Corridoio ecologico della Val d'Agrò trasformato in Oasi della barbarie

Corridoio ecologico della Val d’Agrò trasformato in Oasi della barbarie

Corridoio ecologico della Val d’Agrò trasformato in Oasi della barbarie

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lunedì 04 Maggio 2015 - 15:19

"Inciviltà, degrado e incuria di cittadini e amministratori": il consigliere comunale di S. Teresa Triolo invoca "sanzioni esemplari". Il sindaco De Luca: "Ci sono Comuni che non pagano il demanio e non hanno i titoli di disponibilità"

Poco importa se è il giorno precedente o successivo ad una festività caratteristica di una scampagnata: Pasquetta, 25 Aprile o primo maggio. Il corridoio ecologico, quello che doveva essere il polmone verde della Val d’Agrò, è diventato l’Oasi della barbarie. Le feste possono solo aumentare il degrado in una cornice di erbacce e sporcizia. Tra bidoni per la raccolta della spazzatura divelti e sacchi di immondizia riversati per terra. Tutti i proclami in merito alle strategie individuate per il recupero del Corridoio ormai poco ecologico, che abbraccia diversi Comuni della Vallata, sono caduti nel vuoto. Il sindaco di S. Teresa di Riva, Cateno De Luca, aveva avanzato l’ipotesi di utilizzare un finanziamento di un’associazione santateresina, per un ammontare di circa 500mila euro, al fine di realizzare punti vendita agroalimentari, aree pic-nic ed attrezzate per i bambini e il tempo libero, con tanto di pubblica illuminazione, video sorveglianza e chioschi con piccole balere. E’ passato un anno e mezzo da quando la proposta venne avanzata ma nulla è cambiato.

“Non si è fatto niente – sbotta De Luca – perché i Comuni non pagano il demanio da dieci anni e pertanto non hanno i titoli di disponibilità”. E questa sarebbe la prima condizione, indispensabile per la realizzazione del progetto. Da qui la richiesta delle concessioni demaniali di tutto il percorso ecologico ma ovviamente non avendo pagato il canone non è stato possibile ottenerle. Il primo cittadino di S. Teresa punta l’indice verso gli amministratori del comprensorio: “In più occasioni – incalza – abbiamo chiesto ai sindaci dei Comuni in cui ricade il percorso di delegare Santa Teresa per la sistemazione, ma si sono rifiutati. Oggi – chiosa De Luca – si sta completando l'iter amministrativo con il demanio fluviale ed abbiamo già le somme da parte per saldare. Gli altri comuni, però, non mi risulta che siano nelle stesse condizioni nostre. E se non hai titoli di disponibilità – sottolinea De Luca – puoi solo fare interventi socio-sanitari, cioè pulizia”. Che manca pure.

Il capogruppo di maggioranza al Comune di S. Teresa, Sandro Triolo, invoca “sanzioni, ma di quelle esemplari. Purtroppo viviamo nell’assoluta indifferenza e ci meritiamo tutto ciò”. C’è grande indignazione. A riaccendere il dibattito, anche a livello istituzionale, sono bastati un paio di scatti fotografici di Triolo. Immagini che racchiudono la gravità della situazione sotto il profilo ambientale, nel cuore di un’opera che avrebbe dovuto rappresentare il fiore all’occhiello dell’intero comprensorio jonico messinese. E invece quell’oasi verde, tra inciviltà e incuria (di cittadini e amministratori) è divenuta terra di nessuno

Carmelo Caspanello

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