L'immedesimazione - Lettera di Bertolaso ai messinesi

L’immedesimazione – Lettera di Bertolaso ai messinesi

L’immedesimazione – Lettera di Bertolaso ai messinesi

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giovedì 21 Ottobre 2010 - 16:57

Cosa direbbe il Capo della Protezione Civile ai messinesi in tutta sincerità? Proviamo a immaginare

Cari cittadini messinesi,

più vi penso e più rimango perplesso. Io, l’uomo del fare nel governo del fare vengo solo insultato da voi. Io che parlo di legalità nella terra di Falcone e Borsellino, vengo preso a pesci stocco in faccia? Ma chi vi credete di essere, Sabina Guzzanti?

Proprio io, l’uomo dei miracoli capace di tutto. Sono stato capace persino di far credere che a L’Aquila sia già terminata con successo la ricostruzione. Sono stato capace di far credere che Giampilieri fosse un paese abusivo come la casa di Nania a Barcellona. Sono stato capace di far credere che a Napoli il problema dei rifiuti fosse risolto. Ma mi spiegate dove lo trovate un altro come me, maremma maiala!?

Anzitutto rispetto le accuse di chi dice che io non conosco bene le zone alluvionate, ma non le condivido: ho studiato benissimo le zone di Giampilieri Zanclea, Scalinata marina, Sbriga, Altavia, Mulino, Italia e Guido Sandri. Ho studiato bene il piano regolatore e sono giunto alla conclusione che c’era abusivismo: l’ho visto con l’occhio sinistro, quello affetto da palpebra cadente.

Si, ok… Forse ho esagerato con quella storia dell’abusivismo. Ma tentate di capirmi, ci tenevo particolarmente. Quando mi avevano avvertito che una valanga di fango si era abbattuta su Messina mi immaginavo Ciucci che si metteva a ridere. Pensavo “Oh, così non ha il problema degli sgomberi per i lavori del Ponte!”. E invece no: il fango si è abbattuto nella zona sud che – solo dopo un anno – ho inteso essere a più di 20 km di distanza. E chi glielo dice ora a Ciucci? A saperlo avrei dirottato qualche soldo in più per la prevenzione. Prevenzione che rispetto, ma non condivido (o meglio, non i miei amici).

La verità l’aveva detta Berlusconi: a noi interessava progettare le new town, seguendo il modello L’Aquila: evitare quei piccoli interventi che costavano poche migliaia di euro che avrebbero fatto uscire migliaia di disgraziati dalle tende, al fine di favorire il magna magna dei blocchi di cemento da zero. Ma solo dopo mi sono accorto che a Messina non c’è un buco dove costruire! E che sono venuto a fare qui a Messina? Io sono capo della Protezione Civile, mica di Emergency (che rispetto, ma non condivido).

Tentate di capirmi, cari cittadini messinesi. Volete mettere con La Maddalena? Che dicevo poi a Berlusconi e agli organizzatori? “No, il G8 non si fa sennò poi a Giampilieri si arrabbiano”?!

Si, ok… Effettivamente a La Maddalena abbiamo solo buttato soldi inutilmente. Ma lì è avvenuto il terremoto e abbiamo trovato la -scusa- per spostarlo.

Si, ok… In effetti potevamo preferire di costruire qualche casetta in più per gli aquilani e qualche appartamento lussuoso in meno per i presidenti… Ma mettetevi nei miei panni, che dovevo fare?! Potevo mica farli dormire in tenda, come quegli ingrati che non fanno altro che lamentarsi nei miei confronti (come state facendo voi)? Ma vi immaginate poi Berlusconi che entrava nella tenda di Michelle Obama e le dice: “Uè, negretta! Conosci la regola della L?” Non siamo mica al Salaria Sport Village!

Ah, e giusto per chiarire: non mi è piaciuta mica l’accoglienza che ho trovato a Messina con le prostitute poco piacenti che ho visto tra il porto e la stazione?! E non erano neppure in offerta! Dopo che le ho viste, ho capito Berlusconi a chi si è ispirato per la barzelletta con la bestemmia, altro che Rosi Bindi! Bestemmia che rispetto perché contestualizzata (lo ha detto il Mons. Fisichella, non io), ma non condivido.

Voi mi sottovalutate, cari amici messinesi. Io sono il capo della Protezione Civile, il che non implica che debba fare prevenzione. Io organizzo grandi eventi! Voi al massimo organizzate gli eventi su facebook, di quelli che 100 danno conferma e ne vengono 5. Facebook pieno di gruppi contro di me, che rispetto ma non condivido.

