Il pagellone dell'Acr Messina: voti, numeri e statistiche della stagione

Il pagellone dell’Acr Messina: voti, numeri e statistiche della stagione

Simone Milioti

Il pagellone dell’Acr Messina: voti, numeri e statistiche della stagione

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lunedì 18 Aprile 2022 - 07:00

Analizziamo la stagione dell'Acr Messina al ritorno tra i professionisti: chi ha giocato di più, chi ha deluso, tanti numeri ma quello che davvero conta alla fine è essersi salvati

MESSINA – La stagione del ritorno tra i professionisti del Messina è stata tutto fuorché noiosa. Ha appassionato una piccola parte della città dello Stretto, unico rammarico, ma nel finale in cui bisognava lottare tutti insieme i colori biancoscudati sono riusciti a richiamare un bel po’ di pubblico a sostenere l’Acr Messina.

Una stagione che ha vissuto di tanti interpreti, in primis tra i tre allenatori che si sono avvicendati, ma anche in campo ci sono stati tanti protagonisti che hanno avuto un ruolo. Per non parlare delle beghe societarie, ma di fronte ad una salvezza ottenuta e alla permanenza in Serie C tra i professionisti tutto si dimentica.

La società Associazioni Riunite Calcio Messina termina il campionato con 40 punti (in tutti i numeri che seguiranno si tiene conto delle sole gare di Campionato compresa la partita di andata giocata col Catania) frutto di 10 vittorie, 10 pareggi e 17 sconfitte.

Il cammino dell’Acr Messina

La squadra biancoscudata ha sicuramente reso meglio in casa dove ha ottenuto 7 vittorie, 5 pareggi e solo 7 sconfitte. Tra andata e ritorno ha quasi doppiato il bottino di punti ottenuti, 14 contro 26. Unica grande lacuna è stata la difesa il rapporto tra gol fatti e subiti evidenziato nella differenza reti finale è di -17: 42 realizzate e 59 subite. L’Acr Messina è stata per tanto tempo la peggior difesa, ma nelle ultime giornate ha blindato la porta (in totale 8 clean sheet stagionali tutti con Lewandowski in campo) togliendosi questa brutta nomina.

In stagione il Messina è andato per 17 volte in vantaggio facendosi rimontare 9 volte, in 4 di queste ha ottenuto almeno il pari, nelle altre 5 occasioni ha perso. Solo 5 volte ha invece rimontato a sua volta, in tre occasioni ha pareggiato (Palermo, Avellino, Picerno nel girone di ritorno), mentre in due occasioni ha vinto contro Potenza all’andata e Bari al ritorno.

I biancoscudati segnano 20 volte nei primi tempi e 22 nei secondi, sostanziale bilancio in pareggio anche per i gol subiti 29 nei primi quarantacinque minuti e 30 nella ripresa. A cambiare in modo significativo è quanto la squadra segna o subisce tra andata (con Sullo e Capuano in panchina) o ritorno con il duo Cinelli-Raciti: il Messina segna più nel secondo tempo (15 segnati) nel girone di ritorno di quanto subisca (10 incassati), mentre nel girone di andata segnava di più nella prima frazione (12 reti) ma poi incassava tanto (18 le reti subite) con Sullo e Capuano nei secondi tempi. Nei minuti di recupero cinque i gol segnati dall’Acr Messina, due invece quelli subiti nell’extra time concesso dall’arbitro.

Con Sullo in panchina 5 punti in 8 giornate (1 vittoria, 2 pareggi e 5 sconfitte), media 0,6 punti a partita. 10 gol fatti e 17 gol subiti. Con Capuano 8 punti in 10 partite (2 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte), media punti 0,8 con 7 gol fatti e 15 subiti. Con Raciti-Cinelli 27 punti in 19 giornate (7 vittorie, 6 pareggi e 6 sconfitte), media 1,4 punti a partita con 25 gol fatti e 27 subiti.

