Si è rinnovata la tradizione secolare del Venerdì Santo. Più di 200 portatori in rosso e migliaia di messinesi lungo il percorso
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Dall’ultima cena al sepolcro: le 11 Barette hanno sfilato per le vie di Messina. La tradizione secolare del Venerdì Santo messinese si è rinnovata. Più di 200 portatori con una casacca rossa hanno portato a spalla le scene della passione di Cristo, accompagnati dalle bande musicali dei villaggi. Migliaia di messinesi lungo il percorso. Dall’uscita dei corpi statuari dalla chiesa Nuovo Oratorio della Pace, in via XXIV Maggio, fino all’arrivo a piazza Duomo.

“Croce unica speranza”: Accolla benedice i messinesi
Ad attendere i fedeli davanti alla Cattedrale la benedizione di monsignor Giovanni Accolla e un momento di raccoglimento e di preghiera. Un messaggio di pace e di speranza quello che l’arcivescovo di Messina ha rivolto ai presenti.

Il concitato momento della “nchianata”
Poi la parte finale, la più suggestiva, della processione: il concitato momento della “nchianata” di via Oratorio San Francesco. I portatori raggiungono la via XXIV Maggio percorrendo la salita tutta d’un fiato. Alcune baratte vengono portate correndo altre, come il sepolcro, con un passo lento e danzato. Tutto accompagnato dal suono continuo dei tamburi e dagli applausi dei tanti messinesi presenti.

Una alla volta poi le 11 baratte sono tornate nella chiesa che le custodisce durante tutto l’anno. In attesa del prossimo Venerdì Santo e della prossima Via Crucis. Vedi qui la galleria fotografica








