Dopo Accorinti in maglietta all'Ars, spunta la circolare sull'obbligo di giacca e cravatta

Dopo Accorinti in maglietta all’Ars, spunta la circolare sull’obbligo di giacca e cravatta

Rosaria Brancato

Dopo Accorinti in maglietta all’Ars, spunta la circolare sull’obbligo di giacca e cravatta

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mercoledì 11 Dicembre 2013 - 14:53

Il 4 dicembre Accorinti stupisce l'Ars presentandosi in Commissione con la maglietta Fre Tibet. Pochi giorni dopo l'ufficio dei questori trasmette la circolare sui canoni di abbigliamento ribadendo l'obbligo di giacca e cravatta per gli uomini. Chi non la rispetta resterà fuori da Palazzo dei Normanni. "L'abito-sostengono i deputati- fa il monaco"

Quella maglietta a maniche corte “Free Tibet”, senza cravatta ovviamente, agli inquilini di Palazzo dei Normanni non è andata giù. Pochi giorni dopo l’audizione all’Ars del sindaco Accorinti in tenuta casual, l’ufficio dei Questori ha varato una circolare che ribadisce le rigide regole sui canoni di abbigliamento e sulla circolazione negli ambienti.

Un vademecum destinato a deputati ed ospiti, indipendentemente dalle motivazioni della visita, dal giorno e dal ruolo ricoperto da chi si presenta in Aula o in Commissione, firmato dal capo dei deputati questori Franco Rinaldi e dai colleghi Oddo e Ruggirello.

Il 4 dicembre, quando Accorinti si è presentato per l’audizione in sede di Commissione sulle Città Metropolitane, ha stupito tutti i presenti, cronisti compresi, per il suo abbigliamento ed un assistente parlamentare ha anche tentato di fermarlo, ma il sindaco ha sorriso: “Io la cravatta non l’ho mai indossata. Al limite, se fossi costretto la metterei sopra la maglietta. All’ingresso ho sentito un assistente parlamentare che diceva: qui si entra con giacca e cravatta, ma non so se si riferisse a me”.

All’Ars giacca e cravatta sono d’obbligo durante le sedute, lo ha ribadito un anno fa il presidente Giovanni Ardizzone appena insediatosi, e quando, pochi mesi dopo l’allora assessore regionale al turismo Franco Battiato si presentò in Aula con un dolcevita nero sotto la giacca senza la cravatta, fu bacchettato ufficialmente.

Il sindaco Accorinti con maglietta Free Tibet, jeans e scarpe da ginnastica non è quindi passato inosservato e dopo la sua uscita da Palazzo dei Normanni sono fioccate le critiche: “il protocollo è uguale per tutti, non ci possono essere deroghe, o tutti o nessuno”, così i questori dell’Ars hanno trasmesso ieri una nota relativa ai canoni di abbigliamento e sulla circolazione negli ambienti, indirizzata agli onorevoli, ai dirigenti, ai funzionari ed a quanti, a vario titolo “frequentano” Palazzo dei Normanni.

“Al fine di salvaguardare il decoro della sede parlamentare- si legge nella circolare firmata da Rinaldi, Oddo e Ruggirello- si ribadiscono le regole vigenti in materia di canoni di abbigliamento e si forniscono precisazioni e chiarimenti a tutti gli interessati sul comportamento da tenere nel Palazzo Reale di Palermo. Tutti coloro i quali si recano a Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento Siciliano, per qualunque ragione ed a prescindere dall'Ufficio o della Sala o dall'Ente operante nel Palazzo presso cui siano diretti, sono tenuti ad indossare -in qualunque giornata ed in ogni orario -un abbigliamento decoroso. Gli uomini diretti verso Organi ed Uffici dell'ARS ovvero verso i locali dei Gruppi parlamentari sono tenuti ad indossare la giacca. In particolare, nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì tanto nel caso in cui si tenga Seduta d'Aula o di Commissione quanto in caso contrario, gli uomini che accedano ai locali dell'ARS compresi i dipendenti dell'Ars nonché dei Gruppi parlamentari e delle Segreterie particolari degli Onorevoli Componenti del Consiglio di Presidenza -sono tenuti ad indossare la giacca e la cravatta sia nell'ipotesi in cui siano diretti nel Piano parlamentare o nel Piano delle Commissioni sia nell'ipotesi in cui abbiano una qualunque altra destinazione. Resta fermo l'obbligo per gli Assistenti parlamentari di indossare ogni giorno in servizio la divisa. Tutti coloro i quali debbano ricevere ospiti, delegazioni, partecipanti ad audizioni presso il Palazzo sono tenuti ad informarli delle predette prescrizioni, le quali si applicano anche ai partecipanti ai convegni che abbiano luogo presso Palazzo dei Normanni nelle giornate indicate nei capoversi precedenti”.

