Accorinti e Signorino: "Dal disastro al risanamento, il consuntivo 2014 è la cerniera tra passato e futuro"

Accorinti e Signorino: “Dal disastro al risanamento, il consuntivo 2014 è la cerniera tra passato e futuro”

Francesca Stornante

Accorinti e Signorino: “Dal disastro al risanamento, il consuntivo 2014 è la cerniera tra passato e futuro”

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mercoledì 30 Dicembre 2015 - 00:38

Lunghissima relazione del vicesindaco e assessore al Bilancio Guido Signorino che ha dettagliatamente descritto numeri e dati del consuntivo 2014, presentandolo come punto di svolta rispetto al disastro finanziario trovato a Palazzo Zanca. Per il sindaco: "Stiamo facendo uno sforzo enorme, dialoghiamo e troviamo soluzioni insieme".

«I dati sono chiari e oggettivi. Nel 2013 abbiamo ereditato una situazione disastrosa e abbiamo cercato di avviare un’opera di risanamento con grande rispetto del denaro che pagano i cittadini. Sapevamo tutti che Aavere tutto e subito era impossibile, ma i numeri di questo bilancio sono la prova di un cammino verso il risanamento. Abbiamo messo attenzione massima su alcuni settori, soprattutto le partecipate e non vedere lo sforzo enorme che abbiamo compiuto sarebbe assurdo. Certo non siamo contenti, vogliamo che siano risanati tutti i bilanci, ma ci vogliono anni». Poi ovviamente il messaggio ai consiglieri: «Per grande senso di responsabilità scegliete una linea più condivisa possibile, siamo sempre disposti a dialogare per trovare le migliori soluzioni per l’ente e per la città. Mi piacerebbe sentire da quest’aula proposte da mettere in atto, ma la mia non è una sfida. Al di là di questo bilancio avviamo un processo virtuoso per tutto ciò che non abbiamo ancora fatto. Risaniamo a livello morale ed economico». Ha esordito così il sindaco Renato Accorinti nel giorno del consuntivo 2014. Accorinti si è rivolto per la prima volta ai consiglieri dopo la bufera gettonopoli e dopo le dichiarazioni a L'Arena di Giletti, rinnovando quell'appello a dialogo e collaborazione che però negli ultimi tempi proprio il primo cittadino sembrava non voler più proprio dai consiglieri. Poche parole, un intervento brevissimo per lasciare la parole al suo vice Signorino che ha invece sviscerato una lunghissima serie di numeri, dati, cifre che raccontano il bilancio consuntivo 2014, che disegnano i tratti salienti del documento finanziario che ieri sera, dopo una seduta fiume, l’aula ha approvato con una maggioranza bulgara di 20 favorevoli su 24 presenti. Il bilancio presentato dal vicesindaco e assessore al Bilancio Guido Signorino che in una lunga relazione portata ai consiglieri ha illustrato l’intero provvedimento approdato in aula in fretta e furia e all’ultimo momento, come ormai è prassi. Un bilancio considerato come “cerniera tra passato e futuro” per due motivi: si tratta dell’ultima rendicontazione resa con il vecchio sistema di contabilità, visto che da qui a qualche giorno ci sarà il passaggio integrale alla contabilità armonizzata, ma soprattutto –ha spiegato Signorino- la gestione amministrativa del 2014 raggiunge importanti risultati di consolidamento del percorso di risanamento finanziario dell’ente e consente di affrontare il presente in maniera gestibile e sostenibile, pur tra vincoli e complessità.