Il voto alla società è sufficiente

È la media tra il 4 di inizio stagione e l’8 della seconda parte. Un ritiro iniziato troppo tardi e una campagna acquisti con giocatori che ancora arrivavano quando il campionato era già partito che ha condizionato non poco le prime uscite stagionali di Sullo (voto 5,5). L’ex capitano giallorosso non ha tutte le colpe, ma non è riuscito a gestire il nuovo gruppo e dargli la giusta serenità.

Il cambio in panchina e il passaggio al tecnico salernitano è stato forse troppo precipitoso. In quella fase Argurio e Lo Monaco (voto 4 alla coppia) hanno probabilmente forzato un po’ e dopo un inizio che sembrava promettente Capuano (voto 4,5) ha dimostrato di non poter essere lui l’uomo della salvezza.

Il presidente Sciotto (voto 6, la media della società) tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio ha cambiato tutto, rimettendo mano generosamente al portafoglio e come ha dichiarato dopo la salvezza impuntandosi su alcune scelte tecniche. Via Argurio, Lo Monaco e Capuano; dentro il duo Cinelli-Raciti (voto 7,5) a seguire la squadra e Marcello Pitino (voto 8) doveva venire per salvare il Messina, ultimo in classifica, e ce l’ha fatta con tre giornate d’anticipo.

Con Raciti (e Cinelli) in panchina il Messina ha trovato continuità di risultati, nonostante qualche sbandata l’abbia avuta anche il tecnico catanese, ma nel complesso ha dato un’identità precisa alla squadra facendo emergere anche qualche giocatore che era rimasto in ombra (Marginean su tutti). I rinforzi dal mercato hanno certamente aiutato l’Acr Messina nella sua cavalcata salvezza.

Per il Messina spettacolare pareggio 4-4 contro la Paganese in avvio di campionato, la partita in cui i biancoscudati hanno segnato più gol. La sconfitta più pesante è arrivata contro la Turris all’andata per 5-0 ed è costata la panchina a Capuano. Vittoria più larga ottenuta in due occasioni da Raciti 2-0 contro il Potenza e 1-3 in casa della Vibonese.

Serie più lunga senza punti Sullo (dalla 5ª alla 8ª) e Capuano (dalla 13ª alla 16ª) quattro sconfitte; strisce utili più lunghe Raciti quattro (una vittorie e tre pareggi contro Picerno, Palermo, Bari e Foggia) e ancora Raciti nel finale di stagione (2 vittorie e 2 pareggi) contro Avellino, Latina, Fidelis Andria e Taranto. Striscia di vittorie più lunga Raciti tre vittorie di fila contro Potenza, Monopoli e Vibonese a metà febbraio.

I numeri chiave dei biancoscudati

Il giocatore che ha accumulato più presenze è Fofana con 36, sul podio con lui Lewandowski a 35 e a seguire Carillo, Adorante e Damian (32). Da titolare però il primo è Lewandowski con 35, poi Fofana 34 e Carillo 32. Come minutaggio domina Lewandoski con 3356 minuti in campo, più di 300 su Carillo e quasi 400 più di Fofana terzo. Il più chiamato a partita in corso è stato Russo, 17 volte, seguito da Konate 16 e Busatto 13. I più sostituiti invece sono Adorante e Fofana che hanno lasciato il campo in 13 partite, poi 11 volte Simonetti e Balde.

Degli ultimi arrivati a gennaio il più utilizzato è stato Trasciani, oltre 1000 minuti, ma ad avere accumulato più presenze, partendo titolare o subentrando dalla panchina, è stato Statella con 15. I meno utilizzati sono stati Caruso in campo per due soli minuti contro la Turris nell’ultima stagionale; poi Burgio, che si è fatto male all’esordio dopo 22 minuti in campo, e Matese, infortunato a inizio stagione a cui Sullo aveva regalato scampoli nel finale di due partite per un totale di 36 minuti. L’unico a non aver mai giocato Nicola Dipinto 0 presenze, arrivato in riva allo Stretto a gennaio non ha neanche concluso la stagione in biancoscudato rescindendo il contratto ai primi di febbraio.

