Nomina dell'ex 007 al Papardo, l'assessore regionale Borsellino ha acquisito gli atti

Nomina dell’ex 007 al Papardo, l’assessore regionale Borsellino ha acquisito gli atti

Rosaria Brancato

Nomina dell’ex 007 al Papardo, l’assessore regionale Borsellino ha acquisito gli atti

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giovedì 04 Dicembre 2014 - 23:03

La delibera di nomina dello 007 al Papardo è all'attenzione dell'assessore regionale Lucia Borsellino e del presidente Crocetta per verificare eventuali irregolarità. La vicenda ha incrinato i rapporti tra il dg Vullo e il governatore che lo ha nominato. Intanto si apprende che l'11 novembre uno dei componenti del nucleo anticorruzione si era dimesso,Vincenzo Russo. Sul caso interviene con una nota anche la capogruppo Ncd al Comune Daniela Faranda.

La delibera di nomina dell’ex 007 quale supporto all’attività della direzione generale del Papardo è all’attenzione dell’assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino, che oggi ha acquisito gli atti. Il governatore Crocetta, rientrato da Bruxelles ha ribadito di voler fare chiarezza sull’iter procedurale adottato e su eventuali comportamenti “disinvolti” da parte di Michele Vullo nel chiamare in azienda con compiti di polizia giudiziaria Vincenzo Ciacio, l’ex ispettore arrestato nel 2005 con l’accusa di corruzione quando ad Alcamo ed operava sotto copertura (ed infatti dichiarò d’aver agito nel corso di un’attività investigativa) condannato a 18 mesi con il patteggiamento e reintegrato successivamente.

All’attenzione della Borsellino c’è la delibera n°303 del 26 novembre firmata, su proposta n° 58 del responsabile del gruppo anticorruzione Carmelo Alma, dal dg Vullo, dal direttore sanitario Paolina Reitano e dal direttore amministrativo Domenico Moncada.

Con il provvedimento viene nominato, a titolo gratuito e per un anno (non rinnovabile, come da decreto Renzi) l’ex ispettore ora in pensione, poiché “in possesso di titoli di studio e formativi nel settore di polizia giudiziaria per l’espletamento dell’attività di supporto per la direzione generale aziendale”.

Con l’acquisizione degli atti Crocetta e la Borsellino vogliono verificare eventuali irregolarità o ipotesi d’incompatibilità nel provvedimento e nell’iter seguito dai vertici aziendali. Il governatore, nel richiedere gli atti, ha stigmatizzato “ il fatto che il manager Michele Vullo, non abbia verificato o abbia ignorato precedenti condanne penali subite dallo stesso Ciacio e proceduto con disinvoltura a tale nomina. Se ci dovessero essere responsabilità procedurali, riconducibili ai vertici dell'azienda, si procederà in modo tempestivo e rigoroso nei confronti di coloro che nel nominare un responsabile anticorruzione non abbiano rispettato le stesse normative anticorruzione”.

Nel frattempo Ciacio ha presentato le dimissioni anche se Vullo sembrerebbe orientato a respingerle ed ha dichiarato guerra al governatore spiegando che “ non è mia abitudine prendere ordini da chicchessia e mi assumo l'intera responsabilità di aver richiesto al dr. Ciacio di definirmi, a titolo gratuito, un piano di video sorveglianza, dopo gli oltre 40 furti subiti dall'azienda”. In verità del piano di video sorveglianza che avrebbe spinto il dg a chiamare un ex 007 da Alcamo per la predisposizione, non vi è traccia nella delibera e c’è anche da chiedersi perché per redigerlo occorra, ad un esperto del settore, addirittura un anno.

La task force anticorruzione nominata a luglio era finita all’attenzione del giudice del lavoro per un’altra vicenda, in seguito ad una denuncia per comportamento antisindacale presentata da Cisl e Uil nei confronti di Vullo e che si è conclusa a novembre con la sentenza che ha disposto la revoca della delibera con la quale si nominava Alma ed i 3 componenti aggiuntivi dello staff. In realtà non sono più 4 in totale i membri del nucleo anticorruzione, perché il dottor Vincenzo Russo ha presentato l’11 novembre le dimissioni. Russo infatti, nella lettera inviata all’azienda, ha spiegato i motivi, sia personali legati a problemi di salute che soprattutto quelli legati al suo incarico già complesso ed impegnativo, che gli avrebbero reso difficile poter assumere ulteriori carichi lavorativi. L’11 novembre quindi Russo presenta le dimissioni dal nucleo anticorruzione. Probabilmente in quei giorni Ciacio, che già da luglio frequentava assiduamente il Papardo perché vicino al direttore sanitario Paolina Reitano, avrà pensato di offrire la propria collaborazione gratuita alla luce delle sue competenze ed infatti il 17 novembre presenta la proposta al dottor Alma che la accoglie e tre giorni dopo, il 20, la inoltra alla direzione generale che il 26 la approva.

