All’Ars un pasto completo costa 9 euro: l’ennesimo privilegio-vergogna della casta

All’Ars un pasto completo costa 9 euro: l’ennesimo privilegio-vergogna della casta

All’Ars un pasto completo costa 9 euro: l’ennesimo privilegio-vergogna della casta

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sabato 20 Agosto 2011 - 07:56

Il menu della bouvet dei parlamentari regionali ancora più “scontato” rispetto a quella dei senatori. E le “Forchette Rotte” protestano: a settembre buoni pasto per tutti alla ripresa dei lavori dell’Ars

Se già aveva fatto scandalo il menu dei senatori italiani, con prezzi stracciati per piatti prelibati, altrettanto rumore dovrebbe fare, sulla carta, quello dei parlamentari siciliani. Che pagano, alla bouvet riservata dell’Ars, anche meno: 9 euro un pasto completo dall’antipasto al caffè, costando alla comunità, secondo una stima fatta dal movimento “Forchette Rotte”, circa 600 mila euro l’anno. Uno schiaffo alla miseria, e la demagogia non c’entra. Perché questi sono i simboli di una condizione che non mette sullo stesso piano, inevitabilmente, il popolo e chi si fregia del diritto-dovere di rappresentarlo. Questi i prezzi scandalo: 1,21 euro per un antipasto all’italiana, 1,85 euro per gli spaghetti alle vongole, 2,78 euro per la frittura di triglie, 0,93 centesimi per il contorno, 1,13 euro per una macedonia di frutta e 0,36 centesimi per un caffè. Totale, 9 euro. «Meno di una pizza e una bibita che i ragazzi siciliani pagano in un qualsiasi locale dell’isola», commentano le “Forchette Rotte”, movimento costituitosi un paio di mesi fa e attivo soprattutto su Facebook e Twitter con campagne contro gli sprechi e i privilegi della politica.

E proprio contro questo privilegio le “Forchette Rotte” annunciano un’azione di protesta: la distribuzione di buoni pasto per mangiare come un deputato dell’Assemblea regionale siciliana e consumare a un prezzo da “onorevole” di soli nove euro. I buoni pasto verranno distribuiti davanti ai supermercati il 21 settembre, quando l’Assemblea regionale riaprirà dopo la pausa estiva.

2 commenti

  1. Che si aspetta a chiuderlo questo “ristorante di lusso” prima di subito? Gli onorevoli potranno andare alla trattoria più vicina che accetta i buoni pasto, come i comuni mortali, o si faranno un panino con la mortadella e mezza birra alla bottega più vicina. Con quanto risparmiato si potrà aumentare la pensione minima di qualche anziana vecchietta al limite della sopravvivenza recuperando le somme con le minori spese da parte dei ricchi Epuloni del ventunesimo secolo. Epulone tuttavia, finito fra i tormenti dell’inferno, banchettava lautamente e si ingrassava spendendo i propri soldi, non quelli dei contribuenti.

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  2. Bisogna chiudere l’inutile e costosissimo carrozzone regionale.
    Poche province… tre, quattro al massimo in Sicilia.
    Il territorio dovrebbe essere gestito da non più di trenta eletti per provincia ed in rapporto diretto con i vari ministeri.
    Tutti gli enti, le forze di polizia e militari, gli uffici ect. dovrebbero avere una dirigenza provinciale in diretta dipendenza dagli uffici direttivi o dai comandi generali nazionali.
    Tutte le istituzioni regionali, servono in genere da filtro con lo Stato e non hanno, a mio modo di vedere, alcuna utilità.
    Costano tanto, godono di enormi privilegi e gravano enormemente sui cittadini che subiscono tagli, anche nei servizi essenziali (sanità, scuola ect.).
    I cittadini non possono essere chiamati a fare ulteriori sacrifici per mantenere una casta…. che costa…..molto.
    Specie al sud, affossato dalla politica degli strapagati e super privilegiati politicanti.

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