Le regole quindi valgono a prescindere dalle motivazioni della presenza, dal giorno e dal luogo specifico nel quale si è diretti all’interno del Palazzo, ed indipendentemente dal ruolo che si ricopre. Le norme però indicano l’abbigliamento solo per gli uomini, lasciando evidentemente ampia libertà di “moda” al gentil sesso, sperando che non sconfini nello stravagante.

Le disposizioni inoltre sono state rese note anche attraverso un cartello che sarà affisso nei prossimi giorni all’ingresso della Portineria centrale. Ma c’è di più, perché spetterà agli Assistenti far applicare la normativa.

Gli Assistenti parlamentari addetti alle Portinerie sono tenuti ad impedire l'ingresso alle persone che indossano abiti non rispettosi del decoro prescritto nella presente circolare-si legge ancora- salvo autorizzazione espressa data volta per volta dal Presidente dell'ARS ovvero da un Deputato Questore”.

Le disposizioni non valgono per baristi, camerieri, fattorini, dipendenti della ditta di pulizie, addetti alle manutenzioni, operai di imprese che svolgono lavori all'interno del Palazzo, che saranno tenuti ad indossare le divise di servizio.

La circolare stabilisce poi ulteriori regole per l’utilizzo della Scala Bianca che consente l’accesso all’Ars: “Per ragioni di sicurezza, onde ridurre quanto più possibile il numero di persone che circolano negli ambienti del Palazzo adiacenti ai luoghi in cui si svolgono le attività politiche ed al fine di limitarne i percorsi, i dipendenti degli Enti presenti nel Palazzo nonché i rispettivi ospiti sono tenuti all'utilizzo esclusivamente delle scale che conducono ai rispettivi posti di lavoro e non potranno utilizzare gli ascensori né percorrere corridoi che conducono ad altre destinazioni; i medesimi soggetti quando si tiene seduta d'Aula non possono per l'intera giornata recarsi al Piano Parlamentare (compresa la zona ristorante-caffetteria) nel caso in cui non indossino giacca e cravatta”.

Secondo gli onorevoli quindi l’abito fa il monaco, se non ovunque almeno all’Ars e durante le occasioni ufficiali, le sedute e le audizioni.

Da oggi quindi il sindaco Accorinti è avvisato in caso di nuova visita all’Ars: o indossa giacca e cravatta (anche sopra la maglietta No Ponte, per quanto singolare possa poi apparire l’insieme…) o chiede apposita deroga o rischia di restare all’ingresso.

Rosaria Brancato

30 commenti

  1. Hanno fatto benissimo!
    Renato ma cosa vuoi dimostrare con quella maglietta che indossi in maniera perpetua!
    Ci stai facendo criticare da tutti,ma per piacere!

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  2. Braviiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!

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  3. Bravo Renato! fai vedere a questi che tu sei sempre coerente…e non come chi ha firmato, in giacca e cravatta e con i “parenti” inquisiti! ma che schifo!

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  4. al ridicolo non c’è mai fine…..Sindaco Accorinti,si dimetta per protesta.

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  5. L’ufficio dei questori potrebbe anche occuparsi – C O N U R G E N Z A – di RIDURSI IL LAUTO STIPENDIO!

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  6. Come si dice … l’abito non fa il monaco….
    Ma è pur vero che in determinate situazioni una camicia con una giacca..
    ma poi si sa non è nel suo stile lui ormai ha solo t-shirt con le scritte no al ponte cambiamo Messina dal basso e free Tibet.
    Mo tra qualche giorno si fa anche free via Nicaragua
    E tanti messinesi indosseranno free zancla palace

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  7. Io provo vergogna di essere rappresentato da un sindaco vestito in quella maniera +++++ .

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  8. E cancitilla a maglietta, s+++++++++? A parte che a dicembre in maniche corte sei veramente ++++++oltre che ++++++, ma gli amici tibetani non ti possono inviare una maglia pesante?

