Il decentramento che non decolla. Attori diversi ma gli stessi problemi di sempre

Il decentramento che non decolla. Attori diversi ma gli stessi problemi di sempre

Marco Ipsale

Il decentramento che non decolla. Attori diversi ma gli stessi problemi di sempre

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domenica 22 Giugno 2014 - 22:15

Il ruolo delle circoscrizioni rimane sempre quello di emanare atti di indirizzo nei confronti della struttura comunale. In un territorio così vasto, però, palazzo Zanca non riesce ad occuparsi della manutenzione ordinaria da Giampilieri a Orto Liuzzo. I quartieri non possono neppure stabilire una semplice scerbatura e spesso ci si affida ai volontari

Sport, verde, cultura, scuola, vigilanza urbana, servizi sociali e patrimonio. Sono tutti i settori di intervento di cui sono titolari in via esclusiva le sei circoscrizioni del Comune di Messina secondo il regolamento per il decentramento, approvato con deliberazione consiliare numero 10/c del 9 marzo 2005. In teoria, un’ottima soluzione per non addossare tutto su palazzo Zanca, in un Comune dalla superficie vasta da Giampilieri fino a Orto Liuzzo. In pratica, un flop. Ad occuparsi dei 55 chilometri di fascia costiera e dei villaggi collinari, è sempre il Comune, che però non riesce a soddisfare le esigenze basilari di tutti i cittadini.

A distanza di un anno dall’insediamento della giunta Accorinti, da questo punto di vista non è cambiato niente. Alle istanze dei consiglieri circoscrizionali, spesso non arriva neppure una risposta. A mancare è soprattutto la manutenzione ordinaria: la scerbatura, la pulizia, la ricolmatura delle buche stradali, la riparazione di lampioni, cartelli, marciapiedi o panchine rotte.

L’inghippo sta tutto nell’articolo 3 comma 2 del regolamento di cui si parlava. “Nell’ambito delle funzioni attribuite alle Circoscrizioni, il Consiglio esercita funzioni di indirizzo, programmazione, promozione, controllo e adotta gli atti presupposti e propedeutici alla gestione dei servizi. Compete alla struttura burocratica del decentramento, ai sensi del regolamento comunale sull’ordinamento degli uffici e dei servizi, tutta l’attività di gestione di competenza della Circoscrizione”.

In poche parole, il quartiere dice di cosa c’è bisogno ma poi è sempre il Comune a dover occuparsene.

Se n’era parlato appena un mese dopo le elezioni, nel luglio 2013. I sei presidenti di quartiere avevano incontrato il sindaco Accorinti, il vice Signorino, l’assessore Mantineo e la dirigente Pollicino. Buoni auspici e tutti contenti. Poi, però, nessun atto concreto. Ed allora, nei mesi scorsi, la conferenza dei sei presidenti ha scritto all’assessore al Decentramento, Nino Mantineo, per chiedere l’attivazione di un tavolo tecnico per redigere una proposta di modifica del regolamento, in modo tale da dare esecutività alle deliberazioni consiliari e da garantire le risorse per il funzionamento dei servizi di base. Ma anche in questo caso nulla di nuovo.

Nel programma elettorale, tre punti riguardano nello specifico i quartieri: la creazione di spazi di socializzazione anche attraverso il riuso o l’uso pomeridiano di scuole e palestre, la realizzazione di centri sociali in ogni quartiere e il censimento degli spazi a verde. Dopo un anno, nessuno di questi è stato portato a compimento.

Dall’amministrazione comunale ai 96 consiglieri di circoscrizione, 16 per ognuna. Nella I, il presidente Vincenzo Messina si è speso per l’attivazione a pieno regime della metroferrovia, chiamando in causa l’assessore Cacciola e l’ex assessore Bartolotta. Tavoli tecnici e progetti di rilancio, ma nessun risultato tangibile e, da quando Bartolotta ha lasciato il suo posto alla Regione, tutto sembra caduto nel dimenticatoio. Attenzione puntata anche sui lavori di messa in sicurezza di Giampilieri e delle zone limitrofe. La quota del gettone di presenza di una seduta è stata devoluta alla casa d’accoglienza “Madre Veronica”. Una menzione, infine, per il consigliere Carlo Dainotta, in prima linea a Galati Marina per la protezione della costa, assaltata dalla furia delle onde.