Passando alle note liete il capocannoniere è stato Adorante con 8 reti realizzate, seguito da Marginean con 4 e Gonçalves, Fofana, Balde e Russo fermi a tre. L’Acr Messina ha portato 19 giocatori in rete in campionato. A far segnare di più i compagni invece è stato Fofana, che ha dispensato 5 assist ai compagni, seguito da Morelli e Russo con 4.

Quanto ai gol subiti Lewandowski ne ha incassati 53, cinque su rigore ma uno parato in stagione, media di 1,5 a partite. Mentre Fusco in quelle due partite in cui l’ha sostituito ne ha subiti 6 reti (di cui una su rigore), in media 3 per ognuna delle due partite in cui è partito titolare. Portiere imbattuto diventa Leonardo Caruso, che però ha giocato solo due minuti in stagione. Sul taccuino dei “cattivi” finisce capitan Carillo autore di 2 autoreti in stagione.

Il capitano insieme a Fazzi è stato anche il giocatore più ammonito in stagione 9 volte, seguono Celic, Fofana, Damian, Adorante e Rizzo a 7 questo gruppetto guida il totale dei cartellini gialli che ammonta a 101 per questa stagione del Messina. Ad essere espulsi in stagione Adorante e Morelli, entrambi per rosso diretto: Adorante nella quinta giornata contro il Picerno e Morelli nella 30esima contro la Juve Stabia. Per l’Acr Messina quest’anno 1 solo rigore assegnato, trasformato da Balde, e 8 fischiati contro, di cui uno parato e un altro sbagliato dagli avversari.

Il pagellone Acr Messina per ogni reparto

Dalle parti dello Stretto di Messina quest’anno sono passati 34 calciatori, 4 giovani della Primavera hanno esordito in prima squadra nel girone di ritorno: D’Amore (Turris) e contro la Virtus Francavilla Maisano, Spaticchia e Giuffrida. Alcuni sono arrivati a stagione in corso, altri sono stati mandati via a gennaio, ma hanno dato un contributo all’Acr Messina, vedremo adesso se positivo o negativo.

I portieri

Michal Lewandowski (voto 6) è stato il più utilizzato per difendere la porta dei biancoscudati. Ha alternato prestazioni positive come quando ha parato il rigore alla Paganese a errori gravi, vedi qualche uscita insicura o l’autogol subito contro il Monopoli con la complicità di Carillo. Tutto sommato però in altre situazioni ha salvato il punteggio con delle parate di puro riflesso.

Antonino Fusco (voto 5,5) utilizzato in due occasioni, nella prima tutto sommato si comporta bene, nella seconda subisce un pokerissimo di cui ha parte delle colpe e lì si capisce che non può spodestare Michal come portiere titolare. Dopo quella sconfitta la società decide di far tornare a Messina Caruso.

Leonardo Caruso (senza voto) richiamato nella sessione di mercato di gennaio non vede il campo se non a campionato finito contro la Turris con il Messina già salvo nel recupero del secondo tempo.

I difensori

Gabriele Morelli (voto 7), stagione più che positiva per il terzino destro biancoscudato partito sempre titolare e mai dalla panchina. Usato da tutti e tre gli allenatori. Chiude la stagione con 2 gol segnati di testa, bravissimo negli inserimenti, e con 4 assist dal fondo serviti ai compagni.

Tiago Gonçalves (voto 6,5) inizia terzino sinistro con Sullo termina all’ala con Raciti. Non di facile collocazione il portoghese che dimostra probabilmente maggiori qualità in fase offensiva che in quella difensiva.

Nicholas Fantoni (voto 5) usato quasi esclusivamente da Sullo in coppia con Carillo. Capuano non gli trova posto nella sua difesa a tre, mentre Raciti si affida all’esperienza degli acquisti di gennaio. Nelle poche uscite (6 presenza da titolare e 4 da subentrante) in poco più di 600 minuti di gioco mostra qualche insicurezza di troppo probabilmente dovuta alla giovane età.

