Mobilità negli alloggi popolari, lettera aperta di Gioveni

Mobilità negli alloggi popolari, lettera aperta di Gioveni

Redazione

Mobilità negli alloggi popolari, lettera aperta di Gioveni

martedì 08 Gennaio 2008 - 09:54

Il consigliere della III Circoscrizione chiede che si dia la possibilità di cambiare, per varie e motivate esigenze, il proprio alloggio popolare.

Un bando pubblico per quei cittadini che, per disagi abitativi gravi o condizioni di sovraffollamento, abbiano bisogno di cambiare alloggio popolare. A chiederlo è il consigliere Pd della Terza Circoscrizione Libero Gioveni, il quale ha inviato una lettera aperta al commissario Gaspare Sinatra, al presidente dell’Iacp Giuseppe Santalco e al dirigente comunale del dipartimento Risanamento e Politiche della casa Giovanni Caminiti.

«Premesso che molta dell’attenzione delle istituzioni deve essere giustamente rivolta al dramma dei baraccati che attendono da decenni un’abitazione dignitosa – scrive Gioveni – è altresì necessario che si venga incontro a quelle famiglie che, pur vivendo da anni in alloggi popolari già assegnati, si ritrovano molto spesso ad affrontare, nel corso degli anni, non pochi disagi di natura abitativa, che normalmente derivano da: inidoneità oggettiva dell’alloggio occupato, che non garantisce condizioni di vita e di salute appropriate per la presenza, nel nucleo familiare, di componenti anziani, di portatori di handicap, o di persone comunque affette da gravi disturbi prevalentemente di natura motoria; situazioni di sovraffollamento o sottoutilizzazione rispetto allo standard abitativo;

esigenze di avvicinamento al luogo di lavoro, o di cura e assistenza qualora si tratti di anziani o persone diversamente abili; ulteriori motivazioni di rilevante gravità».

Gioveni chiede dunque «che Comune e IACP predispongano, così come avviene in molte altre città italiane (vedi anche la vicina Catania), un programma di mobilità dell’utenza in seno al proprio patrimonio edilizio disponibile, da effettuare sia attraverso il cambio degli alloggi assegnati, sia mediante l’utilizzazione delle unità abitative resesi disponibili. E’ evidente come tale programma dovrà poi essere finalizzato alla stesura di una graduatoria formata dagli assegnatari aspiranti alla mobilità, ai quali tuttavia si potrebbe dare anche la possibilità di optare per lo “scambio consensuale di alloggi- qualora questo servisse a soddisfare tutte le esigenze messe in campo dagli inquilini interessati al “baratto-». Alcune famiglie avrebbero già manifestato la volontà di trasferirsi, Gioveni chiede che siano prese in esame le loro istanze. Ma stando la grave emergenza abitativa che sussiste ancora oggi in città e considerato, come premesso dallo stesso Gioveni, l’alto numero di cittadini che vivono nelle baracche, difficilmente certe priorità verranno riviste.

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