"Nulla di speciale, stiamo solo lavorando": la storia d'inclusione di 60 adulti autistici VIDEO

“Nulla di speciale, stiamo solo lavorando”: la storia d’inclusione di 60 adulti autistici VIDEO

Silvia De Domenico

“Nulla di speciale, stiamo solo lavorando”: la storia d’inclusione di 60 adulti autistici VIDEO

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venerdì 08 Dicembre 2023 - 08:19

Fra le aziende che hanno risposto alla chiamata del progetto "Interpares" c'è Caffè Barbera, che ha accolto Dario, uno dei tanti giovani inseriti

servizio di Silvia De Domenico

MESSINA – Mario lavora nell’azienda agricola “Villarè”, Ugo nel laboratorio di arte e falegnameria “Sogni in blu”, Dario si occupa del confezionamento dei prodotti Caffè Barbera. E come loro altre decine di ragazzi, che hanno intrapreso un percorso lavorativo, il primo della loro vita, grazie al progetto “Interpares”.

La storia di Ugo, che non sapeva allacciarsi le scarpe

I nostri figli non sono speciali, sono adulti autistici che lavorano“, racconta Anna, la mamma di Ugo. Ecco come è cambiata la vita di suo figlio da quando tutti i giorni va a lavorare, ha un suo stipendio e può offrire una pizza agli amici. Ugo è un artista, dipinge e va a cavallo ma in 31 anni non si era mai allacciato le scarpe da solo. E’ riuscito a farlo un giorno all’improvviso, dopo aver confezionato decine di bomboniere a lavoro. Questo ha emozionato molto la mamma, più di qualsiasi dipinto o gara di equitazione.

Dario, che ha imparato a confezionare e fare il caffè

Poi c’è Dario che all’interno dell’azienda Caffè Barbera si è perfettamente integrato, ha imparato un mestiere e anche a fare il caffè. “All’inizio l’abbiamo affiancato a diverse persone, ma in realtà è stato lui ad affiancare noi”, racconta Caterina Barbera. E continua: “Crediamo molto in questo progetto e abbiamo già rinnovato il tirocinio per altri tre mesi. Mi auguro che anche altre imprese possano fare lo stesso”.

Il progetto avviato da Cnr e Comune di Messina è giunto alla sua terza annualità, quella che prevede proprio l’inizio dei tirocini lavorativi. Come spiega il presidente dell’associazione “Audacia”, Carmelo Caporlingua, altri ragazzi verranno avviati al lavoro assecondando le loro propensioni e passioni.

Ma “Interpares” non è solo avviamento al lavoro, a questo si affianca la sperimentazione del “Co-housing“. Si tratta di residenze in cui si prova a vivere da soli, o meglio insieme ad altre persone, ma senza i genitori o la famiglia. Questo percorso ha l’obiettivo di rendere autonome queste persone nelle più semplici azioni quotidiane. L’assessore alle Politiche sociali Alessandra Calafiore racconta come funziona il progetto e come continuerà quando un domani la Città del ragazzo di Gravitelli diventerà il cuore del “Dopo di noi” a Messina.

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