Prossimo passo la vendita simbolica ad 1€ e ci si augura che i gruppi fin qui interessati si facciano avanti per rilevare l'80% della società, c'è una scadenza il 16 aprile
MESSINA – Per la prima volta, da quando sono sbarcati come salvatori della patria in riva allo Stretto, quelli dell’Aad Invest sono stati di parola. Il “domani arriva la procura vendere” annunciato al sindaco Basile si è effettivamente verificato, anche se l’allenatore Banchieri un po’ polemico, sempre ieri, ha parlato di un “domani” che veniva reiterato da settimane riferendosi ad altre questioni. La buona notizia è che i proprietari del Messina, all’80%, si faranno da parte. Vendita simbolica ad 1€ ma immaginiamo che lasceranno la situazione per come l’hanno trovata ovvero con oltre due milioni di debiti a chi seguirà con Sciotto che resterà con il 20%. Tra l’altro restano ancora inevase le due tranche di oltre un milione di euro che il gruppo avrebbe dovuto versare per l’acquisto dell’80% dall’ex patron Sciotto.
Nel frattempo si può considerare chiusa l’avventura del gruppo alla guida del Messina che avendo mandato la procura a vendere non ha intenzione di continuare. Queste quote ora devono essere comprate ed arrivati in una situazione come questa sarebbe l’ennesimo colpo di scena se dei due gruppi interessati, o anche di altri potenziali investitori locali, nessuno si facesse avanti. Certamente va registrato il passo indietro dell’Aad Invest che ancora poco più di un mese fa, uscendo dallo studio del notaio Magno con il presidente Alaimo, ribadiva l’interesse di restare a Messina.
Sono tante le contraddizioni, chiamiamole così, del gruppo che a parte un esaltante mercato, fatto in verità dal direttore sportivo Roma utilizzando la fidejussione del club depositata in estate, non sarà ricordato per null’altro di positivo. Al nostro giornale, sempre quel 25 febbraio, il presidente Alaimo aveva risposto, riguardo ai soldi raccolti da alcuni tifosi, “li ho segnati su un’agendina e saranno restituiti”, vedremo se anche su questo saranno di parola.
Le promesse mancate di Aad Invest e il senso dell’operazione
“Ci saremo, qualunque cosa accadrà”, così diceva il presidente Stefano Alaimo settimane fa in città, rivolto a tifosi e stampa, alludendo alla possibilità non riuscendo a fare il miracolo sportivo e mantenere la categoria di non abbandonare la piazza. Dopo poco più di tre mesi, con la squadra che ancora lotta e sputa sangue in campo, di fatto l’Aad Invest alza i tacchi e la bandiera bianca. Un’operazione, quella avvenuta a inizio gennaio, che ancora oggi lascia parecchi punti interrogativi e dubbi non risolti. Primo fra tutti il senso di un passaggio delle quote di maggioranza del club che lo stesso assessore Finocchiaro, ripreso dalle telecamere di Pianeta Messina, parlando coi tifosi dice “noi la situazione l’abbiamo capita bene e pure voi”.
Un’altra affermazione non vera è stata quella che “i soldi ci sono ma sono bloccati”, dopo la scadenza mancata di metà febbraio, in attesa del fantomatico sblocco dei fondi e con Cissè che andava in banca ogni giorno. Una serie di dichiarazioni poi sempre smentite dai fatti. Ma la cosa che appare più grave è l’aver perso del tempo perché quest’ultima mossa, con l’invio della procura a vendere, poteva essere messa in atto prima, settimane fa. Ma anche tutta l’operazione fatta dal notaio, senza sborsare un euro per l’acquisto, poteva essere fermata già a fine febbraio con la clausola che l’ex presidente Sciotto avrebbe potuto utilizzare.
Le colpe andranno individuate, soppesate e divise. In questo momento però c’è da far passare di mano il Messina a chi ne ha davvero a cuore il destino, e non si vanta a Palazzo Zanca di ammirarne il tifo e i tempi della Serie A, e quindi mettere in sicurezza la scadenza del 16 aprile. Fortunatamente non costerebbe nuovi punti di penalizzazione ma darebbe una bella iniezione di fiducia ad un gruppo che ha ancora la possibilità di salvarsi e deve restare concentrato e sereno pensando solo al campo. A fine stagione, comunque andrà, andranno fatte serie riflessioni ad ogni livello: sociale, sportivo, politico.

Il Messina, squadra gloriosa e con un grande e appassionato pubblico, merita una dirigenza seria e affidabile.
Basta con i mercenari e gli avventurieri !
Il Messina merita una dirigenza seria e affidabile. Con il suo glorioso passato ed una tifoseria da serie A, non è accettabile che sia amministrata da avventurieri.
C’è poco da riflettere, per lo meno sul campo sociale e politico. Non si capisce infatti quali addebiti si possano muovere tenuto conto che, essendo la società privata, nessuno può imporre niente. Ben altre sono invece le considerazioni da fare ma sinora non si è capito, è forse nai si capirà, il perché di queste azioni da parte di ad invest e soprattutto come mai nulla si è accorto chi doveva vigilare al cambio societario e addirittura ha avallato l’operazione. Si spera che, al di là del verdetto del campo, che queste continue pagliacciate finiscano.