Garofalo: "Messina pari a Gioia Tauro". Moraci: "Il Ponte è indispensabile"

Garofalo: “Messina pari a Gioia Tauro”. Moraci: “Il Ponte è indispensabile”

Marco Ipsale

Garofalo: “Messina pari a Gioia Tauro”. Moraci: “Il Ponte è indispensabile”

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lunedì 30 Ottobre 2017 - 11:34

Il deputato messinese di Alternativa Popolare spazia dal Ponte sullo Stretto alla riforma delle Autorità Portuali, dai collegamenti fino alle zone economiche speciali. Per la candidata alle regionali, la realizzazione del Ponte non può essere messa in discussione

Il Ponte sullo Stretto è sempre tema da campagna elettorale. “Per gli altri, forse, – dice il deputato nazionale messinese di Alternativa Popolare, Vincenzo Garofalo -. Noi siamo stati gli unici a fare atti concreti anche durante la legislatura. A settembre 2013 abbiamo presentato una risoluzione per la ripresa del progetto, approvata dalla Commissione e dal Governo, ma non c’è stato seguito. A settembre 2015 un’altra mozione alla Camera, anche questa approvata grazie all’impegno del ministro Lupi, nostro leader. A marzo 2016 proprio Lupi è stato il primo firmatario di una proposta di legge. Quindi semmai sono gli altri a parlare di Ponte in campagna elettorale e ad essere stati assenti sul tema negli ultimi cinque anni”.

Garofalo fa chiarezza anche sui finanziamenti, rispondendo ad una dichiarazione di Stefano Parisi, di Energie per l’Italia. “Parla di capitali privati mentre invece Rfi e Anas hanno dichiarato che l’opera ha profilo pubblico e stanno ragionando su come aggiornare e migliorare il progetto. Non si capisce perché dobbiamo elemosinare dai privati quando lo Stato costruisce opere in tutta Italia coi soldi dei contribuenti. Poi ci sono i 5 Stelle che dicono che prima bisogna collegare le città siciliane, come se una cosa escludesse l’altra”.

Il deputato affronta anche un’altra serie di argomenti che riguardano il territorio. Dalle due nuove navi di Bluferries nel 2018 alla richiesta rivolta a Lupi di insistere con Rfi per l’aliscafo delle 22, dall’idea di fare un hub per lo yachting nella zona nord una volta chiusa la rada San Francesco alla nuova via don Blasco. “Qualche anno fa chiesi al progettista, l’ing. Rizzo, se era possibile riprendere la pianificazione. Mi disse che si doveva definire l’accordo con le Ferrovie. Abbiamo spinto in tal senso e oggi l’amministrazione comunale si prende i meriti. Ma va bene lo stesso, l’importante è che l’opera si faccia”.

Tema caldo è la riforma delle Autorità Portuali, ideata in origine proprio dall’ex ministro Lupi. “L’ipotesi iniziale – dice Garofalo – era quella di fare solo 6 o 7 sistemi nazionali, con l’obiettivo di far crescere i volumi di traffico e aumentare i posti di lavoro, poi si è scelto di farne 15”. 14 sono state definite, quella che prevede l’unione tra Messina e Gioia Tauro no, un’unione che scatena polemiche da più di tre anni tanto che l’Autorità Portuale di Messina è ancora autonoma e commissariata. “E deve restare autonoma – prosegue Garofalo – fin quando non verrà stabilita una governance paritetica, in compartecipazione con Gioia Tauro, con alternanza di sede. Se invece una delle due sedi è predominante il progetto non funziona”. Un inciso su Milazzo: “Era un porto regionale che è diventato importante grazie all’Authority di Messina”.

Garofalo e Lupi erano al Marina del Nettuno per presentare la candidatura all’Assemblea regionale siciliana di Francesca Moraci, consigliera di amministrazione dell’Anas, nella squadra di Alternativa Popolare – Centristi per Micari. “Il Ponte sullo Stretto è una cosa ovvia, indiscutibile – esordisce -. Non ha senso dire che prima del Ponte bisogna fare altro. Mica esclude la realizzazione di altre opere su scala locale, sono cose parallele, ci si deve occupare sia della dimensione regionale sia della grande mobilità internazionale e dei grandi flussi di traffico. Idem quando si parla di dissesto idrogeologico o di altro ancora. Chi ha detto che se si fa il Ponte non bisogna fare anche interventi contro il dissesto idrogeologico? Purtroppo – conclude – a Messina e in Sicilia si dice sempre di no a tutto, come alla fusione Cas – Anas, che avrebbe significato attrattività di investimento e sviluppo”.

Un commento

  1. Garafolo ,capisco che ti piace fare bancomat con il voto del Pdl.
    Almeno dovresti capire che il popolo non ti vuole più ,sii galantuomo vattene prima dalla politica,il Popolo vero e libero sta arrivando . per toglierti tutti i privilegi .

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