Riflessioni in vista del voto, tra cambi di casacca e partiti "autobus"

Riflessioni in vista del voto, tra cambi di casacca e partiti “autobus”

Rosaria Brancato

Riflessioni in vista del voto, tra cambi di casacca e partiti “autobus”

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martedì 22 Gennaio 2013 - 10:52

Presentate le liste è tempo di campagna elettorale e di amare riflessioni. I partiti sono diventati come "autobus" dai quali salire e scendere come si vuole. Nel Pd da registrare la scelta coraggiosa di non candidare i cosiddetti "impresentabili". In casa Pdl a Messina resta fuori dai giochi l'area Nania.

Depositate le liste per le Politiche del 24 e 25 febbraio, consumati regolamenti di conti, meditate vendette, cambiate casacche, adesso si entra in piena campagna elettorale ed è tempo di alcune riflessioni.

La prima è quella sulla merce diventata rarissima in politica:la coerenza. Quanto accaduto nelle ultime settimane lascia attoniti, nonostante ci abbiano abituato a tutto. I partiti sono diventati degli autobus, si sale e si scende a piacimento, ma a differenza dell’Atm ce ne sono un’infinità, sempre in corsa e puntuali. Non mi riferisco solo al Pdl,con il giallo della Campania, dove dopo l’esclusione di Nicola Cosentino sono scomparse le firme per le liste o Scilipoti piazzato in Abruzzo in pole position e dirottato in Calabria sesto dopo la rivolta dei candidati. Restiamo in Sicilia dove Miccichè che fino a due ore prima ne aveva dette di tutti i colori a Berlusconi, ed ha portato il centro destra alla sconfitta alla regionali, ora torna a casa come il figliol prodigo. Il suo ribaltone porta alla fuga dal Grande Sud di quei deputati che invece ci avevano creduto sul serio al divorzio e si sono fiondati sul Pd, praticamente il fronte opposto. Anzi, molti dei deputati regionali eletti nel Grande Sud dopo le Politiche son pronti ad andare in sostegno a Crocetta. Passiamo all’ex Mpa, divenuto PdS, con Lombardo che, anche lui contro l’odiato Berlusconi fino a due ore prima, torna sui suoi passi ed invece che andare in campagna a coltivare marijuana come aveva promesso, si schiera col Pdl, e si candida capolista al Senato spiegando: “La sinistra è inaffidabile”, che detto da lui è come Dracula che dà del vampiro a Nosferatu. Il fattaccio ha dato il via ad altre fughe, quelle degli ex Mpa ed ex PdS in direzione sinistra. Ma ad esempio, il gruppo Picciolo, ha schierato Tanino Caliò nel Mid (nato ieri per l’occasione) insieme alla moglie di Savona, anche lui orfano del PdS. La formazione durerà lo spazio di un mattino, perché ad urne chiuse c’è già pronta una nuova operazione. Nel Centro democratico di Tabacci sono confluite le truppe di Carmelo Lo Monte, ex Mpa ed Idv fino alle regionali. E se il termine Mid, coniato per l’autobus di queste Politiche può apparire insolito, c’è anche il Mir-Samorì, nel quale è capolista al Senato il messinese Francesco La Fauci, consulente in passato sia di Cuffaro che di Lombardo. Ma ci sono altre decine di esempi. La postilla amara è che questi continui cambi di fronte e casacca sono possibili perché i “portatori di voti”, hanno le ruote, possono cioè spostare i consensi in qualsiasi partito, per quanto bizzarro sia il nome e per quanto sia nato 24 ore prima o per quanto sia stato rivale fino a un mese fa. Ma a proposito di “portatori di voti” nel Pd c’è una nota da sottolineare: Bersani ha escluso dalle liste i cosiddetti “impresentabili”, in Sicilia Crisafulli e Papania, costringendo Berlusconi a fare “qualcosa di sinistra” per adeguarsi con una raffica di candidati, da Dell’Utri a Cosentino passando per Papa. L’operazione però Bersani l’ha fatta con coraggio, ben sapendo di rischiare, proprio in Sicilia dove si gioca la battaglia madre per il Senato col Pdl. Nell’isola le proteste del partito ci sono state, perché i signori delle tessere peseranno sull’esito del voto, ma la lotta per le liste pulite Bersani l’ha voluta fare fino in fondo. L’ultima riflessione riguarda il Pdl a Messina, che torna in mano agli ex Forza Italia. A uscirne con le ossa rotte è l’area ex An, che negli ultimi anni aveva finito con il tenere salde le redini. Il senatore Mimmo Nania, che già aveva preso la batosta a Barcellona nel suo regno passato di mano alla Collica, non è stato messo in lista perché ha superato il numero dei mandati concessi, ma non ha avuto neanche la deroga. Il vero colpo è dovuto al fatto che in lista non è entrato nessuno dei “suoi”, come Buzzanca o Formica. Nell’Udc, per fare un esempio, Naro, fuori dai giochi, ha messo al secondo posto un suo uomo, Saro Sidoti. Nel Pdl non è stato così, in sostanza il gruppo è fuori dai posti che contano. Per Buzzanca poi è stato un susseguirsi: dopo essere stato dichiarato decaduto a giugno da deputato regionale, essersi dimesso ad agosto da sindaco, non essere stato rieletto deputato regionale ad ottobre, non è finito in lista per le Politiche. Non essendo stato inserito in lista neanche Formica, viene esclusa la possibilità che l’ex sindaco diventi deputato regionale in caso di sua elezione. Cosa faranno adesso gli ex An? In primavera ci saranno le amministrative e c’è ancora tempo per i regolamenti di conti. A proposito di amministrative altre riflessioni scaturiscono dall’Udc, che in queste Politiche corre separata dal Pd e nelle scorse settimane D’Alia ha detto: “non abbiamo alleanze precostituite con Genovese per le amministrative”. Se nel conto aggiungiamo gli ex Forza Italia che prendono le distanze dall’area Nania, Stagno d’Alcontres che non si ricandida al Parlamento e ci aggiungiamo la cronica tendenza dei centristi ad allearsi come vogliono in base alle giornate, si delinea un quadro che potrebbe non far dormire sonni tranquilli a Genovese. Ma è fantapolitica e comunque i conti si faranno a fine febbraio. Ad urne chiuse.

