LETTERA DI UNO STUDENTE RIBELLE E PER NIENTE OMERTOSO

LETTERA DI UNO STUDENTE RIBELLE E PER NIENTE OMERTOSO

LETTERA DI UNO STUDENTE RIBELLE E PER NIENTE OMERTOSO

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lunedì 01 Dicembre 2008 - 17:05

Questa mia lettera vuole solo dare un barlume di speranza per tutti noi, anche se alla fine, non ci credo nemmeno io dopo la puntata dell'Arena...

Premetto che questa lettera è a nome mio e non di Unime Ribelle, di cui rivendico orgogliosamente la mia appartenenza

Mi viene da pensare solo una cosa: che neanche questa volta a Messina si cambierà niente.Ci pensavo domenica alle 14 quando è iniziato il programma -l’Arena- di Giletti. Troppi Don Abbondio a Messina. Rappresentanti che non dicono la verità e professori che negano anche l’evidente.

Io sono stato tra gli intervistati, insieme a Ferdinando Piccolo giovedì mattina e devo dire che malgrado fosse passato il mio riferimento alla Commisione Antimafia del 1998 (verminaio? suscita QUALCOSA questa parola?)non è passato dell’altro.

In primis non ho detto solo -A messina ci sono studenti onesti e lavoratori- ma avevo aggiunto -ma purtroppo molti sono legati a interessi legati al clima clientelare che si respira all’univeristà-.Non è andato in onda.

Dopo avevo colto l’occasione per dire che gli unici che scendono in piazza contro il malaffare e il processo di smantellamento dell’Università Pubblica (anche se il Policlinico sembrerebbe in linea con questo processo, visto che sono tutti parenti tra di loro…oddio vedete che lo ha documentato Santoro, mica si sapeva prima?!?!?) siamo noi di UNIME RIBELLE, movimento pacifico e antifascista che dice a chiare lettere che c’è l’esigenza di CAMBIARE, a partire dal Rettore, a cui augurodi potere dimostrare la sua assoluta estraneità ai fatti giudiziari che li riguardano…ci mancherebbe altro: sono garantista, ma credo sia un atto di responsabilità porre al riparo l’Università di cui è il massimo rappresentante dal clima torrido che (giustamente) si sta formando attorno all’Ateneo.

Mi riferivo a certi rappresentanti che ci hanno definiti -strafattoni-, -drogati- e quant’altro, che non perdono tempo a deleggitimarci e che rifiutano ogni possibile confronto;fin qui tutto legittimo, a parte gli epiteti che invito a risparmiarci, quanto meno per stile. Il guaio è che spesso vanno a braccetto allegramente con presidi e professori e il dubbio che ti assale e che siano anche loro interni al sistema che, per esempio, impone il silenzio a chi lavora al Rettorato (come abbiamo avuto modo di apprendere all’Arena).

Prove? mi limito solo a citarne due. il 3 ottobre Unime Ribelle organizza un sit-in al rettorato durante la seduta del Senato Accademico per richiedere che, in vista della manifestazione contro la 133/2008, venisse accordata una sospensione didattica di 3 giorni per spiegare ai colleghi per che cosa si andasse a manifestare. Nessun senatore degli studenti accetta un confronto prima della discussione e votano -No- alla nostra richiesta, che paradossalmente poteva (a quanto ci risulta dal rappresentante degli assegnisti, Ampelli) passare.Invece no.coi voti determinanti dei rappresentanti degli studenti. Esempio di vicinanza e prossimità coi propri colleghi.Bravi. Alla fine, per grazia ricevuta ce ne concedono uno.

Dop quella settimana l’apotesi. Andiamo a fare un’assemblea al Padiglione A del Policlinico, visto è considerato che alla manifestazione del 7 la presenza degli studenti di Medicina era veramente deprimente.Non sto a dire il clima di tensione che viveva lo studente di Medicina quando gli porgevo il volantino; vi racconterò invece il sarcasmo di certi studenti che lanciavano messaggi di scherno al limite della minaccia e di un confronto che ho avuto in assemblea con studenti di Medicina che,grazie a Dio, non erano figli di primario. L’assemblea comincia alle 13.40 circa, quando finalmente arrivano all’incirca 20 studenti, tra cui un rappresentante. Incomincio chiedendo se qualcuno sapesse che per il 7 ottobre, i professori non dovevano -prendere le firme-. NEssuno lo sapeva. Nessuno sapeva che la sospensione didattica IMPONEVA al professore il divieto di -prendere la firma-. Ma la cosa VERGOGNOSA è che alcuni rappresentanti hanno ordinato agli studenti di fare regolarmente lezione perchè tanto la firma sarebbe stata presa e che non c’era niente da fare che venire a lezione, pena la non ammissione agli esami. Il rappresentante a questo punto, smentiva. ma i colleghi lo hanno rimbrottato confermando in toto l’accaduto.raccontavano di rappresentanti che dicvevano che per quanto riguarda la legge 133/2008 era meglio rimanere -con due piedi in una scarpa- e che non avrebbe giovato a nessuno manifestare il dissenso verso il provvedimento di Tremonti e Brunetta. Scandaloso.

Vi è un altro fatto che mi fa riflettere. Volantinavo a Mensa in via Ghibellina, quando un ragazzo di nome Andrea si avvicina. è di Economia e dice che non si sta organizzando niente dal punto di vista della protesta. Io gli dico che se vuole, il movimento può dargli una mano. Lui si fa muto e non aggiunge altro.

Con questo voglio dire che ho vissuto sulla mia pelle un sistema di rappresentanza che non ha difeso le istanze della gente come me che vuole un Paese che non campi di corruzione.

Messinesi onesti ribelliamoci! Non è normale che ciò accada.Bisogna andare oltre i vincoli di rappresentanza e rifiutare la Corruzione e il Clientelismo come forma di governo della città di Messina. Quanto ai rappresentanti, facciano la loro parte. Se ne hanno interesse

Studente Ribelle

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