Meteo: il 2010 è stato un altro anno zeppo di fenomeni estremi con piogge abbonanti, tante ondate fredde e altrettante ondate calde. Cosa aspettarsi per il futuro?

Meteo: il 2010 è stato un altro anno zeppo di fenomeni estremi con piogge abbonanti, tante ondate fredde e altrettante ondate calde. Cosa aspettarsi per il futuro?

Meteo: il 2010 è stato un altro anno zeppo di fenomeni estremi con piogge abbonanti, tante ondate fredde e altrettante ondate calde. Cosa aspettarsi per il futuro?

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venerdì 31 Dicembre 2010 - 16:42

Nello Stretto piove sempre di più da ormai quasi un decennio, con costanti surplus idrici. Anche il 2010 è stato piovosissimo, seppur non ai livelli record del 2009 che resta l'anno più piovoso degli ultimi due secoli

Che 2010 è stato dal punto di vista meteorologico a Messina e nello Stretto? Freddo o caldo? Secco o piovoso? Scopriamolo insieme andando ad analizzare, dati alla mano, questo 2010 mese per mese prima dal punto di vista delle temperature, e poi con le precipitazioni.

Dal punto di vista termico, nello Stretto è stato un anno in linea con le medie storiche: il primo trimestre, quello invernale, non è stato particolarmente freddo tanto che le temperature si sono mantenute, anche se di poco, superiori alle medie del periodo sia a gennaio che a febbraio. A marzo la primavera ha iniziato a far capire sin da subito che sarebbe stata fresca, infatti è stato un mese decisamente freddo, come poi aprile, maggio e giugno, quando le temperature sono rimaste inferiori rispetto alle medie del periodo.

L’estate non è stata molto calda, anzi, soltanto in due occasioni, il 16 luglio e il 15 agosto, la temperatura è salita oltre i +33°C e pochissime altre volte sopra i +32°C. E’ stata un’estate senza picchi di caldo significativi, nonostante il martellamento mediatico sui -bollini rossi- su giornali e Tv, per nulla verosimile rispetto al reale andamento climatico della stagione. Anche di notte non ha quasi mai fatto davvero caldo.

In autunno, tra settembre, ottobre e novembre, l’andamento termico è stato abbastanza lineare rispetto alle medie del periodo, mentre poi dicembre è stato un mese davvero pazzo, con tre forti ondate di calore (1, 8 e 23 dicembre) e una gelida settimana a metà mese, con bassissime temperature, oltre a tante altre sfuriate invernali.

Messina ha registrato l’8 dicembre il suo nuovo record di caldo mensile con +26,6°C, battendo i +25,8°C che erano stati raggiunti pochi giorni prima, l’1 di questo stesso mese. Ancor più significativo che il precedente record, di +25,4°C, era stato battuto il 30 dicembre 2009, appena un anno fa.

Poi, tra 15, 16 e 17 dicembre è arrivato il grande freddo: con una minima di +3,6°C Messina ha sfiorato per un pelo il precedente record freddo di dicembre, che è di +3,4°C e appartiene al lontanissimo dicembre 1961. Oltre ai +3,6°C, Messina ha toccato per due giorni consecutivi i +4,4°C con una settimana di autentico gelo quando ha nevicato fin nei sobborghi collinari della città, con accumuli a partire dai 300/400 metri sui rilievi, come mai era accaduto nell’inverno scorso. Nel complesso, comunque, nonostante le tre forti sfuriate calde, dicembre chiude con temperature – seppur di poco – inferiori alle medie del periodo.

Questo 2010, quindi, ha avuto due mesi caldi rispetto alle medie (gennaio e febbraio), tre mesi freddi (giugno, luglio e agosto), altri tre mesi freschi, di poco a di sotto delle medie (marzo, aprile e maggio) e poi quattro mesi in linea con le medie (settembre, ottobre, novembre e dicembre).

Emblema dell’anno è stata l’anomalia che s’è verificata tra l’estate e l’autunno: qui, in riva allo Stretto, dove di solito la bella stagione si protrae fino a ottobre inoltrato, quest’anno l’estate s’è conclusa in nettissimo anticipo, già a fine agosto. I primi spifferi freschi e instabili, segno eloquente dell’arrivo dell’autunno, li abbiamo percepiti tra 26 e 28 agosto, quando tutti pensavamo fosse solo una consueta e momentanea sfuriata di fresco e maltempo prima del ritorno in grande stile dell’estate, che è solitamente padrona incontrastata di tutto settembre e anche di ottobre, specie nella prima metà.