Luigi Carillo (voto 5,5) per il capitano del Messina una stagione da protagonista e non sempre in positivo. Tra i più utilizzati è il centrale o il braccetto di sinistra della linea difensiva biancoscudata. In area combina qualche disastro 2 autoreti e due falli da rigori commessi; ma è sempre lui che si procura l’unico rigore in stagione del Messina. Alti e bassi, ma come confida Raciti è stato un leader nello spogliatoio, certei svarioni difensivi però pesano.

Maks Celic (voto 5,5), inizialmente vede pochissimo il campo, più utilizzato come riserva a partita in corso. Capuano lo promuove nella sua difesa a tre e con Raciti trova un posto dal titolare al fianco di Carillo. Anche una rete segnata risolvendo una mischia su calcio d’angolo. Da rivedere quando è attaccato o sotto pressione, commette qualche leggerezza che costa cara al Messina.

Daniele Sarzi Puttini (voto 6) solo metà stagione per quello che era il terzino sinistro titolare di Sullo. Una rete per lui in stagione poi il passaggio al Latina. Fin lì aveva sempre fornito una costante spinta sulla fascia proponendosi spesso in avanti, 14 volte in campo una sola volta non parte titolare.

Bozo Mikulic (voto 5), non convince in riva allo Stretto, rispetto al connazionale vede poco il campo. La dirigenza lo saluta nella sessione di mercato invernale.

Genny Rondinella (voto 6) sembrava che con Raciti dovesse giocare di più, il tecnico catanese lo sfrutta un paio di volte poi torna ad essere la riserva. Si toglie la soddisfazione del gol contro il Catania che sblocca la gara.

Antony Angileri (voto 5), quattro presenze da titolare sulla fascia ma non convince Raciti che gli preferisce altri nel finale di stagione.

Daniele Trasciani (voto 6), anche lui viene provato a destra durante l’infortunio di Morelli, viene poi preferito come riserva di lusso da centrale difensivo. Segna il gol che rimette in corsa il Messina contro il Bari e dà l’avvio alla rimonta salvezza.

Vincenzo Camilleri (voto 6) solo 8 presenze per lui, 6 da titolare. Dà sicurezza al reparto, forse insieme a Carillo forma la miglior coppia difensiva vista in casa Acr Messina contro il Monopoli, prima che il capitano pasticci con Lewandowski. Gli viene però spesso preferito Celic.

Riccardo Burgio (senza voto), arriva a gennaio esordisce contro il Picerno, sul tiro sbagliato si fa male ma diventa assist per Celic che pareggia la sfida. Poi non scende più in campo.

I centrocampisti

Julius Andrej Marginean (voto 7,5) più presenze da subentrato (12) che da titolare (9) per un giocatore che a Messina ha fatto vedere di essere di categoria superiore. Mai capito da Capuano con Raciti inizialmente si ritaglia un posto da titolare, i guai alla caviglia e la convocazione in nazionale rumena under 21 e l’affiatamento crescente di Fofana-Rizzo-Damian gli tolgono minuti importanti. Corsa, scatto, tiro, colpo di testa, visione di gioco, inserimenti. In due parole: calciatore completo.

Mattia Matese (senza voto). Sullo puntava molto su di lui, si fa male ad inizio campionato e la sua avventura in stagione si conclude molto anticipatamente.

Lamine Fofana (voto 8) è stato votato il migliore per il premio Reno De Benedetto e concordiamo. Presenza costante nello scacchiere dei tre allenatori, rende meglio quando arriva Rizzo: corsa, recupero palloni, assist ai compagni conditi anche da tre reti in stagione. Su 37 partite giocate dal Messina ne ha giocate 36, partendo titolare 34 volte.

