Annamaria Pistone è rimasta da sola fra le baracche bruciate. La ventenne però non ha diritto ad un nuovo alloggio
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – La baraccopoli di via del Proto sta per essere demolita. Il progetto però si è fermato perché una delle casette è ancora abitata. La ventenne Annamaria Pistone è rimasta da sola fra le baracche bruciate.

La ventenne abita da sola fra le baracche bruciate
Il rione Ariella, infatti, è stato colpito da un incendio a febbraio del 2024. Le fiamme hanno coinvolto una decina di baracche e alle famiglie danneggiate sono stati assegnati i nuovi alloggi. A tutti tranne ad Annamaria appunto. La giovane, infatti, è rimasta ad abitare in una baraccopoli ormai deserta. “Ho paura soprattutto la sera perché le case intorno a me sono disabitate e in quasi tutte mancano porte e finestre. Mi è capitato di sentire qualcuno entrare di notte e questo mi spaventa”, commenta Annamaria.
Non ha diritto ad un nuovo alloggio
Per Arisme e Ufficio commissariale al Risanamento, però, la giovane non ha diritto ad una nuova casa in quanto è già stata assegnata alla sua famiglia nel 2022. “La logica è quella di assegnare una casa per ogni baracca che viene liberata”, comunica il sub commissario Santi Trovato. “Non possiamo agire diversamente, applichiamo la legge. La sua famiglia ha già avuto una casa e non possiamo darne un’altra”, conclude.
Il Tar rigetta il suo ricorso nel 2025
Inoltre c’è una sentenza del Tar di aprile del 2025 in cui viene rigettato il ricorso portato avanti da Annamaria Pistone. Nelle sentenza il ricorso viene ritenuto appunto “infondato”. Il diniego di assegnazione del nuovo alloggio è dovuto proprio al fatto che precedentemente “la ricorrente era stata destinataria di un alloggio insieme al proprio nucleo familiare di origine”.

La sua famiglia ha già avuto una nuova casa nel 2022
Il suo nucleo familiare d’origine si è trasferito nel nuovo alloggio nel 2022 e avrebbe dovuto farlo anche Annamaria Pistone. Inoltre gli assegnatari proveniente da ambiti di risanamento, come da contratto, hanno l’obbligo di rendere inabitabile la vecchia baracca. La giovane, però, ai tempi decise di rimanere ad abitare in via del Proto per avviare una convivenza. Ecco perché si trovava ancora li quando l’incendio coinvolse la baraccopoli nel 2024.

In fiamme anche la baracca della nonna
Le fiamme divamparono proprio dalla casetta della nonna di Annamaria ed arrivarono fino al tetto della sua camera. “Io sono nata in questa casa, la stanza che ha preso fuoco era la mia cameretta di quando ero bambina. Da più di un anno respiro questa puzza di bruciato, insieme all’umidità e all’amianto”, racconta Annamaria. “Il mio compagno che è un soggetto allergico è anche finito in ospedale per delle crisi respiratorie dovute proprio al forte odore di bruciato”, aggiunge.

“Ha scelto di rimanere in baracca”
“Quando la famiglia si è trasferita lei ha scelto di rimanere in baracca senza la pretesa di avere un alloggio, fino a quando non è subentrata la situazione emergenziale dovuta all’incendio”, spiega l’avvocata Annalisa Giacobbe. “Adesso è stato transennato tutto l’esterno, la signora però vive qui e non le è stata inviata nessuna comunicazione. Noi abbiamo saputo delle imminenti demolizioni dalla vostra testata“, continua l’avvocata.

Demolizioni pronte a partire ma…
L’area di cantiere è già stata transennata da più di una settimana e Annamaria Pistone per raggiungere la casa in cui abita apre e chiude la recinzione nonostante il divieto. “Un giorno sono tornata a casa e all’improvviso ho trovato questa rete e il cartello. Non sapevo come comportarmi, mi sono sentita proprio abbandonata“, dice la ragazza. “Non ho intenzione di andarmene, non ho un altro posto in cui andare a vivere. Non vedo altra scelta a meno che non decidano di buttarmi per strada”, conclude Annamaria.

le istituzioni si devono solo vergognare date un alloggio a questa ragazza
no certo, adesso distribuire case aggratisse a tutti. stava in baracca con la sua famiglia, la famiglia ha avuto un alloggio, perchè è dovuta rimanere nella baracca? anche il tar si è pronunciato. è necessario rispettare la legge, non viviamo nella giungla
Giustamente devono dare una casa a famiglia, non a persona.
Se non vuole finire in mezzo ad una strada, vada a vivere insieme alla sua famiglia e stop! Personalmente, credo che qui il disagio sociale e le istituzioni non c’entrino nulla… i problemi sono ben altri, e non aggiungo altro!
Capisco tutto, ma a 20 anni può vivere con i genitori, trovare un lavoro e pagarsi un alloggio.
“le istituzioni si devono solo vergognare date un alloggio a questa ragazza”
Caro Pino, perche’ mai dovrebbero, di grazia?
La famiglia che viveva nella baracca ha gia’ avuto un alloggio.
E’ un diritto che si moltiplica per tutti i figli maggiorenni?
Lo dico rispetto… ma perché non torna dalla sua famiglia? Ci sono molti giovani costretti a vivere a casa dei genitori fino ed oltre ai 30 anni, perché non hanno lavoro o hanno un lavoro precario… A 20 anni, può vivere da sola, se ha uno stipendio che le consente di farlo, altrimenti, dovrà accettare di vivere con i suoi, finché non sarà autonoma! E i genitori hanno il dovere di accoglierla, perché è facile fare figli e poi lavarsene le mani!
Beh…mi sembra abbastanza chiaro che, come disposto, debba andare a vivere con la sua famiglia, già assegnataria di una casa nel 2022!
O forse se ne pretende una seconda in barba alle graduatorie e alle leggi?
vorrei una villa a Hollywood si può fare qualcosa?
A parte i fortunati che hanno un alloggio donato dai genitori, ognuno di noi quando è andato via di casa si è dovuto “rimboccare le maniche” per pagarsi un affitto o acquistarne una propria……..se la signora ha la giusta aspirazione di andare a vivere da sola e non può provvedere x un affitto, si faccia inserire in graduatoria x una casa popolare, ma nn è giusto approfittare di questa situazione per avere assegnato un alloggio in barba a tante famiglie che attendono da decenni
Classico esempio di 2 alloggi al prezzo di una baracca con la scusante di essere entrata in un’altra ( magari disabitata), non è la prima e non sarà l’ultima a fare così. Ne ho visti tanti di questi casi. Ma vi sembra che la gente nasce oggi e cammina domani come si suol dire ? Allucinante. Alla faccia di chi attende con più diritti di lei. A 20 anni tutti e due potete benissimo lavorare e pagarvi una casa. Ma il lavoro nuoce alla salute per qualcuno…
E’ GIOVANE,CHE LAVORI E SI AFFITTI CASA COME TUTTI I COMUNI MORTALI!
O VADA A VIVERE CON I GENITORI.E BASTA 100 ANNI CHE VA AVANTI QUESTA STORIA ,BASTA !!!
Spettacolare 😀 rimango in una baracca così mi assegnano un’altra casa 😀
Al Comune sicuramente ci cascano eh?