E' la più grande dopo Ritiro. Ecco come vivono ancora più di 400 famiglie
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Baraccopoli di via Taormina, ha inizio la prima fase della demolizione. Nel rione ancora oggi vivono più di 400 famiglie, ecco perché non sarà così semplice cancellare fino all’ultima baracca. “Si demolirà un pezzo alla volta“, spiega il sub commissario al Risanamento, Marcello Scurria.

Una nuova strada collegherà via Adolfo Celi alla via Don Blasco
Si inizia proprio oggi con una decina di baracche che si affacciano sulla strada. La seconda tranche, invece, riguarderà la via Ennio Quinto che costeggia la caserma. Le prossime demolizioni, infatti, avranno dei benefici anche sulla viabilità. “E’ già pronto un progetto che prevede una strada di collegamento fra la via Adolfo Celi e la nuova via don Blasco”, dichiara il vicesindaco di Messina, Salvatore Mondello. Una strada più larga e strategica per fluidificare il traffico dalla zona sud verso il centro della città. Contestualmente verrà anche ripristinato il muro perimetrale della stessa caserma. “Stiamo già comprando le case da assegnare alle 44 famiglie che vivono in questa stretta via”, spiega Scurria.

La demolizione iniziata 20 anni fa e mai conclusa
Con le demolizioni avviate questa mattina riparte un percorso abbandonato circa 20 anni fa, con uno sbaraccamento iniziato e mai portato a termine. Contemporaneamente alle ruspe che demoliranno le baracche lavoreranno anche gli operai del reparto Sud di Messina Servizi, per recuperare rifiuti, ingombranti e suppellettili abbandonati dentro e fuori dalle casette. Uno scempio infestato dai topi e sotto gli occhi di tutti da troppi anni.
Vedi qui la galleria fotografica 👇🏻










Adesso iniziano, poi per quanto altro tempo si fermeranno? Quando verrà demolito tutto il rione? Ormai siamo abituati alle opere incompiute a Messina.
Doveva essere la prima priorità della città di Messina: eliminare questi tuguri che sono veramente vergognosi! Dopo 70 anni e passa finalmente sembra che qualcosa si stia muovendo. Ma quanto degrado, quanto squallore! La città presenta ancora delle ferite che sanguinano. Mi chiedo ma cosa hanno fatto in questi 70 anni? E non pensate che sia finita qui. Perchè ci sono ancora dei luoghi vergognosi nel centro della città. Se andiamo alla fine della Via Quod Quaeris vicino la Chiesa di Santa Maria la Nuova vediamo ancora delle baracche che costeggiano le mura della circonvallazione. Poi ci sono le case vecchie della Via terza Giubba sotto l’Osservatorio e salendo altri tuguri. Una città devastata dall’abusivismo delle baraccopoli che nessuno ha mai pensato di risanare in 70/80 anni. Uno scandalo nello scandalo. Dicono che Messina è bella! Ci vuole coraggio ad affermare una cosa simile .Messina è bella dal punto di vista paesaggistico, ma come impianto urbanistico fa veramente schifo in certi posti. Posti da quarto mondo senza un filo d’erba, senza un servizio. Prendete ad esempio la strada che va a San Michele o quella che va alla Badiazza. Anzi andateci se vi riesce. Eppure anche lì ci vivono delle persone. Ma come è cresciuta questa città? Tra intrallazzi e abusivismi vari ecco il frutto delle cattive amministrazioni. Ma vanno ricordate pure le scelte sbagliate della Curia Messinese con il bellissimo Collegio dei Gesuiti che grida ancora vendetta. Stessa sorte è toccata anche al Palazzo della Cariatidi. Poi c’è stata la vicenda del Teatro Vittorio che dopo aver resistito al terremoto del 1908 dopo 80 anni è stato restituito alla città più come un cinema che come un teatro. Vergogna! Faccio sempre il paragone con la Fenice di Venezia riportata al suo massimo splendore grazie alla tenacia di un grande sindaco che risponde al nome di Massimo Cacciari. Allora se sono le persone che fanno la storia, noi di gente che ha fatto la storia in questi ultimo 80 anni a Messina ne abbiamo avuti pochissimi. L’unico che si è distinto e che ho il piacere di ricordare perchè l’ho conosciuto personalmente anche se era un ragazzino, è stato l’on. Pancrazio De Pasquale segretario cittadino e poi regionale del PCI un grande messinese che grazie al suo impegno disintertessato ha fatto assegnare alla città di Messina migliaia di alloggi popolari. Dopo di lui solo mezze calzette!