Zona rossa nei Comuni con meno del 75% di vaccinati? Insorgono gli amministratori VIDEO/AUDIO

Zona rossa nei Comuni con meno del 75% di vaccinati? Insorgono gli amministratori VIDEO/AUDIO

Redazione

Zona rossa nei Comuni con meno del 75% di vaccinati? Insorgono gli amministratori VIDEO/AUDIO

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giovedì 07 Ottobre 2021 - 11:47

JONIO. Francilia (Furci): "Dati contrastanti tra Asp e commissario covid. Se contiamo chi ha preso la malattia negli ultimi mesi siamo oltre... E poi, non esiste obbligo vaccinale, cosa dovrei fare?". Lombardo (S. Teresa): "Basta tensioni sociali, proposta irricevibile". De Luca (Fiumedinisi): "Non scarichiamo colpe sui cittadini"

“In questo momento a Furci Siculo, 3mila e 500 abitanti, ci sono solo 13 positivi al covid. Sono tutti a casa con sintomi lievi. Com’è immaginabile l’istituzione di una zona rossa, che metterebbe in ginocchio l’economia locale, come annunciato da Asp e struttura commissariale, perché se non si raggiunge il 75% dei vaccinati entro il 15 ottobre? Ma anche sui calcoli ho da ridire: quelli dell’Asp e quelli della struttura commissariale non collimano. Ed infine: quelli che hanno preso il covid negli ultimi sei mesi non sono immunizzati? Dove li inseriamo? Con loro il mio Comune sarebbe al di là della percentuale indicata”. E’ un fiume in piena il sindaco di Furci Siculo, Matteo Francilia. Insieme ad altri colleghi sindaci e amministratori dell’hinterland jonico dice “no ad una ipotesi che sa di ricattino”. Ed ancora: “Stiamo facendo il possibile e l’impossibile noi sindaci, sin dall’inizio della pandemia. Siamo da quasi due anni in prima linea ed ora ci addossano delle responsabilità che non sono nostre. Abbiamo messo

Il discorso ai cittadini di Furci in diretta video del sindaco Francilia

a disposizione i locali per i vaccini. Abbiamo invitato la gente a farli e continuiamo a farlo. Ma voglio ricordare – prosegue Francilia – che non esiste un obbligo vaccinale, cosa dovrei fare? Li mettano obbligatori. Non si può scaricare tutto sulle spalle dei sindaci. E poi per quanto riguarda l’ipotetica zona rossa – chiosa il primo cittadino – su quale norma, ordinanza o decreto si basa?”. In merito alle comunicazioni che giungono da Asp e struttura commissariale Francilia chiede chiarezza: “Da una parte si scrive (in un documento inviato anche al prefetto) che a Furci i vaccinati oscillano tra il 50 e il 60%; dall’altra che siamo al 67, 49% con almeno una dose. E poi ci sono quelli che hanno preso il covid… Ripeto che da parte mia c’è la massima disponibilità a collaborare, come dimostra la data del 30 ottobre fissata per nuove vaccinazioni, ma se si continua a pressare la gente si sortisce l’effetto contrario. E se dovesse arrivare la zona rossa nelle condizioni in cui ci troviamo, siamo pronti a fare le barricate”.

LOMBARDO (S. TERESA): “BASTA TENSIONI SOCIALI”

L’assessore alla Salute di S. Teresa Gianmarco Lombardo
Ascolta le dichiarazioni dell’assessore alla Salute di S. Teresa Gianmarco Lombardo

Molto critica anche la posizione degli amministratori comunali di S. Teresa di Riva. “Ritengo sia meglio convincere anziché costringere” esordisce l’assessore alla Salute, Gianmarco Lombardo. “Una zona rossa così come è stata annunciata – aggiunge – non ha alcun senso. Se c’è qualche problema nella campagna vaccinale non va certo addebitata ai cittadini e agli amministratori locali. Inoltre – incalza Lombardo – non è il caso di alimentare tensioni sociali, di mettere l’uno contro l’altro (vaccinati e non vaccinati) la gente è davvero stanca”.

GIOVANNI DE LUCA (FIUMEDINISI): “NON SCARICHIAMO COLPE SUI CITTADINI, IMPUGNEREMO EVENTUALE PROVVEDIMENTO”

“Zona rossa de ché” fa eco Giovanni De Luca, sindaco di Fiumedinisi, paese balzato agli onori della cronaca nazionale per la bassa percentuale di vaccinati. “Parliamo di dichiarazioni che, al di là delle coloriture giornalistiche – dice De Luca – suonano come una sorta di minaccia, che ha trovato la pronta smentita istituzionale poche ore dopo da parte del dirigente generale del Dipartimento di prevenzione dell’Assessorato Regionale della salute. E non poteva essere altrimenti – prosegue il sindaco – visto che la zona rossa viene determinata esclusivamente dagli indici di aumento dei contagi rispetto alla popolazione residente ed inoltre, per la Regione, dalle percentuali di occupazione dei posti letto ospedalieri e nelle terapie intensive, che per la cronaca sono in calo. Spero che quello a cui abbiamo assistito – aggiunge Giovanni De Luca – sia davvero l’ultimo dei tentativi di scaricare sui cittadini ‘colpe’ che non esistono, o quanto meno vanno cercate ad altri indirizzi. Valuteremo su quale logica si baserà l’eventuale provvedimento e siamo pronti ad impugnarlo dinanzi agli organi competenti. Al momento a Fiumedinisi c’è un solo positivo in via di guarigione…”.

5 commenti

  1. In quanto la normativa che regolamenta l’assegnazione delle fasce di colore e quindi di restrizioni, si assegnano solo ed esclusivamente con i casi di ricoveri in terapia intensiva e in reparti ordinari. Non è previsto da nessuna normativa che le restrizioni vengano assegnate in base alla percentuale di vaccinati. Quindi visto che non esiste nessuna normativa che impone una percentuale minima di popolazione vaccinata e i limiti di popolazione ricoverata non supera le percentuali previste dalla legge, l’intimazione fatta dal governo, regione, città metropolitana e asp è da considerarsi illegittima, anzi è un vero e proprio ricatto.

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  2. porcherie di Stato! non gli bastava il green pass, ci sono numeri da zona bianca , bassissima incidenza e per forza devono rompere. così si crea una caccia alle streghe dei novax.

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  3. hanno ragione questi sindaci, bisogna ribellarsi, è un ricatto bello e buono, da una parte dicono che non esiste obbligo e poi minacciano la zona rossa anche se ci sono pochi malati!!!

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  4. mi piace questo sindaco, bravissimo, tutto quello che ha detto è esatto, fa bene pure a ribellarsi in caso che attuino questa schifezza di zona rossa!!!

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  5. In nome di un’emergenza con numeri irrilevanti si permettono di violare i diritti costituzionali e di violentare il popolo da ormai quasi due anni; e questo nella suddita indifferenza. Provo pena e disprezzo.

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