Rosaria Brancato

7 commenti

  1. puzza di bruciato 22 Gennaio 2013 11:10

    Con queste liste e con le motivazioni di queste alleanze che sento da tutti gli esponenti politici nazionali mi convinco, sempre di più. che l’unico voto utile per la Nazione/Europa/Sicilia è il Movimento 5 Stelle….

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  2. Questi politici sono QUASI tutti finiti, soprattutto quando restano immersi nella vecchie logiche di potere.. ormai fallimentari. Tutto e’ già deciso in centri lontani e potentissimi .L’Agenda e’ stata scritta. Pigiare pero’ diligentemente ii bottoni delle votazioni garantisce ai parlamentari molte prebende personali ma poca dignità sociale

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  3. MADDOCCO Antonino 22 Gennaio 2013 14:08

    NON C’E’ NE UNO CHE SI SALVA…… POI BERSANI CHE PARLA DI LISTE PULITE….. MA HA GUARDATO A MESSINA…..FORSE NON LEGGE I GIORNALI E NON VEDE LA TV…. E DIRE CHE PARLO DI EDITORI VICINI AL SUO PARTITO…. IL CORRIERE DELLA SERA…. LA REPUBBLICA…. RAI 3 (REPORT)…. MA PER PIACERE……. ALMENO CI SIAMO TOLTI A NANIA DALLE S…..

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  4. i piddiellini cittadini protestano perchè volevano LO SCILIPOTI candidato a Messina,in verità il suo illustre spessore avrebbe dato lustro ad un città infognata.

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  5. certo che sembra il circo orfei alcuni candidati fanno giravolte spettacolari ma sono sempre là dopo che per decenni non hanno prodotto null’altro che rovine per questa terra, ma un po di dignità? no…….

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  6. Le uniche note positive sono lo scampato pericolo di ritrovare Buzzy abbarbicato di nuovo su una comoda poltrona e la fiducia nell’intelligenza dei Calabresi nel NON votare Scilipoti! A Messina gli “impresentabili” sono purtroppo ancora troppi e saremo costretti a “studiare” parecchio per raggiungere l’obiettivo del voto utile e soddisfacente per ciascuno.

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