Risanamento a Messina. È iniziata la demolizione delle Case D’Arrigo. VIDEO, FOTO

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Marco Ipsale

Risanamento a Messina. È iniziata la demolizione delle Case D’Arrigo. VIDEO, FOTO

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lunedì 27 Gennaio 2020 - 12:12

Colpi di ruspa sulle baracche che ostruiscono il passaggio tra via Salandra e via Maregrosso. Lì passerà la nuova via don Blasco

MESSINA – E’ l’essenza del risanamento: consegnare nuove case popolari a chi vive in baracca e, subito dopo, demolire le vecchie costruzioni. Troppe volte, in passato, non è accaduto, tanto che le baracche sono state rioccupate, creando un circolo vizioso che non farebbe finire mai l’operazione risanamento.

Stavolta, invece, tutto in regola: lo scorso 27 dicembre la consegna per 32 famiglie; oggi, dopo un mese esatto, il tempo necessario ai traslochi, via alla demolizione delle Case D’Arrigo. Un’operazione accelerata anche dal fatto che qui dovrà passare la nuova via don Blasco e, fino ad oggi, quelle vecchie case sono state un muro per il collegamento tra via Salandra e via Maregrosso.

Altra storia, ad esempio, rispetto a Camaro Sottomontagna (nuove case consegnate il 15 dicembre 2018) e Annunziata Matteotti (23 febbraio 2019): le baracche liberate sono ancora in piedi, con i rischi che ne conseguono. Il motivo? Ci sono ancora ben 77 baracche abitate a Camaro e 14 all’Annunziata. Demolire quelle liberate potrebbe creare danni e disagi a chi in quella zona ci vive ancora.

Ecco perché è urgente acquistare altre case, del resto i soldi ci sono, dare una nuova casa popolare anche a quelle famiglie e riqualificare intere zone. La speranza è che tutto possa avvenire a breve ma, nel frattempo, Arisme e l’amministrazione comunale si godono una giornata importante, i primi colpi di ruspa su una vergogna cittadina, che sarà del tutto cancellata nei prossimi giorni.

All’avvio dei lavori c’erano anche Giorgio Martini e Riccardo Monaco, dirigenti responsabili dell’Autorità di Gestione del Pon Metro, i cui fondi sono stati usati per l’acquisto delle case. “Un modello virtuoso di corretta spesa dei fondi strutturali – dice l’assessora Carlotta Previti -, orientati a risolvere problemi reali e concreti per lo sviluppo inclusivo di un territorio”.

(Marco Ipsale)

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