Stamattina la manifestazione davanti al Municipio contro il trasferimento. Basile: "Rimarrà in città, ho avviato un dialogo con il soprintendente"
MESSINA – “Una città che ha perso tutto. Ma che mantiene un patrimonio culturale notevole. Oggi, in piazza Unione Europea, ci mobilitiamo perché l‘Archivio di Stato non venga trasferito, nemmeno provvisoriamente, a Catania. Da questa mobilitazione deve partire una nuova attenzione da parte di tutti, cittadini e istituzioni, a favore dei nostri tesori”. L’artista Lelio Bonaccorso ha oggi chiamato alla mobilitazione e la risposta della società civile è stata buona, davanti al Municipio, con un’assemblea animata.










Da parte sua, il sindaco di Messina, Federico Basile, ha rassicurato, intervenendo al’iniziativa: “L’Archivio di Stato e il suo personale non saranno trasferiti. Rimarranno a Messina. Ho avviato un dialogo da ieri con il dottor Gabriele Capone, alla guida della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania e della Sicilia. Verrà in città e intanto, con Patrimonio Messina Spa, stiamo per individuare una soluzione. Anche diversi privati si sono detti disponibili a ospitare l’Archivio”.
Qualche contestazione rivolta al primo cittadino quando ha parlato di un “trasferimento ormai obbligato a Catania, seppure in forma provvisoria, in assenza di una soluzione alternativa immediata. Ci si doveva muovere prima? Con il senno di poi sì, ma ora interveniamo con efficacia”. E Bonaccorso ha invitato le istituzioni ad avviare un tavolo tecnico per “salvare anche il patrimonio Quasimodo dallo smembramento. E non dimentichiamo la Biblioteca regionale sotto sfratto (era presente l’ex direttrice Tommasa Siragusa, n.d.r.) e altre situazioni precarie. Anche la nostra deputazione deve fare la sua parte. Io per la mia città mi farei ammazzare. Dobbiamo ritrovare il nostro orgoglio”.
Il sindaco ha accolto la proposta di un tavolo tecnico e poi sono iniziati gli interventi in assemblea. “La storia di Messina non si tocca” e “Una città senza memoria non ha futuro” i significativi slogan negli striscioni.

Ma che Sindaco e che Assessore alla Cultura abbiamo ???
Se ne accorgono solo ora ? Dove è la cura, l’attenzione per la città, i suoi documenti, ricordi e storia ?!
Ed i continui appelli da ogni parte ?
Oggi solo un vano tentativo di mettere “una pezza al buco”, ma credo che la figuraccia sia stata ormai fatta. Trasuda disattenzione, ecco questo dimostrano.
SereL condivido pienamente, è una situazione drammatica, li ho visti molto confusi e tra le righe anche impreparati alla risposta di oggi , dobbiamo difendere con le unghie e con i denti la nostra storia, però senza bandiere politiche che nessuno si intesti queste battaglie che sono di tutti , oggi qualcuno aveva la bandiera di un partito politico, così non va , ma ciò non toglie la bella cornice di gente presente, inoltre sembra che il trasloco sia già iniziato cosa gravissima, altra tappa di un processo iniziato anni fa , di delegittimazione di un territorio che ormai è palese, dà fastidio a qualcuno
beh Serel ha pienamente ragione. ormai i messinesi tengono più alle sagre paesane ed alle mangiate in piazza a 2 euro.che questa sindacatura abbia distrutto la storia di una città interessa a pochi.