Nei prossimi giorni sarà avviato a Palermo l’iter di verifica di eventuali irregolarità nel provvedimento, nel frattempo però si è creata un’incrinatura tra il direttore generale del Papardo-Piemonte Michele Vullo, su quella poltrona da luglio e Crocetta che su quella poltrona lo ha messo. I toni tra i due protagonisti non sono stati dei più morbidi ed anche la Borsellino pare non abbia preso bene l’intera vicenda, anche alla luce dell’interrogazione di fuoco che i deputati dell’opposizione Musumeci, Formica e Ioppolo hanno presentato, cogliendo la ghiotta occasione al balzo per contestare il governo sul terreno più congeniale, quello della trasparenza e della legalità.

Nel frattempo a Messina la capogruppo del Ncd Daniela Faranda ha presentato un’interrogazione soffermandosi su una serie di aspetti.

“Sto ancora cercando di comprendere cosa Vullo voglia fare dell'Ospedale Piemonte– scrive la Faranda- e adesso si insiste su quest'altra trovata sconcertante. Se per ricoprire degli incarichi è essenziale il curriculum mi chiedo perché in questo caso siano i controrequisiti a dare merito. Il signor Ciacio, seppur riabilitato, in passato agente sotto copertura, fu accusato di corruzione per cui patteggiò una pena di 18 mesi e 5000 euro di risarcimento per avere leso l’immagine dello Stato. Francamente, poiché si tratta di un incarico pubblico, ritengo sia essenziale rendere conto dei parametri su cui si è orientata la scelta. C’è da chiedersi perché mai ricorrere alla collaborazione di un ex agente con una tale storia e sorprende che il dg stia pensando di respingere le dimissioni opportunamente presentate iniziando un braccio di ferro con il Presidente Rosario Crocetta, e con l'assessore Lucia Borsellino. Poi, sulle dichiarazioni dell’ex ispettore che lasciano intravedere la volontà di "qualcuno" di fermare l'operazione trasparenza che Vullo intende portare avanti, la task force predisposta dal dg mi sembra spropositata come a voler sottolineare che ci si trova in una città che – a parere di Vullo- oltre ad avere una classe medica non all'altezza é anche una roccaforte del malaffare. Senza voler sconfinare nelle competenze altrui ma a tutela dei messinesi ci troviamo davanti una nuova sorprendente trovata del dg Vullo, lo stesso che vorrebbe chiudere l’ospedale Piemonte. Ritengo sia doveroso pretendere risposte in merito ed intervenire prima che si continuino a far danni facendone fare le spese sempre e comunque alla cittadinanza”.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. Mah
    continuo a non capire se si stia parlando di messina o di Bolzano.
    nell’ecosistema messina, pieno di spazzatura, disoccupazione, strade dissestate come il bilancio comunale, svincoli che non esistono, autostrade ad una corsia che durano decenni, degrado, fanfaroneria, maleducazione civica alle stelle, negozi che continuano a chiudere, tasi e imu alle stelle, tari che serve solo a fare ingozzare i consigli d’amministrazione perché la monnezza è tutta lì, per terra, I NOSTRI POLITICI CHIEDONO DI PROTEGGERE I MESSINESI DA VULLO???
    BUFFONI.
    solo una città di mentecatti può ancora seguirvi, o forse di cialtroni?

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  2. Mah
    continuo a non capire se si stia parlando di messina o di Bolzano.
    nell’ecosistema messina, pieno di spazzatura, disoccupazione, strade dissestate come il bilancio comunale, svincoli che non esistono, autostrade ad una corsia che durano decenni, degrado, fanfaroneria, maleducazione civica alle stelle, negozi che continuano a chiudere, tasi e imu alle stelle, tari che serve solo a fare ingozzare i consigli d’amministrazione perché la monnezza è tutta lì, per terra, I NOSTRI POLITICI CHIEDONO DI PROTEGGERE I MESSINESI DA VULLO???
    BUFFONI.
    solo una città di mentecatti può ancora seguirvi, o forse di cialtroni?

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  3. Continuo a restare molto scettico sulla vicenda. Mi sembra che manchino ancora precisi elementi per valutare CORRETTAMENTE l’intera vicenda.

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  4. Continuo a restare molto scettico sulla vicenda. Mi sembra che manchino ancora precisi elementi per valutare CORRETTAMENTE l’intera vicenda.

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