Alibrandi, Cisl: "Cambiamo visione e riprendiamo a sognare"

Alibrandi, Cisl: “Cambiamo visione e riprendiamo a sognare”

Rosaria Brancato

Alibrandi, Cisl: “Cambiamo visione e riprendiamo a sognare”

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giovedì 06 Febbraio 2020 - 08:23

Messina- Dai metalmeccanici alla segreteria generale della Cisl Nino Alibrandi racconta come il sindacato può contribuire al rilancio

Dobbiamo aprire gli occhi, imparare ad avere una visione ampia. Riprendere a sognare e soprattutto riuscire a smettere di raccontare storie di ragazzi che vanno via. Per tanto tempo ci siamo soffermati più a parlare che a fare. Invertiamo la tendenza, non chiudiamoci, impariamo a cambiare il modo di pensare e iniziamo a raccontare storie diverse”.

Il più giovane segretario Cisl

Poco mediatico e molto concreto, alle spalle anni d’impegno con i metalmeccanici, abituato alla “strada” ed alle battaglie più dure, Nino Alibrandi con i suoi 43 anni è tra i più giovani segretari generali della Cisl. La “gavetta” sindacale l’ha fatta tutta, iniziando giovanissimo come delegato aziendale, per poi arrivare, a 32 anni ad essere anche per un breve periodo segretario generale della Fim Cisl siciliana. Nel periodo delle proteste a Gela era l’unico per il quale aprivano i blocchi stradali per farlo passare fino alle fabbriche. Negli anni scorsi è entrato a far parte della segreteria generale della Cisl Messina e adesso ha preso il testimone da Tonino Genovese, dopo le sue dimissioni. Le idee, su Messina e sulle priorità da affrontare, le ha chiare, ed è altrettanto consapevole che la città sta attraversando una crisi devastante.

“Cambiamo mentalità”

Scontiamo anche vecchie responsabilità- spiega- Il primo cambiamento da fare è culturale, di mentalità. La realtà della provincia ad esempio è diversa rispetto a quella della città. Qui c’è più rassegnazione, minore visione del futuro. Spesso ci lamentiamo che le aziende non investono qui, ma il vero problema è che non c’è un territorio che ha imparato ad accoglierle. Per non parlare degli ostacoli burocratici che diventano spesso veri e propri muri. Accogliere non significa fare calpestare i nostri diritti, ma non alzare barriere ideologiche. Il rilancio di un territorio passa anche dalla riqualificazione. Una realtà cresce se tutti facciamo squadra per salvarlo. I comparti che sono più penalizzati sono l’artigianato, il commercio, l’industria, la cantieristica. Tutti settori che per decenni hanno rappresentato la vera economia di Messina. La nostra cantieristica ha dettato legge nel mondo e adesso siamo rassegnati all’agonia”.

Il sindacato secondo Alibrandi ha un grande compito ma anche grandi responsabilità, non deve limitarsi alle battaglie di retroguardia o a cercare di salvare il salvabile, ma deve andare oltre, coraggiosamente.

Domanda e offerta non s’incontrano

Tra le priorità c’è sicuramente un confronto con tutte le parti datoriali per individuare opportunità e risorse. In questi anni ho potuto verificare che domanda ed offerta non s’incrociano. E’ come se le scuole fossero scollegate con il mondo del lavoro, dell’impresa che c’è nel territorio. Porto ad esempio un progetto del quale sono molto orgoglioso, forse meno noto mediaticamente, ma che può diventare un metodo da emulare. Io credo nella forza positiva dell’emulazione”.

L’effetto emulazione positiva

La prima volta che si è presentato all’Istituto Verona Trento chiedendo gli elenchi dei diplomati per un progetto con la multinazionale Engie energie (colosso francese nel settore del gas e dell’energia elettrica), lo hanno preso per pazzo. Nelle settimane precedenti era riuscito, in occasione di un appalto aggiudicato dalla multinazionale a Messina, a tutelare i posti di lavoro precedenti, ma servivano altre unità da impegnare nella manutenzione. Così si è recato sia al Verona Trento che al Majorana Milazzo. Nei 3 anni successivi 50 diplomati hanno fatto l’apprendistato con Engie, si sono specializzati e quasi tutti sono stati successivamente stabilizzati. L’accordo con Engie, che ha sedi in tutta Italia e in Europa, è andato avanti al punto che è in corso anche uno stage con gli studenti del Verona Trento che si stanno formando al Papardo. E c’è di più. Visto l’esito occupazionale positivo adesso al Verona Trento ci sarà l’indirizzo scolastico in linea con le specializzazioni richieste da Engie

