Messina zona "fucsia", l'ira degli avvocati penalisti

Messina zona “fucsia”, l’ira degli avvocati penalisti

Alessandra Serio

Messina zona “fucsia”, l’ira degli avvocati penalisti

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lunedì 23 Novembre 2020 - 08:05

Gli avvocati della Camera Penale Pisani chiedono la revoca dell'ordinanza del sindaco di Messina che chiude gli studi alle 19

Insorgono anche gli avvocati penalisti di Messina contro l’ordinanza del sindaco Cateno De Luca che limita l’attività dei liberi professionisti alle 19. Dopo la nota congiunta degli ordini professionali cittadini, la Camera Penale Piero Pisani firma una dura nota di critica contro il provvedimento e chiede l’intervento del Governo.

“Il sindaco di Messina ha imposto inaccettabili vincoli all’esercizio (anche) della professione forense che – soprattutto in ambito penale – non può essere in alcun modo limitata, perché inviolabile presidio delle garanzie difensive dei nostri assistiti.“, si legge nella lettera aperta firma dal presidente Bonaventura Candido.

“Riteniamo che nessuna ordinanza sindacale – e neanche un DPCM – possa incidere sulle prerogative riconosciute, anche in ambito Costituzionale, alle nostre funzioni. Fatto salvo il doveroso rispetto – anche nel nostro interesse – delle norme che attengono al distanziamento sociale ed alle precauzioni sanitarie, non sarà certo un sindaco a poter stabilire se, e quando, un Avvocato debba, e possa, ricevere in studio per un colloquio difensivo un proprio assistito, ovvero (come ad esempio accade nel caso di applicazione di provvedimenti cautelari) i suoi familiari. Per gli Avvocati che esercitano in ambito penale non sono mai esistiti (e non accetteremo mai che qualcuno possa imporceli) vincoli di luogo, orario e giorni in cui rapportarci con chi affida la propria libertà (rectius: la propria esistenza) nelle nostre mani.” spiega la sigla che raccoglie gli avvocati penalisti.

I legali chiedono “…un tempestivo ed immediato intervento da parte della rappresentate del Governo nella nostra città. Apprendiamo che il provvedimento in questione, lungi dal risiedere in esigenze, comunque inconducenti, di carattere sanitario, si fonderebbe invece sull’esigenza di contrastare il “…rischio che un ipotetico appuntamento a tarda sera presso uno studio professionale possa diventare facile giustificazione – difficile da verificare – per chi intendesse violare ordinanze e divieti..” Il rimedio (il chiarimento) è peggiore del male (l’ordinanza) !”

Nei nostri studi – dovrebbe essere noto anche al signor sindaco – non riceviamo il pubblico per motivi ludici. In ogni caso non consentiamo a nessuno di (neanche) ipotizzare che gli avvocati possano essere ritenuti – anche solo – indiretto strumento di supporto a chi intenda commettere reati e/o violare divieti e/o ordinanze!”

“Chiediamo, quindi, l’intervento del Prefetto di Messina perché (con i poteri di cui dispone) si attivi per rendere priva di effetti (nella parte de qua) l’Ordinanza in oggetto emanata in evidente violazione delle nostre prerogative e degli inviolabili diritti dei nostri assistiti.
Preannunciamo la convocazione, nella giornata di domani, di una conferenza stampa per meglio spiegare le ragioni del nostro dissenso e ci riserviamo, comunque, di avviare ogni opportuna azione a tutela dei nostri diritti e della nostra onorabilit
à”- conclude la Camera Pisani

“Auspichiamo che, nelle more, il signor sindaco comprenda meglio cosa possa provocare in una persona che ha urgente necessità di incontrare il proprio difensore in conseguenza di accadimenti di vita ordinaria – spesso anche gravissimi – che possono incidere profondamente sulla vita anche dei di lui familiari, il sentirsi rispondere che in conseguenza dell’ordinanza in questione non è possibile avere accordato un appuntamento prima dell’indomani Rivaluti il sindaco il suo provvedimento e, melius re perpensa, ponga immediato rimedio al vulnus che ne deriva. “

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Un commento

  1. Fermate quel distributore automatico di ordinanze insensate.

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