Regionali: le primarie della discordia e la confusione a destra e a sinistra

Regionali: le primarie della discordia e la confusione a destra e a sinistra

Rosaria Brancato

Regionali: le primarie della discordia e la confusione a destra e a sinistra

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lunedì 20 Marzo 2017 - 10:43

Nel centro-destra nessuno vuole le primarie ma c'è una data ed un solo candidato, Musumeci. Nel centro-sinistra ci sono molti aspiranti ma non c'è nè data nè voglia di farle. Le uniche certezze sono in casa 5Stelle

Tra 7 mesi la Sicilia torna al voto e sarà un test per le future Politiche, ma tra gli schieramenti regna la confusione e tra voglia di primarie e voglia di “primeggiare” il rischio è fare il gioco degli unici che hanno le idee chiare: i grillini.

Mentre il governo Crocetta si avvia al tramonto di un mandato che è stato caratterizzato dall’immobilismo i due schieramenti, centro-destra e centro-sinistra sono già impantanati nel dibattito delle primarie “loro malgrado”.

Per il centro-destra, che nel 2012 si è presentato diviso consegnando la Sicilia alla maggioranza Crocetta-Udc-Pd, l’ipotesi primarie, lanciata da Musumeci ed inizialmente accolta con favore, costituirebbero la “prima volta” su tutto il territorio nazionale. Se ufficialmente all’inizio anche lo stesso Gianfranco Miccichè, coordinatore regionale di Forza Italia 2.0 si era detto favorevole, con il passare delle settimane l’ipotesi di dover accettare il verdetto delle primarie trova perplessi numerosi esponenti del centro-destra, Berlusconi in testa. Strada facendo infatti aumentano gli “aspiranti” candidati che preferirebbero un diktat dall’alto piuttosto che una decisione che venga fuori dalle urne, sia pure di “secondo grado”.

In casa Forza Italia chi aveva sponsorizzato le primarie, il capogruppo Ars Marco Falcone, si è visto contro una levata di scudi e non l’ha presa bene tanto che si è dimesso dal coordinamento che dovrebbe gestire le ormai fantomatiche primarie del 23 aprile. Miccichè ha a lungo pensato ad una donna, giacchè va di moda, l’ex ministro Stefania Prestigiacomo che ha cortesemente declinato. I cuffariani scalpitano per una scelta moderata rispetto a Musumeci, unico a candidarsi ufficialmente alle primarie sin da gennaio. Le proposte devono essere presentate entro il 27 marzo, ma è probabile che alla fine salti tutto.

Nelle ultime settimane è tornato in primo piano il nome dell’ex rettore Roberto Lagalla, che piacerebbe ai moderati, così come quello dell’eurodeputato Giovanni La Via. Sembra quindi che il centro-destra sia pronto a ripetere con entusiasmo lo stesso errore del 2012, contando sul fatto che il centro-sinistra non se la passa affatto meglio…

Se ci spostiamo di fronte infatti dopo 5 anni di una maggioranza che si è dimostrata compatta solo per disperazione e per amore delle poltrone, la situazione è altrettanto caotica. Il centro-sinistra non sa che pesci pigliare. Le primarie sono un passaggio obbligato, più per moda del Pd che per comune sentire, ma la coalizione deve fare i conti con le ambizioni personali.

Crocetta ha anticipato tutti ed ha annunciato la sua ricandidatura in quanto uscente, ed ha fondato un movimento dal singolare nome: Riparte Sicilia. Probabile che la mossa sia un modo per “giocarsela” su altri tavoli, ma al momento ha irritato tutto il Pd che già pregustava primarie-passeggiata. Nell’era di Renzi con il vento in poppa il sottosegretario Davide Faraone ha più volte accarezzato l’ipotesi di essere il designato, ma in questa fase di declino l’esito non è affatto scontato e lo stesso Antonello Cracolici ha fatto sapere d’essere pronto a dar filo da torcere. Nei mesi scorsi lo stesso Renzi aveva ipotizzato un nome d’effetto, Giusi Nicolini, sindaca di Lampedusa, senza raccogliere entusiastici consensi tra i suoi. Nel frattempo Alfano ha consegnato quel che resta di Ncd a Renzi, mutando definitivamente il centro-destra in centro-sinistra e mettendo in cassaforte un paio di poltrone sicure (oltre la sua). Il regalo all’ex premier potrebbe avere anche una contropartita: un candidato di area moderata per la Regione. In questo caso tornerebbe a far capolino il nome dell’ex ministro Gianpiero D’Alia, che dopo la rottura con l’Udc di Cesa ha fondato i Centristi e probabilmente farà le liste in Sicilia con gli uomini di Area Popolare (o Alleanza popolare che dir si voglia).

Se il centro-destra ha una data per le primarie (ma non la voglia di farle) ed è il 23 aprile, il centro-sinistra ancora non ha fissato una data certa, anche se ovviamente sarà successiva a quella del Pd nazionale.

Chi viaggia serenamente nel percorso intrapreso nel 2012 è il M5S. Il candidato Giancarlo Cancelleri, che 5 anni fa ha sfidato i big portando all’Ars con il movimento ben 15 deputati, è da tempo in campo.

Rosaria Brancato

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