«Per la redazione di questo bilancio voglio anzitutto sottolineare il grande sforzo, compiuto in condizioni strutturali difficili e con un sistema informatico inadeguato, dal personale della Ragioneria. Il parere dei revisori sul bilancio attesta: la regolarità delle procedure per la contabilizzazione delle entrate e delle spese; la corrispondenza tra i dati del bilancio e quelli delle scritture contabili; il rispetto della competenza finanziaria; la corretta rappresentazione del conto del bilancio; la corrispondenza tra entrate a destinazione vincolata e relativi impegni di spesa; l’equivalenza tra accertamenti di entrata e impegni di spesa nei servizi per conto terzi; il rispetto dei limiti di indebitamento e del divieto di indebitamento per spese non di investimento; il rispetto del contenimento e riduzione delle spese per il personale e dei vincoli sulle assunzioni; il rispetto dei vincoli di spesa per acquisti di beni e servizi; i rapporti di credito/debito con le società partecipate; la corretta applicazione della limitazione alla composizione degli organi e dei compensi per le società partecipate; l’adempimento agli obblighi fiscali relativi a IVA, IRAP, sostituti di imposta; l’effettuazione del riaccertamento dei residui. In merito ai pagamenti, i mandati risultano corretti e regolarmente estinti; l’anticipazione di tesoreria rientra nei limiti di legge; l’indebitamento rispetta i limiti; pagamenti e riscossioni coincidono col conto del tesoriere sia in conto competenza che in conto residui; le verifiche di cassa sono state eseguite con periodicità trimestrale».

Poi una serie di cifre che danno contezza dei numeri del consuntivo: «La cassa del Comune ha chiuso con un attivo di oltre 7.7 milioni di euro, di cui 5.3 milioni realmente disponibili e 2.4 milioni vincolati per provvedimenti esecutivi. Permane un eccessivo ricorso all’anticipazione di liquidità che, tuttavia, è in tendenziale diminuzione, atteso che i dati preliminari del 2015 comunicati alla Corte dei Conti in risposta alle osservazioni relative al referto al bilancio consuntivo 2013 mostravano che il ricorso cumulato all’anticipazione di tesoreria si è ridotto di 40 milioni di euro rispetto al 2013 (passando da 196 milioni a 155 milioni, per una riduzione percentuale di 21 punti) e che i giorni di mancato ricorso all’anticipazione, pari a 0 nel 2013, sono risultati 14 nel 2014 e 38 nel primo quadrimestre 2015; si tratta di risultati che indicano tutti una riduzione nella dipendenza dall’anticipazione di tesoreria. A fine anno la cassa dell’Ente ha anche sostenuto la restituzione dell’anticipazione di liquidità ricevuta dal Comune nel maggio 2013 con il fondo di rotazione. Il saldo tra il totale delle riscossioni e dei residui attivi e il totale dei pagamenti e dei residui passivi generati nell’anno presenta un avanzo di circa 8.7 milioni di euro. La differenza tra entrate correnti e totale delle spese correnti e dei rimborsi di prestiti, che nel 2013 era negativa per oltre 15 milioni, nel 2014 è positiva per oltre 7.5 milioni. Il risultato di amministrazione presenta un saldo positivo per quasi 17 milioni».

Il vicesindaco ha spiegato che, alla luce di questi dati, il bilancio 2014 assorbe pienamente i deficit degli anni precedenti e consente di affrontare in maniera adeguata l’esigenza di costituzione del fondo svalutazione crediti e di istituire un adeguato “fondo rischi” di 4.5 milioni per i debiti fuori bilancio. «Risulta rispettato il patto di stabilità e l’ente, nella valutazione dell’amministrazione, non è in condizione di deficitarietà strutturale. In questa valutazione l’Amministrazione è confortata, come si vedrà, dall’esito del referto al rendiconto 2013 emesso dalla Corte dei Conti che, in condizioni identiche a quelle di quest’anno, non ha dichiarato strutturalmente deficitario l’ente. Il bilancio evidenzia ancora che la dipendenza del Comune di Messina dai trasferimenti dello Stato non è particolarmente alta (non molto superiore al 10%) e, anzi, alcune fonti di stampa hanno recentemente rilevato che Messina è il terzo comune ''virtuoso'' d’Italia quanto a indipendenza dai trasferimenti».

Ovviamente non mancano alcuni punti di criticità gestionale che però, spiega Signorino, costituiscono l’attenzione dell’Amministrazione. «L’ente ha migliorato la sua capacità di riscossione, ma occorre ancora potenziare questo aspetto. La lotta all’evasione fiscale ha comportato il raggiungimento dell’obiettivo di nuovi accertamenti per 4 milioni, di cui quasi il 50% sono stati riscossi nel corso dell’anno». Altra nota dolente: le partecipate. «Le società partecipate costituiscono ancora elemento di criticità e la relazione del Collegio dei Revisori evidenzia la necessità di attivare un controllo più diretto e stringente, anche in ordine ai tempi di approvazione dei bilanci aziendali». Signorino spiega che, accogliendo la sollecitazione, nel 2015 l’Amministrazione ha intrapreso il percorso della riorganizzazione del sistema delle società partecipate, con tutta una serie di atti che hanno riguardato soprattutto l’Amam, azioni che però poco hanno a che fare con il consuntivo 2014.

