Festa della Liberazione, Anpi Reggio celebra con le lettere di 14 condannati a morte - VIDEO

Festa della Liberazione, Anpi Reggio celebra con le lettere di 14 condannati a morte – VIDEO

Redazione

Festa della Liberazione, Anpi Reggio celebra con le lettere di 14 condannati a morte – VIDEO

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martedì 20 Aprile 2021 - 18:55

L'iniziativa della sezione "Condò" dell'Associazione partigiani per il 25 aprile: leggere le missive inviate da antifascisti prossimi all'esecuzione

La costituenda sezione ANPI “Ruggero Condò” lancia la prima delle quattro iniziative pensate per l’imminente Festa della Liberazione, tra passato, presente e futuro. Si tratta della lettura di quattordici toccanti missive inviate da antifascisti condannati a morte ai propri cari in prossimità del patibolo.
L’evocazione avverrà sulla pagina social dell’articolazione reggina dell’ Associazione Nazionale Partigiani Italiani sulla quale, due volte al giorno, dal 19 al 24 aprile, verranno pubblicati i relativi video.

Le iniziative Anpi per il 25 aprile

Le quattordici lettere sono una testimonianza del grande sacrificio compiuto per gli elevati valori personali e collettivi incarnati dalla Resistenza. Verranno ripercorsi quei tragici momenti, nel corso dei quali donne e uomini hanno guardato in faccia la morte, senza abbassare lo sguardo. Le missive non mostrano solo alti ideali civili e grande coraggio, ma anche tanta umanità. Infatti, esse sono pregne dell’immenso dolore provato con gli incombenti allontanarsi definitivamente dalla propria vita e dai propri affetti ed abbandonarsi ad un triste destino di massimo sacrificio dal quale è sbocciato un “fiore” di giustizia, libertà e democrazia.
Memoria declinata in due modi: onore a donne e uomini grazie ai quali oggi possiamo godere di libertà e diritti e monito per non perderli attraverso l’assunzione di responsabilità di tutelarli.

Tempostretto vi propone uno dei video in via di pubblicazione: prestano la voce all’ultima missiva del 18enne Giordano Cavestro, il partigiano “Mirko” – autore di un bollettino antifascista, condannato a morte e poi graziato, trattenuto però come ostaggio e alla fine ugualmente passato per le armi in rappresaglia all’uccisione di quattro soldati dell’Asse – Pino Morabito e il rapper Kento

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