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  9. Il decoro delle sedi istituzionali, in questo tempo di crisi dell’etica della politica, si salvaguardia non indossando giacca e cravatta, con fazzolettino nel taschino, ma rinunciando al finanziamento pubblico e ai tanti privilegi, riducendosi l’indennità, e i più ricchi decurtandola per intero, ma anzitutto amministrare nell’interesse generale e non a favore degli amici di merenda. RENATO sindaco di Messina vi ha onorato con la sua maglietta del Tibet e i suoi sandali francescani, con la sua passione di sognatore concreto, con il suo amore per la gente, tutta la gente,con la sua indennità ridotta allo stipendio percepito di insegnante.

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  10. MessineseAttento 11 Dicembre 2013 18:35

    La cosa simpatica è la solenne importanza che TS e la brava Rosaria Brancato danno a questa “notiziola”.

    Quello che invece fa scompisciare dalle risate è la firma in calce dell’integerrimo Franco Rinaldi, uomo senza macchia, degno del ruolo di deputato questore.
    Altro che Mimmo e Stellario, qui siamo all’apice della comicità made in Sicily!!

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  11. E’ stato un modo come un altro per spernacchiarlo.
    Poi si sa che è meglio rubare in giacca e cravatta.

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  12. Forse sostenere le sue idee senza fare chiacchiere…

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  13. non ti curare di loro,noi possiamo sempre emigrare in tibet con maglietta,pantaloncini e piedi nudi

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  14. ma se da tanto peso ai contenuti perchè si ostina a soffermarsi sulle apparenze aggrappandosi a quella ridicola maglietta?
    se è vero che sei Uomo della Provvidenza che differenza fa se indossi una maglietta o la giacca?
    o forse sei solo l’altra faccia della stessa medaglia?

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  15. Davvero era necessario che 3 parlamentari della regione si dessero da fare per pubblicare una circolare?? Sono queste le priorità della politica?
    Spesso si critica Renato per non occuparsi dei “veri” problemi della città.. Lui almeno non si è mai fatto troppi problemi “di moda”

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  16. La si usa per far capire che sei Ian persona seria. La T e’ per giocare. Forse pensa che e’ un guru non il sindaco.

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  17. Messinese Attento quello che fa scompisciare dalle risate è che sei rappresentato da un Sindaco in maglietta e per giunta nel mese di dicembre! Almeno cambi la scritta da FREE TIBET in FREE MESSINA! FRA NON MOLTO SAREMO SPERNACCHIATI DA TUTTA L’ITALIA!

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  18. Lo fanno per la sua salute!!!
    Ricordatevi che è un dipendente statale (e vedete…come se non si fosse capito, visto l’atteggiamento con la Tarsu) e, col freddo che tira e visto che ormai l’età c’è, se arriva a beccarsi una polmonite la Regione deve pure pagargli la malattia!

    E dai Acco, sei diventato peggio di Berlusca! Ormai all’estero chiedono di te sghignazzando.

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  19. PAGLIACCI!!!

    Per loro l’importante è l’apparire, per loro son queste le cose importanti da fare e per queste cose son subito pronti e celeri.

    Non ti fermare Renato, son loro che devono cambiare.

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  20. MessineseAttento 11 Dicembre 2013 23:33

    Stia sereno, adesso la carta bollata farà sì che gente come lei sia rappresentata, nuovamente, da quella politica inetta in giacca e cravatta. Già abbondantemente spernacchiata da quella Messina sana e stanca di vedere quei signorotti mangia tutto che tanto le mancano.
    Auguri!

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  21. Meglio da ignudo che da fariseo……

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  22. E’ giusto essere vestiti decorosamente ma latresi’ preferico che i Sig. deputati regionali siano piu’ decorosi dentro che all’apparenza.

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  23. Si può dire che entrambi le parti esagerano in un senso o nell’altro?
    Non vedo perchè per forza giacca e cravata, in inverno un maglione a collo alto sotto la giacca o un giubotto “pulito” non è certo cosa vergognosa, tanto se devono poi non concludere nella o magari arrivare ad offendersi in sede di riunione o in camicia e cravata o in maglione sempre uguale p.
    Ma allo stesso tempo è anche vero che il sindaco Accorinti esagere nel senso opposto, ma non loha fatto in tutte le sue apparizioni o compiti istituzionali e non rispettando nemeno la “Vara”, presentando sempre e comunque e chiunque avesse difronte in maglietta e jeans scoloriti.
    E non si venga a fare rettorica sul sindaco che porta avanti le sue idee, l’educazione è un’altra cosa.