Invece gli stabilimenti balneari e le attività all’aperto hanno chiuso battenti a fine agosto per non riaprire mai più, con costante maltempo per tutto settembre e per tutto ottobre, due mesi eccezionalmente piovosi. La stagione delle grandi piogge, che negli ultimi anni andava da metà ottobre fino a metà gennaio, quest’anno è stata molto molto anticipata: è iniziata a inizio settembre ed è finita a inizio novembre, infatti tra novembre e dicembre, dopo i temporali molto forti del 2 novembre, ha piovuto meno rispetto al consueto.

Dal punto di vista pluviometrico, entrando nel dettaglio, abbiamo avuto precipitazioni molto abbondanti nel primo trimestre dell’anno, tra gennaio, febbraio e marzo. Poi, in primavera, tra aprile, maggio e giugno, ha piovuto meno, tanto che è stata una primavera abbastanza secca. Poi a luglio e agosto, come di consueto, ha piovuto pochissimo ma da inizio settembre la tendenza si è invertita, e l’autunno ha iniziato a fare subito sul serio: è stato un mese eccezionalmente piovoso sin dai primi giorni, infatti il bel tempo estivo ha abbandonato lo Stretto molto prima del solito.

Anche a ottobre ha piovuto moltissimo, specie nelle zone joniche, a causa delle tante configurazioni che hanno provocato piogge concentrate nelle zone esposte a sud/est. Dopo i violenti temporali del 2 novembre, che hanno provocato danni e allagamenti nelle zone Tirreniche della Provincia e piogge abbondanti anche su Messina città, la situazione è cambiata e in quello che solitamente è il bimestre più piovoso dell’anno (novembre-dicembre) ha piovuto poco, meno del normale.

Curioso come i mesi con anomalie termiche negative siano meno piovoso rispetto ai mesi con anomalie termiche positive, segno che i contrasti termici Mediterranei alimentano questo tipo di fenomeni con grande enfasi.

Nel complesso è stato un anno molto piovoso, con oltre 1.300mm di accumulo a fronte di una media di 890mm. Nulla a che vedere con il 2009, quando erano caduti più di 1.600mm di pioggia tanto che era stato battuto il record del 1996. L’anno più piovoso di sempre a Messina resta il 2009, e al secondo posto c’è il 1996. Questo 2010 si inserisce comunque nella ‘top-five’ degli anni più piovosi.

Dal 2002 ad oggi, tutti gli anni sono stati molto piovosi, con accumuli sempre superiori alle medie del periodo.

Clamoroso il dato di Reggio Calabria: anche nella sponda orientale dello Stretto il record di anno più piovoso appartiene al 2009, quando nella Città dei Bronzi caddero 1019mm di pioggi, cosa mai accaduta prima (la media di Reggio è di 605mm, infatti lì piove molto meno che a Messina). Questo 2010 a Reggio è stato davvero eccezionale, con due eventi alluvionali (3 settembre e 13 ottobre) e un accumulo totale annuo di 1005mm: il record del 2009 non è stato battuto per un soffio e questo 2010 diventa il secondo anno più piovoso di sempre dopo il 2009: sì, i due anni più piovosi da quando vengono rilevati dati (oltre un secolo) sono stati gli ultimi due!!!

A Reggio, inoltre, le piogge del 3 settembre (121mm in meno di due ore) e del 13 ottobre (146mm nell’arco di 8 ore) sono record assoluto dei due giorni più piovosi di sempre: nei precedenti 100 anni di rilevamento, infatti, non erano mai stati superati i 119mm (che era il precedente record) e solo altre 4 volte erano stati superati i 100mm giornalieri).

Molto probabilmente per il 2011 bisogna attendersi che questo trend di grandi piogge continui ancora, ed è quindi probabile – almeno secondo le statistiche – che pioverà ancora più delle medie, sulla falsariga degli ultimi 9 anni: questa situazione dovrebbe imporre alle autorità competenti maggior attenzione all’ambiente e alle tematiche della tutela del territorio, perchè il problema del dissesto idrogeologico è molto serio e non bisogna abbassare la guardia: il tragico evento dell’1 ottobre 2009 nel Messinese Jonico non sarà l’ultimo di tale portata, e per evitare che fenomeni così estremi possano avere gravi ripercussioni sulla popolazione bisogna fare di tutto per mettere in sicurezza i borghi, i paesi e i villaggi di un territorio, come quello Messinese che è ad alto rischio, a partire da una maggior attenzione per la meteorologia, i suoi studi e le sue previsioni che in certi casi possono risultare decisive anche per la salvaguardia delle vite umane.

Finchè ciò non sarà fatto, in molti non potranno sentirsi la coscienza a posto, e non solo i politici e gli amministratori ma anche e soprattutto quei cittadini che, dal basso, con piccoli-grandi gesti quotidiani potrebbero dimostrare più sintonia e amore nei confronti del mondo dell’ambiente e della natura che a volte sembra davvero volersi ribellare ai soprusi e alle violenze che ogni giorno perpetuiamo ai danni del pianeta.

Peppe Caridi

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