Appalti truccati a Falcone. Divieto di dimora per il sindaco Paratore

Appalti truccati a Falcone. Divieto di dimora per il sindaco Paratore

Marco Ipsale

Appalti truccati a Falcone. Divieto di dimora per il sindaco Paratore

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giovedì 13 Maggio 2021 - 11:44

Misure cautelari personali e interdittive anche per una funzionaria comunale e tre operatori economici

Divieto di dimora a Falcone per il sindaco Carmelo Paratore, sospeso anche per un anno dal ruolo di responsabile dell’area tecnica comunale. Sospesa per un anno pure la responsabile dell’area economica e finanziaria, perché entrambi sono “ritenuti gravemente indiziati del reato di turbativa d’asta”.

Appalto da 5 milioni per il ripascimento costiero a Falcone

L’operazione “Movie Direction” è stata diretta dal sostituto procuratore di Patti, Andrea Apollonio, e coordinata dal procuratore capo Angelo Cavallo. I carabinieri di Barcellona e Falcone avrebbero accertato l’esistenza di turbative d’asta: “il sindaco Paratore, con la complicità di una funzionaria comunale, favoriva alcune ditte e professionisti a lui vicini, ai quali erano stati affidati i lavori da 5 milioni di euro per il ripascimento costiero a Falcone… gli altri operatori economici venivano in qualche modo invitati e persuasi a farsi da parte”.

“Interessi di parte e gare pilotate”

Nell’ordinanza, il giudice per le indagini preliminari, Eugenio Aliquò, sottolinea “… la capacità del Paratore di influenzare il normale sviluppo dell’azione amministrativa, impedendo che la stessa possa manifestarsi attraverso l’osservanza delle regole dell’imparzialità…”; ed ancora: “… Le esigenze cautelari, che in concreto emergono, si materializzano attorno a dati di spiccato allarme sociale, del tutto incompatibili con la gestione della cosa pubblica, e vedono come figura assolutamente centrale e dominante il sindaco Paratore, il quale agisce per perseguire interessi di parte, sfruttando il suo ruolo istituzionale….”.

Coordinando alcuni funzionari comunali, il sindaco Paratore – scrive il giudice – avrebbe “pilotato le gare in favore di ditte a lui vicine, per poter accelerare i tempi di esecuzione dei lavori e spendere il risultato dell’avvio di quei lavori durante la prossima campagna elettorale, così da ottenere maggiori consensi”.

Poi “faceva chiaramente intendere ad alcuni professionisti a lui vicini che se il sindaco fosse cambiato, costoro non avrebbero più lavorato con il Comune di Falcone”. Tra le frasi captate: “… devo essere sindaco io, perché se non sono sindaco io, non spenderete neanche una lira qua!”.

Il sindaco e responsabile dell’area tecnica comunale era ancora responsabile unico del procedimento. Durante lo svolgimento della gara, avrebbe “pesantemente interferito con l’attività della commissione di gara che ha proceduto all’aggiudicazione dei lavori in questione”.

Misure interdittive anche per due imprenditori e un professionista

Misura del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, per un anno, per due imprenditori e un professionista, “ritenuti gravemente indiziati dei reati di turbativa d’asta e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente”.

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