Il saldatore subacqueo del nord

Stiamo parlando di alta specializzazione. Il problema finora è che l’offerta nonsi è incrociata con la domanda. Lo sa quante volte dalla provincia mi chiedono figure professionali che non troviamo a Messina? Sono costretti a farli venire da fuori. Sa quanto guadagna un saldatore subacqueo? Lo fanno venire da Milano. Quando dico cambiare mentalità intendo questo. Il fatto che adesso al Verona Trento o a Milazzo si stiano istituendo corsi in armonia con quanto richiede il mercato è un passo avanti sia per i giovani che per il territorio. Li formiamo per dare loro tutte le opportunità. Il sindacato è riuscito in questo. Niente raccomandazioni, innovazione tecnologica ed impiantistica e poi un mix tra chi è più anziano e mette l’esperienza e i giovani provenienti dalle scuole. Il mix non solo funziona ma ha migliorato il servizio”.

“Ricominciamo a sognare”

Il sogno di Alibrandi è che questo tipo di protocolli vengano emulati nei vari settori e dalle aziende in modo da farle diventare centri di formazione reali. Quando formi una figura competente e specializzata poi fai di tutto per tenerla. O addirittura provi a toglierla alle aziende concorrenti.

Si è perso il valore del lavoro. Invece dobbiamo: aprire gli occhi, capire come cambia il mondo del lavoro, analizzare il reale fabbisogno del territorio e riprogrammare in base a queste esigenze. Ma la parola d’ordine è ricominciare a sognare”. Si definisce un operatore sociale, sogna una Messina orgogliosa. E se gli chiedi quale ricordo abbia più caro o quale battaglia gli sia rimasta più impressa, sorride.

” e riprendiamoci la storia”

Stare con i lavoratori anche quando prendono i piedi in faccia e poi vincere insieme la battaglia è il più grande riconoscimento. E’ triste pensare che Messina ha fatto la storia della cantieristica nel mondo, sin dal 1800. Eppure, là dove non sono riusciti i terremoti e le guerre è riuscito Colaninno. Se potessi intitolerei una via a Carlo Rodriquez nella zona falcata. O metterei in esposizione a Piazza Cairoli un aliscafo storico. Raccontiamo la storia che ci ha reso grandi e riprendiamocela”.

Unità ma anche lealtà e libertà

Infine i rapporti con le altre due sigle sindacali, Uil e Cgil, che poco dopo la sua elezione hanno fatto una sorta di “appello” all’unità rispetto all’anno e mezzo passato (con la Cisl su posizioni diverse rispetto all’amministrazione De Luca). “ A Roma le federazioni metalmeccaniche dei tre sindacati erano nello stesso palazzo e capitava che nelle stesse ore delle spaccature poi si andava insieme a mensa con Landini. Credo fortemente nell’unità sindacale, ma deve prevedere libertà di pensiero, lealtà, possibilità di decidere nelle singole vertenze anche in modo diverso. Quanto a De Luca io giudico i frutti, non l’albero. A un sindacato devono interessare i fatti, solo questo.

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2 commenti

  1. Belle parole…..veramente!!
    Peccato che mentre leggo sono alla stazione centrale e ascolto dipendenti officine e pulizie che invitano a non far nulla …a mettersi in malattia…..e i media…ah la nostra xxxxxxxx pro fuga fuori sede…. 20 anni di messaggi negativi… speriamo bene

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  2. non sono d’accordo sul commento che riguarda il saldatore subacqueo, specialmente se l’attività si svolge a Messina, visto che sul sito della Regione Siciliana, qui http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_LaStrutturaRegionale/PIR_Assessoratofamigliapolitichesocialielavoro/PIR_DipLavoro/PIR_Areetematiche/PIR_Sostegnooccupazione/PIR_Repertoriotelematicosubacqueaindustriale, dove è pubblicato il repertorio ufficiale di questi professionisti, la figura di INSHORE DIVER coincide con quella di saldatore subacqueo e le aziende del settore possono contattare direttamente.

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