E’ iniziata con buoni propositi l’avventura del Consiglio della II circoscrizione: un tour itinerante in tutti i villaggi per raccogliere istanze e osservazioni da parte dei cittadini. Il tutto si è poi scontrato, al solito, con le difficoltà di attuare quanto pensato. A mettersi in evidenza, soprattutto, il consigliere Rosario Santoro, autore di una serie di interessanti interrogazioni che però non hanno avuto seguito.

Dalla III circoscrizione, le segnalazioni più disparate, in particolare dalle zone di Camaro, Bisconte, Catarratti e Provinciale. Qui i consiglieri “segnalatori” sono molti di più. “Promosso” Libero Gioveni al Consiglio comunale, il suo testimone è stato raccolto da Alessandro Cacciotto, pur se meno “prolifico” di interrogazioni rispetto al collega. A lamentare la mancanza di risposte alle proprie istanze, il consigliere Mario Barresi, che continua a proporre idee spesso ignorate. C’è poi Santi Interdonato, che si è interessato di diversi argomenti caldi a più ampio raggio: dalla nuova via don Blasco a villa Dante, da salita Contino al campo d’atletica ex Gil. In comune hanno anche il nome, Antonino, i consiglieri Trino e Sciutteri, che spesso insieme hanno evidenziato i problemi di Cumia e Bordonaro.

Dalla zona sud al centro storico, la IV circoscrizione si occupa del territorio compreso tra il viale Europa e la via Palermo. Territorio interessato dalla novità più grande di un anno di amministrazione Accorinti: l’isola pedonale nel quadrilatero intorno a piazza Cairoli. La scelta che ha spaccato in due la città, tra contrari e favorevoli, ha visto il quartiere in prima linea tra quest’ultimi, con in testa il presidente Francesco Palano Quero. A cinque mesi dall’istituzione dell’isola, la circoscrizione partecipa a quasi tutte le iniziative organizzate per rendere viva l’area pedonale. Nelle intenzioni del Consiglio, anche l’allargamento di quella intorno a piazza Duomo, un chiaro segnale a favore della mobilità sostenibile. Non solo isole pedonali, la IV circoscrizione si è attivata organizzando diverse sedute aperte in diversi luoghi per discutere sul posto le problematiche delle varie zone: da piazza del Popolo al Tirone, dal mercato Muricello a piazza XX settembre. Con l’Amam, infine, un accordo che ha portato alla risoluzione di diversi inconvenienti riguardanti la rete delle fognature e l’acquedotto.

La V circoscrizione è stata quella maggiormente investita dalla questione migranti, visto che lì ha sede il palaNebiolo, struttura scelta dalla Prefettura per ospitare le persone sbarcate a Messina in arrivo da Lampedusa e dalla costa meridionale siciliana. I consiglieri hanno respinto la soluzione tendopoli e caldeggiato la soluzione dello Sprar, il sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati, poi attivato nell’ex asilo di Villa Lina. Ed ancora interventi in materia di risanamento, rifiuti ed edilizia. I rappresentanti del V quartiere si sono talvolta “travestiti” anche da volontari, procedendo alla pulizia di alcune rotatorie. Di recente, un incontro col sindaco Accorinti, durante il quale è stato chiesto di accelerare sulla copertura del Torrente Annunziata, sulla riqualificazione di Casa Nostra e sulla chiusura dei cancelli abusivi di via Nicaragua. Il mese scorso, il ribaltone elettorale ad opera del Tar. Subentrano cinque nuovi consiglieri: Francesco Tavilla, Vincenzo Scognamiglio, Giacomo D'Alì, Angela Capillo e Giuseppe Cannistraci. Salutano Giuseppa Laganà, Antonella Saccà, Simona Greco, Ivan Bombaci e Alessia Alessi.

Infine, la VI circoscrizione, quella col territorio più vasto: da Paradiso a Capo Peloro, comprende anche tutta la riviera tirrenica fino a Orto Liuzzo. Ed è qui che si “sbatte” il consigliere Mario Biancuzzo, paladino a difesa di tutti i villaggi da Mortelle al confine con Villafranca. Qualche risultato raggiunto, troppe istanze ignorate, la rabbia di un Comune troppo lontano dalle esigenze dei cittadini. Menzione anche per Massimo Costanzo, che si è interessato dei problemi riguardanti la zona di Sperone. Nel VI quartiere, uno dei paradossi più grandi. La consueta mancanza di pulizia e di manutenzione ordinaria fa a pugni con la straordinaria bellezza naturale dei laghi di Ganzirri e di Capo Peloro. Gli enti interessati sono tre: Comune, Provincia e Circoscrizione. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e sono gli stessi, in negativo, da diversi anni a questa parte.

(Marco Ipsale)

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