Mirella Iannelli è sfollata dal 2 febbraio: "Ho sentito un boato e poi ho visto la morte con gli occhi"
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – “Stavo cucinando quando ho sentito un forte boato e poi un fiume di fango è arrivato sulla mia casa”: è il racconto disperato della signora Mirella Iannelli. Una residente di San Saba ancora molto scossa dall’alluvione di domenica 2 febbraio. Intorno all’ora di pranzo, dopo una mattinata di piogge intense, un pezzo di montagna si è staccato, trascinando oltre la strada terra, pietre e pezzi di muro. Un fiume di fango ha oltrepassato le due carreggiate della Strada statale 113, raggiungendo tre case del complesso di fronte.

“La mia unica casa, piena di ricordi e sacrifici”
La signora Mirella è scappata quasi subito, lasciando la biancheria ancora stesa sul balcone e il pranzo quasi pronto in cucina. Ha trovato inizialmente ospitalità da alcuni vicini di casa e ora si è trasferita dal figlio. “Non è facile, mi sento una zingara a non avere più casa mia”.
La villetta di San Saba è l’unica casa che possiede. All’interno di quelle mura ci sono i ricordi e i sacrifici di una vita. “Guardarla adesso in queste condizioni mi mette profonda angoscia e tristezza“, conclude.








