina in occasione del voto per le primarie regionali, con un plebiscito per Lupo ottenuto grazie alla “macchina da guerra” dei genovesiani, rompe gli indugi in vista del congresso cittadino e lancia le prime stoccate ad una segreteria provinciale che, nata sotto il sigillo dell’unità, si è rivelata ben diversa. D’Arrigo sottolinea il clima di collaborazione, ma ribadisce l’importanza delle premesse che hanno portato all’accordo di ottobre.

La gestione della fase pre-primarie regionali, con la richiesta da parte del gruppo Genovese di 13 gazebo, avallata dal segretario provinciale nonché la vicenda dello staff che avrebbe dovuto coadiuvare la segreteria fino al congresso cittadino, non è piaciuta a molti, che hanno ravvisato nei comportamenti di Ridolfo meno equilibrio rispetto a quanto annunciato il giorno del suo insediamento.

“Mi sembra di ricordare che la candidatura unica di Basilio Ridolfo alla segreteria provinciale era nata in nome della condivisione nella gestione del partito” commenta Giacomo D’Arrigo, che ad ottobre era stato ritenuto il renziano che avrebbe potuto sfidare Ridolfo. L’ipotesi poi sfumò perché l’allora segretario regionale Lupo riuscì a convincere (e le parti ne furono ben liete) altri gruppi, come Panarello, Lettiani, sulla necessità di un nome che potesse fare “sintesi”. A dire “no” restarono in pochissimi, come i renziani della prima ora ed i civatiani.

“Invito Ridolfo, alla luce di quanto accaduto a Messina nelle ultime settimane-prosegue D’Arrigo- a dirci se qualcosa è cambiato rispetto ad ottobre e rispetto ad una gestione condivisa ed imparziale del partito. Noi siamo stati e restiamo collaborativi, ma a questo punto vorremmo che siano chiare certe dinamiche. Ci dica chiaramente se è cambiato qualcosa o meno. Non parlo così perchè pronto a chiedere strapuntini, ma perché da ottobre ad oggi non abbiamo visto alcun comportamento che abbia fatto seguito a quanto stabilito con quella candidatura”.

L’esito del voto delle primarie regionali a Messina, con il 73% al candidato sostenuto da Genovese, ha dimostrato che il partito è ancora in mano all’ex sindaco e attuale parlamentare e che la strada, per i renziani, è tutta in salita. Il gruppo Genovese, dopo aver incassato a ottobre la segreteria provinciale con Ridolfo, punta a fare il pieno a marzo anche con la segreteria cittadina.

Il problema è che Ridolfo, annunciato come super-partes, si è “perso” strada facendo.

“Sono passati tre mesi e più dalla sua elezione- continua Giacomo D’Arrigo- e non c’è stata finora né una direzione, né una segreteria. Nella zona jonica poi non è mai venuto, a Taormina, Santa Teresa, Giardini. Eppure Nizza è l’unico comune dove si organizza ogni anno la festa del Pd… Si stanno inoltre avvicinando le elezioni amministrative e, ad esempio, a Milazzo, stanno succedendo cose singolari. Voglio ricordare a Ridolfo che la componente renziana si autodetermina e non consentiamo a nessuno di decidere all’improvviso e dall’alto chi rappresenta Renzi e chi no. Mi spiego meglio: se vuoi considerare le diverse aree, e quindi scegli un rappresentante civatiano ed uno per le altre correnti è quanto meno singolare che il rappresentante di Renzi venga scelto da Genovese. Noi siamo per la collaborazione e non vogliamo scontri, però è importante chiarirci anche in vista della gestione del partito a Messina. Senza barricate ma anche senza giochetti”.

La lunga stagione congressuale del Pd infatti non è ancora finita, e a Messina la tappa del congresso cittadino diventerà la cartina di tornasole rispetto alle esigenze di cambiamento e rinnovamento finora rimaste, in gran parte solo parole.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. bernardo santilli 26 Febbraio 2014 16:06

    nessun commento per questo giovane renziano? forse perchè vale quanto gli altri renziani messinesi…..”nenti”!

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