Per quanto riguarda i parametri della deficitarietà strutturale, non sono state superate le differenti interpretazioni tra il Collegio dei Revisori e l’Amministrazione in ordine alle modalità di calcolo dei parametri n. 6) e n. 5). Per ciò che riguarda quest’ultimo, l’interpretazione dell’Amministrazione è la medesima che viene adottata da altre importanti città siciliane, risultando condivisa dai relativi organi di revisione e non risulta essere stata posta in discussione dalla Sezione di Controllo della Corte dei Conti; tuttavia, anche al fine di facilitare l’approvazione del bilancio, l’Amministrazione ha ricalcolato il parametro. La differenza di posizione in relazione al computo del parametro 6) (inclusione o meno dell’intero costo del personale delle società partecipate nel calcolo del parametro) era invece nota al Consiglio perché emersa già in occasione del bilancio consuntivo dell’anno precedente. «Ritengo non sia fuori di luogo far notare che in occasione del referto al rendiconto 2013 la sezione di controllo della Corte dei Conti della Sicilia ha preso atto della differente posizione interpretativa che separa l’Amministrazione dal Collegio dei Revisori e non ha ritenuto nelle sue conclusioni di dover sanzionare il bilancio a causa dell’ipotizzato mancato rispetto del parametro n. 6)». Un dato che per l’assessore assume particolare rilievo perché, qualora la Corte avesse dovuto non concordare con l’interpretazione dell’Amministrazione, avrebbe dovuto necessariamente rilevare il mancato rispetto del parametro 6), dichiarare l’ente in condizione di deficitarietà strutturale e imporre le relative sanzioni: impresentabilità del piano di riequilibrio, obbligo di dichiarazione di dissesto e divieto di assunzione di nuovo personale. Invece la Corte non ha rilevato la deficitarietà strutturale dell’Ente e non ha imposto nessuna di queste disposizioni sanzionatorie, con la conseguenza che il Comune di Messina ha potuto procedere ad adottare un piano triennale per le assunzioni e ad avviare la stabilizzazione del personale contrattista.

Signorino alla fine ha fatto un parallelismo con la situazione trovata al momento dell’arrivo a Palazzo Zanca dell’amministrazione Accorinti, segnalando che le evidenze del consuntivo 2014 mostrano che l’ente: 1) Ha rispettato il patto di stabilità; 2) Ha predisposto un piano di riequilibrio sotto l’esame istruttorio del Ministero dell’Interno; 3) Non si trova in condizioni di deficitarietà strutturale, in linea con quanto refertato dalla Corte dei Conti in relazione al consuntivo 2013; 4) Ha recuperato i precedenti deficit di esercizio, costruendo un consistente avanzo di amministrazione, adeguato ad affrontare i vincoli derivanti dal passaggio al sistema della contabilità armonizzata; 5) Ha rispettato i termini di legge per non incorrere nelle sanzioni relative alla tardività dei pagamenti (in particolare, l’incapacità assunzionale); 6) Ha riacquisito capacità assunzionale e ha conseguenzialmente avviato le procedure per la stabilizzazione dei precari e l’assunzione di nuovo personale; 7) Ha sostenuto la restituzione dell’anticipazione di liquidità ricevuta nel maggio 2013 e, malgrado la tardività di approvazione del bilancio consuntivo abbia bloccato i trasferimenti dal Ministero, ha potuto garantire stipendi, servizi e pagamenti, rispettando ad oggi i termini di tempestività stabiliti dalla norma; 8) Ha riconosciuto le spettanze arretrate per il personale (intervenendo anche sui sistemi di incentivazione); 9) Ha riallineato e mantenuto regolarità per la corresponsione delle mensilità alle aziende partecipate. D’altra parte invece: 10) Mantiene il ritardo nella presentazione dei documenti contabili; 11) Sta affrontando con interventi strutturali gli altri punti di criticità gestionale evidenziati dall’organo di revisione nella sua relazione, con particolare (ma non esclusivo) riferimento al controllo sulla gestione delle società partecipate, all’arretratezza del sistema informatico, alla necessità di rendere più efficace alcuni meccanismi di gestione (come la riscossione dei residui attivi e le entrate extra-tributarie) e più efficiente la produzione dei documenti e degli atti finanziari. In altri termini, i risultati ottenuti per la stabilizzazione strutturale dell’Ente sono notevoli, solidi e innegabili, come altrettanto oggettivi sono gli elementi di criticità tuttora presenti, i quali (opportunamente evidenziati dal collegio dei revisori) necessitano di interventi profondi in termini di formazione, infrastrutturazione e organizzazione della macchina amministrativa.