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  24. Intanto non ha onorato messina in quanto i messinesi non abitano in nepal, i sandali francescani a dicembre come i cavoli a merenda, lui non e’ un frate, per quanto riguarda lo stipendio mi sa che lei e’rimasto indietro di 4 mesi, infatti si e’ ridotto lo stipendio come non usa la macchina del comune(alfa romeo 159) ma poi veramente con tutti i problemi che ci sono in uest citta’ , cosa vuole che ci freghi del tibet? Liberi messina dalle buche, spazzatura carenza idrica e sosta selvaggia, poi se ha tempo ci pensa al tibet!

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  25. Se Lei, Messinese poco Attento, si sente ben rappresentato da queste APPARIZIONI RIDICOLE sento il dovere di ricambiare gli auguri! SEMPER AD MAIORA poiché fra non molto forse ci sarà l’ESCALATION, toglieremo maglietta e jeans e indosseremo solo slip firmati DALAI LAMA! Lei non è d’accordo sul fatto che il SUO( non mio perché non lo riconosco tale per le sue ridicole apparizioni)Sindaco non rispetta ruolo e istituzioni e perfino la MADONNA ( VEDI VARA) con il suo abbigliamento(chiamiamolo così)? MA MI FACCIA IL FAVORE!

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  26. MessineseAttenta 12 Dicembre 2013 14:24

    Premesso che giacca e cravatta sono sinonimi di rispetto per i luoghi ove si va, lo sbracato buddista dimostra di non conoscere le buone maniere.
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  27. Ho votato Accorinti, credo in lui, ma non si dimostra umiltà e voglia di cambiare le cose stando in magliettina. Un sindaco deve avere un abbigliamento consono al suo ruolo. L’abito non fa il monaco, però ci sono dei luoghi e dei momenti che richiedono una certa etichetta. Ci sta l’insediamento a piedi nudi, ci sta la magliettina no ponte le prime volte ma adesso basta, perchè lui rappresenta Messina e deve rappresentarla nei luoghi ufficiali come la città merita

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  28. Non è questione nè di apparenza tantomeno di moralismi ed idealismi.
    Si chiama Rispetto per i colleghi e per il luogo in cui si sta entrando, si chiama anche professionalità. E’ vero che l’abito non fa il monaco ma voi vi immaginate un presidente del consiglio che va al G13 in sandali e maglietta Free Tibet e si presenta agli altri Capi di Stato? Dico, un po’ di sobrietà in alcuni casi, anche controvoglia, bisogna averla.
    Provate ad andare Voi ad un matrimonio in bermuda ed infradito; che c’entra? E’ per farvi capire che a prescindere dalla moralità degli invitati al matrimonio, l’accortezza nel vestirsi è importante. Non è una maglietta Free Tibet che creerà fatti concreti tantomeno una giacca ed una cravatta ma ad impatto, l’impressione (che conta al 90% in un incontro diplomatico o meno) è fondamentale.
    Accorinti può, ovviamente indossare la sua cara maglietta, è libero di farlo ma non quando rappresenta una città, i cittadini non l’hanno votato per la sua ideologia pacifista nei riguardi del Tibet, l’hanno votato per cambiare Messina, cosa che mi pare che non stia avvenendo se non dal punto di vista puramente verbale (ricordo che a parole non si costruisce niente, ci vogliono i fatti, una scritta in una maglietta non basta a cambiare e cose nè a Messina nè in Tibet).

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  29. Meglio nudo che ladro!

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  30. Meglio vestito bene ed onesto che vestito bene e ladro, semmai.
    Le magliettine si mettono quando ci sono delle occasioni consone all’utilizzo delle magliettine stesse (cortei, dimostrazioni) o degli incontri informali.

    Quando si assume il potere, la magliettina del dimostrante si toglie e si inizia a fare fatti concreti.

    Forse Accorinti non ha capito che una magliettina non induce nessun cambiamento, ridicolizza soltanto ed ulteriormente la già martoriata e ridicola città di Messina. Se vuole indurre un cambiamento che faccia qualcosa di concreto.
    Il sindaco è lo specchio della città, non penso che Messina sia una città da sputtanare ulteriormente, lo hanno già fatto le amministrazioni precedenti.

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