Amara Konate (voto 5,5) inizialmente Sullo non sa chi schierare tra lui e Fofana, li prova anche insieme. Lo stesso Capuano lo preferisce inizialmente perché l’ha già allenato. Col passare delle partite e nella gestione Raciti diventa la riserva di Fofana. Come il compagno di reparto tanta corsa e lavoro sporco in mezzo al campo. In avvio di campionato anche qualche leggerezza che costa diverse volte il risultato all’Acr Messina e pesa sul suo voto in pagella.

Lorenzo Simonetti (voto 6) buon inizio di stagione con Sullo che lo mette spesso in ballottaggio, che lui vince, con Catania a sinistra. Con Capuano non si adatta al ruolo di quinto di sinistra, con gli innesti di gennaio diventa una riserva. Nella prima parte di stagione aveva fatto vedere cose buone, quando subentra è sempre pronto a sacrificarsi per il bene della squadra anche nel girone di ritorno.

Filippo Damian (voto 5,5) una stagione di luci e ombre per il 10 biancoscudato che doveva essere il faro del Messina. Nel ruolo di regia della manovra non sorprende, meglio quando gioca più avanti e dopo l’arrivo di Rizzo può farlo con più tranquillità. Nel complesso più ombre etanto nervosismo e polemiche in campo che luci, ma quando si accende è un piacere per gli occhi, due gol su punizione, il primo in Coppa Italia regala il primo successo dell’era Sullo. Entra in minima parte nel gol salvezza, suo il tocco di suola per il gol salvezza di Peppe Rizzo contro il Taranto.

David Manuel Milinkovic (senza voto) chi l’ha visto? Doveva essere il giocatore che trascinava la squadra e inventava davanti, non gioca praticamente mai e quando lo fa è come se non ci fosse. Tre presenze, 130 minuti totali, una da titolare e poi viene sostituito e due da subentrante dalla panchina. Si vocifera avesse già rescisso da tempo, ufficialmente fuori dalla rosa nel mercato di gennaio. Il voto, che sarebbe più per l’atteggiamento fuori dal campo e nello spogliatoio, è sotto l’insufficienza.

Nicolò Fazzi (voto 6,5) ultimo colpo del mercato estivo giocatore di esperienza e molto duttile, capace di coprire più ruoli. Gli allenatori lo prendono in parola e gioca esterno sinistro a centrocampo, terzino destro, centrale di difesa con schieramento a tre o a quattro, una volta anche da regista davanti alla difesa. Nel finale trova continuità nel fare il terzino sinistro. Dà il contributo che ci si aspettava da lui, dentro e fuori dal campo. Quando sbaglia è perché l’allenatore lo fa giocare davvero troppo fuori ruolo.

Nicola Dipinto (senza voto), appena arrivato e subito ripartito. Nella confusione della chiusura di mercato forse qualcuno ha chiuso il suo contratto senza rendersi bene conto se servisse o meno il suo apporto.

Giuseppe Statella (voto 6,5) tra i nuovi acquisti è stato quello più utilizzato 15 volte in campo segna anche un bel gol da fuori area che sblocca la sfida col Monopoli. Raciti non vuole fare a meno di lui ma a destra ha la concorrenza di Russo, così lo sposta a sinistra dove rende forse un po’ meno.

Giuseppe Rizzo (voto 7), il tassello che mancava a centrocampo. Esperienza e distribuzione di gioco, oltre ad una non marginale messinesità. Aiuta i compagni anche con la sua sola presenza liberando Fofana e Damian che possono esprimersi al meglio mezzali. Tranne quando è infortunato è sempre titolare, dal suo piede arriva il gol salvezza del Messina sotto la Curva Sud e lui esplode di gioia e rabbia nei festeggiamenti.

