Il film già visto troppe volte dagli abitanti del borgo, le testimonianze da contrada Monalla dove in tanti sono ancora isolati
servizio di Silvia De Domenico e Alessandra Serio
Messina – E’ un film già visto troppe volte quello che raccontano oggi gli abitanti di Zafferia. A contrada Monalla, dove sorge un secondo nucleo di abitazioni e l’istituto scolastico, il signor Carmelo spala aiutato dal figlio e dal genero. “Il fango ha sommerso il garage”, racconta. Carmelo ha preso casa in questa zona da circa un anno, dopo aver abitato sin da piccolo nella zona più a valle del villaggio. “Piogge e alluvioni ne ho viste nella mia vita”, spiega “Ma niente a confronto di quello che ho sentito ieri. E mai così frequenti. Da quando sono qui, invece, è già la quarta volta che finiamo sotto il fango”.

Risalendo la contrada, i detriti sommergono l’unica strada che consente l’accesso alle abitazioni più a monte dell’intero abitato, intorno la Chiesa Odigitria. Qui, Francesca, racconta il suo film da incubo già vissuto. “Ieri è stato come tornare nel 2011, quando il fango da questa parte del paese ha coperto le auto fino a metà altezza. Io mi ero trasferita qui da poco ed ero incinta di 8 mesi. Avevo un enorme pancione che mi impediva di lasciare casa con le mie gambe, tra le stradine sommerse dal fango. Sono stata messa in salvo da un mezzo della Protezione Civile. Oggi mia figlia ha 13 anni e da allora non è cambiato nulla. Per questo, come ieri sera, ogni volta che piove abbiamo terrore“.

Le abitazioni di Monalla più a monte oggi sono praticamente isolate e soltanto i più giovani e senza particolari problemi fisici, tra le circa 10 famiglie residenti, possono uscire e rientrare da casa. La signora Concettina, avanti con l’età e impossibilitata a muoversi da sola, è ancora oggi bloccata nell’appartamento e non è la sola: “Abito qui da sempre, la mia è una vita di alluvioni. Mi ricordo quella brutta del ’96, quelle degli anni dopo, tutte le volte che piove è così qui. Ma ieri il rumore era impressionante”

Premesso che sono veramente situazioni terribili, disgrazie, chiamiamole come vogliamo..
Ma nessuno dice o pensa al fatto che le case, certe case certe abitazioni non dovrebbero mai esistere in certi punti.
Poi chiaro che la natura fa il suo corso,ovvio..prima o poi..