Come dite? I 150 anni dell’Unità d’Italia non sono un’emergenza? Lo dite voi! Quelli della Lega sono talmente fuori di testa che potrebbero scatenare una calamità loro stessi, invocando Odino o più semplicemente prendendo le clave. Rispetto le clave, ma non le condivido (a meno che non siano rivolte contro Sabina Guzzanti o i terremotati ribelli).

E guai, cari cittadini messinesi a dare del razzista proprio a me: se voi pensate che io lo sia, rispetto il vostro vittimismo, ma non lo condivido. A Natale c’è stata un’alluvione anche in Toscana (la mia terra). Cosa ho fatto lì? Sono arrivato con il solito dispiegamento di mezzi, li ho salutati calorosamente, sono risalito sull’elicottero e me ne sono andato lasciandoli con i badili in mano nel fango, i camion pieni di sabbia da scaricare, le ruspe in movimenti per rafforzare gli argini del lago Massaciuccoli. Poi non sono più tornato e i lavoratori e le ditte non sono stati pagati dallo Stato. E parlano di 4 milioni e mezzo di euro, mica 700 come ha detto da voi Buzzanca! Se non ho sistemato la situazione lì, pensate che sistemerò voi? E che mi chiamo, Giocondo?! E’ molto più economico far sì che i media non parlino di certe cose, no?

Anzi siete persino stati fortunati: non vi hanno neppure manganellati come gli aquilani a Roma!

La verità è un’altra, cari cittadini messinesi: voi fate parte di quei detrattori contrari alle politiche del governo dei miracoli, assieme a quegli ingrati dell’Aquila che fingono di dormire nelle tende e di far morire il centro storico e a quei detrattori di Napoli che buttano la spazzatura per strada per far finta che sia tornata l’emergenza. Chi non la pensa come me è fazioso. Rispetto la faziosità, ma non la condivido.

Si ok… La raccolta differenziata è stata boicottata perché altrimenti quel termovalorizzatore non l’avremmo potuto costruire. E allora? Vi mettete voi contro Impregilo e i suoi azionisti?

Ah si, lo state già facendo manifestando contro il Ponte… Ho sentito all’ultima manifestazione dei cori contro di me. Cori che rispetto melodicamente, ma non condivido liricamente.

E’ tutto merito delle bottiglie di vino che mi regalavano gli imprenditori a Natale, gli unici regali che mi hanno fatto, come ho dichiarato pubblicamente a Ballarò. Chi sostiene il contrario, rispetto la sua opinione ma mi rattrista.

Si, ok… a Ballarò non mi hanno fatto contraddittorio. E allora? All’Aquila la colpa era di quel falso-allarmista di Giuliani prima (altro che materiale radioattivo, quelle erano le scorregge di Del Turco!) e dei magistrati che non mi hanno avvisato poi. Ad Haiti la colpa era di Obama e della Clinton. A Giampilieri la colpa era delle case che non dovevano essere lì. Alle Eolie la colpa era dei divieti di balneazione non rispettati. Tranne Schifani, ma solo perché è Lui. Fosse stato quel pischero di Scajola avrei pensato che si trovasse lì a sua insaputa.

E comunque, cari cittadini messinesi, è meglio che facciamo pace al più presto. Io speravo che le case abusive fossero le stesse che avremmo abbattuto per permettere la costruzione del Ponte, così nessuno poteva criticarmi. Per questo, allo stato attuale mi rifiuto di fare prevenzione: è meglio che la natura faccia il suo corso per far sì che faciliti i lavori successivamente. Perché evidentemente i vostri rappresentanti (che apprezzo e condivido, in quanto ho sentito dire che fanno parte un po’ del Pdl un po’ del Pd, cioè coloro che più mi hanno supportato in questi anni) non vi hanno avvertito che la Protezione Civile rappresenta l’anello di congiunzione tra grandi rischi, grandi eventi e grandi opere. Si ok… Zamberletti non la pensa così. Ma tra Zamberletti e Berlusconi, chi conta di più (con tutto il rispetto per Zamberletti anche se non condivido)?

Quindi, se volete il Ponte (così alla prossima alluvione, invece di lamentarvi con me, almeno avrete dove scappare) dovremo convivere a lungo. Convivenza che io rispetto, ma non condivido perché sono contrario ai pacs: non forniscono appalti.

Con affetto (ma non troppo),

Guido Bertolaso

N.B.: la suddetta missiva non è opera di Guido Bertolaso, ma è frutto della fantasia dell’autore. Il vero Bertolaso non è così sincero.

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