Reggio. 'Ndrangheta, colpo alla cosca di Mammola, 12 le persone arrestate NOMI E VIDEO

Reggio. ‘Ndrangheta, colpo alla cosca di Mammola, 12 le persone arrestate NOMI E VIDEO

Dario Rondinella

Reggio. ‘Ndrangheta, colpo alla cosca di Mammola, 12 le persone arrestate NOMI E VIDEO

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martedì 25 Luglio 2023 - 07:39

Sono 12 i provvedimenti restrittivi, 8 in carcere e 4 agli arresti domiciliari, 3 arresti sono stati eseguiti in Lussemburgo. Indagate altre 7 persone

REGGIO CALABRIA – Sono 12 i provvedimenti restrittivi (8 in carcere e 4 agli arresti domiciliari) disposti da Gip di Reggio Calabria su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia ed in corso di esecuzione da
parte della Polizia di Stato, nell’ambito dell’operazione “Malèa“. Le persone arrestate, ritenute affiliate alla Locale di Mammola, di cui è stata ricostruita tutta la catena di comando, con sue proiezioni in Lussemburgo, sono accusate dei reati di associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, detenzione illegale di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e violenza privata. Oltre ai destinatari dei provvedimenti restrittivi, nel procedimento penale risultano indagati, in stato di libertà, ulteriori 7 soggetti.

LE INDAGINI

Le indagini, hanno permesso, in particolare, attraverso numerosi servizi tecnici di intercettazione, di documentare l’esistenza dei presunti vertici e partecipi della locale di ‘ndrangheta di Mammola, capace di controllare quel territorio, di condizionarne l’imprenditoria e le attività nel settore boschivo con il metodo delle estorsioni, nonché di finanziarsi anche mediante la produzione ed il traffico di sostanze stupefacenti. Anche se in passato alcuni degli arrestati erano stati già coinvolti in inchieste antimafia, per la prima volta viene censita e riconosciuta, sebbene in fase cautelare, l’operatività di una vera propria cellula mafiosa nel piccolo centro dell’area ionica.

RODOLFO SCALI’ AI VERTICI DELLA COSCA

Al vertice della stessa, e quindi con il ruolo di capo locale, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, vi è Scali Rodolfo, già coinvolto in passato nelle indagini “Prima Luce”, “Crimine” e “Minotauro”. Ad affiancare Scali nella conduzione del sodalizio e nell’attuazione del programma criminoso vi erano il cognato Abbate Damiano, con il ruolo di capo società, e Callà Isodoro Cosimo, con il ruolo di Crimine. Dello stesso sodalizio sono ritenuti partecipi Deciso Nicodemo, Fiorenzi Nicodemo, Romeo Raffaele, Spanò Domenico, Cimino Ferdinando. Le investigazioni hanno anche riscontrato, come dichiarato da alcuni collaboratori di giustizia e riscontrato dalle attività tecniche di intercettazione, una proiezioni della locale di Mammola in Lussemburgo, dove risiedono stabilmente e sono stati arrestati alcuni degli indagati. In particolare, il referente del gruppo in Lussemburgo, è ritenuto Fiorenzi Nicodemo, che doveva comunque riferire e concordare con i vertici della locale di Mammola ogni decisione.

Tra i reati contestati agli arrestati vi sono diverse condotte (tentate e consumate) di natura estorsiva, che vedono come vittima: una ditta esecutrice di lavori pubblici sul tratto stradale ricadente tra Mammola e Cinquefrondi della Strada Grande Comunicazione Jonio/Tirreno; una ditta che si era aggiudicata l’appalto per i lavori di messa in sicurezza della Scuola Media di Mammola. Analogamente, è stato contestato il reato di estorsione per aver imposto, con minaccia, ai titolari delle giostre installate a Mammola in occasione della festa patronale di San Nicodemo, di corrispondere un numero elevato di titoli (gettoni e/o biglietti) per poter usufruire gratuitamente delle attrazioni ludiche. In altre circostanze è stato censito come agli indagati si siano rivolte persone interessate ad ottenere, mediante violenza o minaccia, somme non corrisposte per prestazioni lavorative. Ulteriori reati oggetto di contestazione agli indagati, sono l’acquisto e la detenzione abusiva di armi ed il traffico di stupefacenti.

A Staltari Francesco Antonio, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari, viene contestato, invece, il reato di tentato omicidio, in quanto la sera del 26 agosto 2016, sul lungomare di Siderno, all’uscita del lido “Kalahari” esplodeva tre colpi d’arma da fuoco, da distanza ravvicinata, nei confronti del titolare Pasqualino Antonio, colpendolo di rimbalzo. L’attentato alla vita di Pasqualino, che prima degli spari veniva colpito alla testa con una bottiglia da parte di un complice dello Staltari, era finalizzata, secondo quanto emerso dalle indagini, a vendicare l’aggressione subita da Staltari Mirko (figlio dell’arrestato).

INDAGATO UN SOVRINTENDENTE DI POLIZIA

Tra gli indagati e destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari figura, infine, Sità Domenico, Sovrintendente della Polizia di Stato, attualmente in servizio presso il Commissariato di di Siderno, a cui carico viene ipotizzato il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, per aver fornito, in passato a Scali Rodolfo, e più di recente ad un soggetto indagato dalla Procura Distrettuale Antimafia di Torino notizie riservate, anche in cambio di alcune regalie.

I NOMI

Misura cautelare in carcere:

1. ABBATE Damiano, nato a Locri (RC) il 2.8.1963, per il reato di associazione mafiosa (Capo Società) ed estorsione;

2. CALLÀ Isidoro Cosimo, nato a Mammola (RC) il 28.09.1958, per il reato di associazione mafiosa (Crimine) ed estorsione;

3. CIMINO Ferdinando Vincenzo, nato a Cinquefrondi (RC) il 21.5.1991, domiciliato in Lussemburgo, per il reato di associazione mafiosa (partecipe), e porto e detenzione di armi;

4. DECISO Nicodemo, nato a Mammola (RC) il 30.6.1969, per il reato di associazione mafiosa (Mastro di Giornata) ed estorsione;

5. FIORENZI Nicodemo, nato a Mammola (RC) il 12.2.1960, per il reato di associazione mafiosa (referente per la locale di Mammola in Lussemburgo);

6. ROMEO Raffaele, nato a Reggio Calabria il 27.11.1966, per il reato di associazione mafiosa (partecipe);

7. SCALI Rodolfo, nato a Mammola (RC) il 14.8.1965, per il reato di associazione mafiosa (Capo Locale) ed estorsione;

8. SPANÒ Domenico, nato a Locri (RC) in data 11.11.1968, per il reato di associazione mafiosa (partecipe) ed estorsione;

Misura cautelare degli arresti domiciliari:

9. ABBATE Salvatore Nicodemo, nato a Locri (RC) il 14.7.1995, domiciliato in Lussemburgo, per il reato di estorsione;

10. D’ALESSANDRA Enzo Fabrizio, nato a Genova il 21.01.1964, del reato di porto e detenzione di armi;

11. SITÀ Domenico, nato a Mammola (RC) il 17.7.1974, del reato di concorso esterno in associazione mafiosa;

12. STALTARI Francesco Antonio, nato a Mammola (RC) il 6.7.1963, tentato omicidio.

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