Tomasello sarà interrogato nei prossimi giorni dal gip. Dovrà spiegare i contenuti delle telefonate intercettate in cui si parla di aiutare Umberto Bonanno ad aggiudicarsi un concorso al Policlinico
“Bisogna fare tutto il possibile perché Umberto vinca il concorso perchè merita di tornare a far parte della nostra famiglia-. Umberto è Umberto Bonanno, ex presidente del consiglio comunale di Messina e uomo di Nanni Ricevuto, all’epoca vice ministro dell’Università, e dunque persona molto influente. A parlare era Melitta Grasso, la moglie del Rettore, Franco Tomasello, in una telefonata intercettata dalla Squadra Mobile nell’ambito delle indagini dell’operazione Oro Grigio, sulla speculazione edilizia al Torrente Trapani, in cui è coinvolto lo stesso Bonanno.
Da qui nasce il nuovo filone d’inchiesta sull’Università. Ieri il gip Mariangela Nastasi, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Angelo Cavallo, ha sospeso dalle funzioni per due mesi il rettore Franco Tomasello. La seconda nel giro di poco più di un anno.
Nell’agosto del 2007 analogo provvedimento era scattato perché, secondo l’accusa formulata dal sostituto Antonino Nastasi, avrebbe esercitato pressioni per favorire in un concorso a Veterinaria il figlio dell’ex preside della stessa facoltà, Battesimo Macrì. Ora Tomasello dovrà essere nuovamente interrogato dal gip Nastasi al quale dovrà spiegare il senso di alcune telefonate. In una serie di conversazioni si prometteva a Bonanno che avrebbe vinto un concorso per medico del lavoro al Policlinico, con contratto per un anno rinnovabile per poco più di 2500 euro al mese. E, infatti, Bonanno si classificò al terzo posto sui tre disponibili ma fu assegnato alla direzione sanitaria. Ufficio all’epoca, siamo nel 2006, retto da Giovanni Materia lo stesso che presiedeva la commissione del concorso incriminato.
Con Tomasello e Bonanno, infatti, sono indagati per concorso in abuso d’ufficio anche il docente di Medicina del lavoro Carmelo Abbate e la ricercatrice Giovanna Spatari, entrambi componenti della commissione e l’intermediario Concetto Giorgianni che si adoperò perché tutto andasse a buon fine. Alla base dell’indagini una lunga serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali. Del tutto ignaro di essere ascoltato dagli uomini della squadra Mobile Bonanno, parlando al telefono o sulla sua auto, su cui era stata piazzata una cimice, parlò più volte del concorso al quale ambiva in maniera quasi spasmodica. E più volte si rivolse alla moglie del Rettore, Melitta Grasso, perché temeva di non farcela. Secondo quanto emerso da altre intercettazioni addirittura Bonanno consegnò a Materia una lista di componenti della commissione di suo gradimento. E nel giugno 2006, in una discussione con dei familiari, Bonanno rivelò che il professor Abbate e Materia la sera prima del concorso gli avrebbero rivelato le domande che gli avrebbero posto. E così nel dicembre dello stesso anno il concorso si tenne regolarmente e su 18 candidati Bonanno giunse terzo in graduatoria ed ottenne il posto. Il 21 dicembre fu stipulato il contratto fra l’Azienda Ospedaliera Policlinico ed Umberto Bonanno. Un vero e proprio “regalo di Natale- come lo aveva definito in una telefonata la moglie del Rettore. Nei giorni scorsi il gip Nastasi ha già sentito sulla vicenda il professor Tomasello che ha respinto tutti gli addebiti, così come hanno fatto ieri i suoi legali, definendo inconsistenti le accuse mosse dalla Procura.
(foto Dino Sturiale)
