La doppia partita di Cateno De Luca: "Sindaco di Messina e deputato all'Ars"

La doppia partita di Cateno De Luca: “Sindaco di Messina e deputato all’Ars”

Rosaria Brancato

La doppia partita di Cateno De Luca: “Sindaco di Messina e deputato all’Ars”

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sabato 01 Aprile 2017 - 11:11

Un occhio alle amministrative 2018 ed un altro alle Regionali d'ottobre. De Luca è di nuovo in campo con la "sua" Sicilia Vera: "Non sono io l'estraneo...ma chi ha amministrato senza amare la sua città". FOTOGALLERY di Giovanni Isolino

Ha anticipato tutti ed oltre un anno prima rispetto alla scadenza naturale del mandato è sceso in campo con la candidatura a sindaco di Messina.

Che Cateno De Luca fosse pronto a “sbarcare” ai piedi della Madonnina Tempostretto lo aveva anticipato la scorsa estate leggi qui), ma adesso, nel giorno del pesce d’aprile l’ex deputato regionale e sindaco di Santa Teresa Riva apre ufficialmente una campagna elettorale che durerà a lungo. Slogan: il nuovo garantito, non il finto nuovo.

“Dobbiamo fare un lungo percorso, predisporre un programma. Ho già moltissime idee ma non conosco Messina allo stesso modo di Santa Teresa di Riva quindi voglio condividerlo con la gente, ascoltare, incontrare, confrontarsi- spiega poco prima dell’inizio della convention alla Sala Visconti- Una delle prime cose che farei è spostare il Comune. In questo momento nessuno dà il buongiorno ai crocieristi che arrivano in città. Io trasformerei Palazzo Zanca nel luogo ideale per accogliere i turisti. Sposterei gli uffici. Ho fatto qualcosa di analogo a Santa Teresa. Poi cambierei la mobilità urbana, il tram non funziona, troverei soluzioni alternative, anche le carrozze del 2000 se serve, ma studiamo una mobilità moderna e adeguata”.

Accanto a lui sul palco della Sala ci sono quanti lo hanno sostenuto e lo sosterranno e che di volta in volta approfondiranno gli aspetti del programma nei vari settori, dall’urbanistica agli impianti sportivi, dalle scuole alla mobilità, dal riordino amministrativo all’imprenditoria. Con lui ci sono Giuseppe Lombardo, ex consigliere provinciale, Danilo Lo Giudice,vicesindaco di Santa Teresa,Alessandro Rasconà sindaco di Fiumedinisi, Massimiliano Minutoli; l’architetto Salvatore Mondello, esperto in urbanistica; l’ingegner Salvatore Ruello, Presidente dell'associazione "Servizio Pubblico Peloro"; Giuseppe Scattareggia, già presidente di Sicilia Vera dal 2008 al 2009, presidente dell'associazione “autonomie popolari” e promotore del centro studi dedicato al prof. Nunzio Romeo e Roberto Vincenzo Trimarchi, dirigente scolastico degli istituti comprensivi “Vittorini” e “Battisti-Foscolo” di Messina. Amministratori, professionisti, giovani, imprenditori che hanno deciso di “rimettere in pista” Sicilia Vera, “una scommessa- come dice Lombardo, ex consigliere provinciale- che è soprattutto un modo per puntare su un diverso modo di amministrare”.

In Sala, tra chi ascolta ci sono anche Vincenzo Franza e l’assessore regionale al territorio Maurizio Croce. Quello di stamane è solo uno dei tanti incontri che si svolgeranno nei prossimi mesi.

Lo so che sono visto come un estraneo, ma penso di essere molto meno estraneo rispetto a tanti amministratori che hanno ridotto così Messina- dice De Luca- Infatti ho già uno slogan “non passa lo straniero….” Il tema non è questo, me lo dicevano anche a Santa Teresa di Riva e io rispondevo, parliamo di problemi e soluzioni, non di certificati di residenza”.

Accorinti lo boccia, sia sul piano dei risultati che sul piano del rapporto con la città: “è rimasto prigioniero del Palazzo ma soprattutto è prigioniero dei soliti noti, non ha avuto la forza di cambiare. Per non parlare del fatto che si è circondato di tanti Soloni che non hanno risolto una sola cosa”.

Il fallimento dell’amministrazione comunale secondo De Luca è sotto gli occhi di tutti e parte anche dalle scelte e dalle nomine, compresa l’ultima di Messinaservizi: “a questo punto potevano anche nominare un direttore d’orchestra…non sarebbe cambiato nulla…”.

Sicilia Vera torna in campo, a 5 anni di distanza da quando è stata messa in soffitta ma De Luca pur guardando allo Stretto in realtà pensa anche a Palermo, ad un ritorno all’Ars. La partita quindi è doppia. E se per Palazzo Zanca può anticipare tutti diverso il discorso per l’Ars, dove sono indispensabili le alleanze.

Se gli chiediamo se sia in fase di avvicinamento a Forza Italia, corrente Genovese, lui smentisce.

“Da 5 anni sono fermo, ho lasciato l’Ars e mi sono fermato- risponde De Luca- Per me le Regionali sono un test. Io non sono alleato con nessuno in questo momento, ma sono disponibile a fare alleanze. Sono qui, chi vorrà ospitarmi per le Regionali sa chi sono e cosa penso. Sono anche pronto ad eventuali primarie, devono essere i cittadini a scegliere chi va in lista”.

L’aspetto giudiziario, ovvero il processo in corso per i fatti di Fiumedinisi e per i quali ad aprile la Corte di Cassazione deciderà se spostare o meno il giudizio ad altra sede rispetto a Messina, non lo preoccupa: “Il saldo dei miei processi è positivo, sono tranquillo anche adesso”.

Franza nel suo intervento ha inteso consegnare al candidato sindaco Cateno De Luca un : “Messina rischia di perdere il suo ruolo centrale. Se messa fuori dall’asse Messina-Palermo, rischiamo di restare a guardare e subire l’ennesimo scippo. A Cateno De Luca come prossimo candidato sindaco chiediamo di attenzionare questo problema ed attivarsi.”

Se De Luca è in campo è pur vero che i principali rivali, da Messina a Palermo sono i 5Stelle, che viaggiano col vento in poppa: “Chi ha memoria dovrebbe ricordare le mie battaglie, forse è per quelle che ho portato avanti all’Ars con Lombardo presidente che sono stato fermato. Io ho anticipato i grillini……Sono un 5stelle ante litteram”

Poi sorride, si fa fotografare con la maglietta con la scritta "free Messina", senza se e senza ma. Sale sul palco e le distribuisce ai presenti, Franza e Croce compresi.

Rosaria Brancato

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