Il cantante sventola la bandiera della pace che gli ha regalato don Ciotti: "Basta con la strage degli innocenti a Gaza"
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – L’inno alla vita, anche a quella “spericolata”, le ragazze che slacciano il reggiseno alle prime note di “Rewind”, la fine del concerto con lo stadio che canta “Albachiara” sotto i fuochi d’artificio. Ecco come inizia e finisce lo spettacolo di Vasco Rossi a Messina. Era tutto in scaletta, tranne quel grido per la pace a Gaza e la bandiera arcobaleno di don Ciotti che sventola sul palco del Franco Scoglio.

“Basta con la strage degli innocenti a Gaza”
“Questa me l’ha regalata don Ciotti alla prima tappa del tour e mi sembra il caso di sventolarla. Basta con la strage degli innocenti a Gaza. Basta con tutte le stragi di persone civili, di anziani, di donne, di bambini. Basta con queste guerre, le guerre dovrebbero essere proibite. La guerra non è mai giusta, le guerre sono tutte sbagliate, fanno male alla civiltà e alle persone comuni. Quelli che le dichiarano, che sono i farabutti che governano, poi non le combattono, perché loro stanno nascosti nei loro bunker e le fanno combattere ai giovani e massacrano i civili, la gente normale. Noi siamo per la pace, l’amore e la musica. Dove c’è musica non c’è guerra“.

Il grande ritorno di Vasco a Messina
Il ritorno dell’artista al Franco Scoglio è un successo di pubblico. Tra fan fedelissimi che fanno il giro d’Italia per lui e spettatori di nuova generazione. Sul torrente San Filippo circa 300 pullman per chi arrivava da ogni parte della Sicilia o della Calabria. E all’uscita dallo stadio una marea umana ha invaso la strada. Riparte così la stagione dei grandi eventi a Messina. Ad accendere i motori è stato Vasco e stasera, domenica 22 giugno, replicherà.

“Siamo qui per celebrare la vita”
“Siamo qui per celebrare la vita”, con queste parole Vasco ha salutato il suo pubblico salendo sul palco. “La vita in tutte le sue forme e espressioni, ogni canzone di questa sera parlerà della vita, la nostra vita. La vita vissuta, la vita ostinata, la vita complicata, vita fiera, orgogliosa, perché noi siamo la vita, anzi noi siamo la vita spericolata“. Ecco cosa ha urlato ai suoi fan subito dopo aver cantato “Vita spericolata”.

Il cielo di San Filippo illuminato dai fuochi d’artificio
Poi la dedica “a tutti i farabutti che governano questo mondo” prima di intonare “Gli spari sopra”. “Siete belle, libere e selvagge”, ha urlato alle sue donne che, come ad ogni concerto, hanno tolto il reggiseno sulle note di “Rewind”. E ha salutato il pubblico con l’intramontabile “Albachiara”, cantata in coro da tutto lo stadio. Infine una dedica ai siciliani: “Siete un popolo straordinario, fantastico, siete il popolo del rock”. Così è uscito di scena accompagnato da lunghissimi fuochi d’artificio che hanno illuminato il cielo di San Filippo.
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