Gli attaccanti ai voti

Raffaele Russo (voto 7) uno dei simboli di questa salvezza molto considerato da Sullo non trova spazio nel 3-5-2 di Capuano, sembra pronto a partire a gennaio ma il presidente Sciotto si impunta e lo tiene. Titolare fisso nel tridente di Raciti, salta spesso l’uomo ed è pericoloso per le difese avversarie. Tre gol e quattro assist, per un calciatore che ci prova sempre, punta l’uomo e diventa una spina nel fianco delle difese avversarie. È lui che apre la stagione del Messina con il gol a Pagani dopo 11 minuti, sempre lui che segna l’ultima rete dell’Acr in casa contro la Turris a 10 minuti dalla fine del campionato.

Lorenzo Catania (voto 6,5) un giocatore forse ancora non decifrato al meglio. Ha mostrato qualità realizzando anche due gol. La sua prestazione migliore contro la Vibonese: serve l’assist a Busatto per il 2-1; poi beffa il portiere avversario da centrocampo. Di contro non è stato mai fatto giocare con continuità (966 minuti in 11 presenze, di cui 8 da subentrato e nove volte sostituito), che i suoi allenatori abbiano scorto in lui in allenamento qualcosa che in partita non si è notata?

Andrea Adorante (voto 7,5) è l’unico punto di riferimento lì davanti per oltre metà stagione dell’Acr Messina. Ha talento e qualità ma è giovane infatti spesso sbaglia i gol più facili. Rimane solo e fatica terribilmente a sopportare l’attacco dell’Acr Messina, cala nel finale di stagione ma il suo l’ha fatto ampiamente viste le premesse. Che Raciti si riferisse anche a lui quando parlava di chi ha tirato la carretta?

Ibourahima Balde (voto 5) un po’ una delusione, potrebbe prendersi la squadra sulle spalle ma sembra sempre restare incompiuto. Quando in giornata sì, spacca le partite. Ma se non lo è diventa un peso per la squadra.

Gian Marco Distefano (voto 5,5) stagione da comprimario la sua (solo 361) minuti in campo per poco non segna contro la Paganese ma propizia la rete della vittoria, i primi tre punti dell’era Raciti.

Tommaso Busatto (voto 6) è il vice di Adorante nella testa di Sullo e viene ricordato per molto tempo dai tifosi per l’errore davanti al portiere contro il Palermo. Con l’arrivo di Piovaccari ha ancora meno spazio, ma quando Adorante cala Raciti lo getta in campo dal primo minuto. Non ripaga appieno la fiducia del mister in termini di gol e assist, ma si fa trovare sempre pronto quando serve e l’allenatore ne parla un gran bene.

Ante Vukusic (voto 4,5) l’altra grande delusione, doveva essere l’ariete che sfondava le difese avversarie, il giocatore di esperienza. Vero che è servito male dai compagni nella prima parte del campionato e nonostante tutto segna due gol inventandoseli da solo. Ma poi scompare completamente dai radar e abbandona a gennaio.

Federico Piovaccari (voto 7) l’età è quella che è ma la qualità del giocatore non si discute, se solo fosse stato al top fisicamente il suo voto avrebbe lievitato. Vede gioco come pochi ed è dotato di un piede superbo come dimostra la giocata del gol che apre la sfida contro il Potenza al ritorno. Acciaccato e sempre da solo davanti, quando per pochi minuti gli vengono affiancati Adorante o Busatto la squadra sembra girare meglio. L’altro gol segnato in stagione è pesantissimo contro l’Avellino in pieno recupero dopo una partita pessima del Messina gli arriva mezzo pallone giocabile in area e lo trasforma in oro. Solo una traversa contro la Turris gli nega la gioia del 150° gol in carriera che avrebbe meritato. Finisce la partita fasciato per un colpo ricevuto al volto.

Fonte immagini: pagina Facebook ufficiale Acr Messina.

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2 commenti

  1. Mah! Cosa c’è da festeggiare per essersi salvati, si festeggia per una promozione, cosa che in qst mediocre città non avviene da anni.

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  2. Articolo professionalmente bene descritto e pieno di contenuti veritieri. Il film della stagione…

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