Di carattere politico la chiosa finale: «Spesso il dibattito politico tende a evidenziare solamente gli aspetti negativi o (al contrario) quelli esclusivamente positivi di una gestione. Una corretta valutazione deve in realtà tenere nel debito conto tanto gli uni quanto gli altri e deve svilupparsi in maniera contestualizzata e non statica. E’ evidente e innegabile che – pur nella complessità del cammino intrapreso – il percorso di recupero in atto nell’ente è sicuramente quello giusto e i risultati complessivi della gestione 2014, valutati in chiave dinamica e con il corretto riferimento alle condizioni di partenza, ne danno ampia testimonianza. Su questi risultati, evidenziando la consapevolezza dei punti di criticità esistenti e avendo individuato e avviato gli interventi necessari, l’amministrazione esprime soddisfazione e sottopone alla discussione del Consiglio un bilancio veritiero, completo e approvabile. Lentamente ma decisamente si comincia a respirare un'aria nuova nel Paese. La Giunta comunale con tutta Messina vuole contribuire a questo percorso in atto partecipando alla costruzione di una politica diversa dal passato, che vuol cambiare in meglio molte cose».

Francesca Stornante

8 commenti

  1. Nel commento non leggo una parola sui debiti non rilevati contabilmente a causa del non realizzato iter di riconoscimento ed anche sulle partecipate si resta sul vago non affrontando la questione dei relativi debiti. L’Amministrazione non avendo perfezionato tali rilevazioni contabili come prescrive la legge temo avrà difficoltà e sanzioni per l’indeterminatezza della sua situazione economico finanziaria reale.

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  2. Nel commento non leggo una parola sui debiti non rilevati contabilmente a causa del non realizzato iter di riconoscimento ed anche sulle partecipate si resta sul vago non affrontando la questione dei relativi debiti. L’Amministrazione non avendo perfezionato tali rilevazioni contabili come prescrive la legge temo avrà difficoltà e sanzioni per l’indeterminatezza della sua situazione economico finanziaria reale.

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  3. Milla che bravo !!!!

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  4. Milla che bravo !!!!

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  5. Tutti si lamentano, poi per salvasi il posto votano a favore,opportunisti della peggiore specie, ipocriti, tra circa 700 gg. tutti a casa che bello che bello…………

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  7. No all’ areoporto RC(?) ….basta spreco soldi di Messina ogniuno scelga l’ aereoporto che vuole ma il Comune non deve avere quote e finanziare un aereoporto inutile ….visto che l’areoporto del Mella nessuno ha il coraggio di proporlo
    Bisogna che qualcuno si occupi di organizzare un tour dei forti di Messina per tutti i croceristi che arrivano con le navi……
    Rilanciare la fiera aperta 365 giorni l’ anno con prodotti tipici…
    E’ difficilissimo trovare gadget che riguardano la processione e tutte le tradizioni di Messina …es GIGANTI, il Vascedduzzu

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  8. No all’ areoporto RC(?) ….basta spreco soldi di Messina ogniuno scelga l’ aereoporto che vuole ma il Comune non deve avere quote e finanziare un aereoporto inutile ….visto che l’areoporto del Mella nessuno ha il coraggio di proporlo
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