Nuovo bando per Casa Serena, l'Orsa: "Impedire la partecipazione a chi non ha garantito anziani e lavoratori"

Nuovo bando per Casa Serena, l’Orsa: “Impedire la partecipazione a chi non ha garantito anziani e lavoratori”

F.St.

Nuovo bando per Casa Serena, l’Orsa: “Impedire la partecipazione a chi non ha garantito anziani e lavoratori”

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lunedì 19 Ottobre 2015 - 15:57

Il sindacato Orsa segnala che nel bando redatto per il nuovo affidamento di Casa Serena non ci siano clausole per garantire al meglio anziani e lavoratori. Il pensiero corre alla precedente gestione, la segretaria Francesca Fusco chiede parametri più stretti.

Casa Serena sempre in balìa della precarietà. Nei giorni scorsi l’amministrazione Accorinti ha scelto la strada di un nuovo bando di soli due mesi per arrivare a fine anno e garantire continuità alla struttura. Una decisione obbligata dalla mancata approvazione del bilancio ma che mette ancora una volta in luce il malfunzionamento di un settore come quello dei servizi sociali che avrebbe bisogno di programmazione di lungo respiro e non di continui bandi o proroghe (VEDI QUI). Ad accendere i riflettori è anche il sindacato Orsa che proprio sul bando dice la sua. Per la segretaria Francesca Fusco il problema infatti non è solo assicurare i servizi ma “fatta salva la regolarità sarebbe fondamentale garantire che la futura gestione resti confinata entro canoni di ordine morale ampiamente travalicati in precedenza” quindi per questo pone alcuni interrogativi sul ruolo di controllo che la pubblica amministrazione dovrebbe svolgere in questi casi.

L’Orsa scrive che “la legge sugli appalti indica la mancata regolarità contributiva quale elemento pregiudizievole per la partecipazione a una gara ed evidenzia l’obbligo dell’ente pubblico appaltante di controllare se i partecipanti al bando abbiano creato qualsivoglia pregiudizio a terzi nell’espletamento di un servizio affidato dalla pubblica amministrazione” ma nel nuovo bando per Casa Serena non viene inserito nessuno dei limiti preventivi di partecipazione indicati, quindi risulta privo di tutele per utenza e lavoratori.

Francesca Fusco guarda al recente passato e affonda il coltello sulla precedente coop che gestiva i servizi a Casa Serena: “La gestione uscente assurse agli onori della cronaca per la scarsa qualità del servizio, è di pubblico dominio che l’anno scorso, nelle giornate più fredde del mese di dicembre/gennaio, gli anziani furono lasciati senza riscaldamento, il cronico ritardo nell’erogazione degli stipendi; per non parlare del mancato riconoscimento del TFR ad alcuni lavoratori e delle omissioni di pagamento di finanziarie, prestiti e cessioni del quinto, anche se puntualmente trattenuti in busta paga. La non corresponsione di quanto dovuto ha causato notevoli danni ai lavoratori: iscrizione al Crif (banca dati dei cattivi pagatori) e la conseguente impossibilità di accedere ad altri crediti”.

Per l’Orsa “la partecipazione alla gara d’appalto deve essere impedita a chi non ha saputo garantire la tranquillità agli utenti ed ha arrecato grave pregiudizio ai lavoratori. Il dipendente che svolge il suo lavoro ha il diritto inalienabile di disporre del suo stipendio entro i tempi stabiliti, non è più tollerabile che la omissioni e la mala gestio della parte datoriale ricadano sui lavoratori e sull’incolpevole utenza, pertanto, si invitano le competenti istituzioni in indirizzo ad inserire nel bando le necessarie clausole cautelative , anche la revoca in autotutela, per evitare tristi scenari già visti”.

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