Numero chiuso all’Università. Buzzanca e Corona: in Sicilia troppo basso il numero degli ammessi

Numero chiuso all’Università. Buzzanca e Corona: in Sicilia troppo basso il numero degli ammessi

Numero chiuso all’Università. Buzzanca e Corona: in Sicilia troppo basso il numero degli ammessi

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giovedì 06 Ottobre 2011 - 11:40

I due parlamentari regionali del PdL hanno presentato una mozione all’Ars per ampliare al 10% il rapporto tra iscritti ai test e ammessi. E sulla qualità delle prove: «Tornino ad essere strumenti di selezioni, non lotterie»

Buzzanca e Corona parlano da coordinatori del PdL ma soprattutto da parlamentari regionali. La loro è una richiesta precisa, espressa attraverso una mozione con procedura d’urgenza presentata all’Ars: aumentare, per quest’anno accademico, i posti di disponibili fino al 10% degli iscritti ai test di ammissione alle facoltà universitarie ed alle aree sanitarie. I numeri parlano e chiaro e sono impietosi nel rapporto con le altre regioni. Da questi parte Roberto Corona: «Nella conferenza Stato-Regioni, in merito al fabbisogno formativo, l’assessore regionale Massimo Russo ha richiesto posti insufficienti per le professioni sanitarie e per medicina e chirurgia. Solo 816 iscrizioni che, se confrontate alle domande di partecipazione ai test di accesso ed alle prospettive occupazionali, penalizzano doppiamente i nostri giovani. Anche perché in altre regioni, come Campania, Lazio, Veneto, Lombardia, gli accessi ai corsi di laurea ed alle professioni sanitarie sono di gran lunga superiori». In quest’ultima tornata, nelle tre università siciliane si sono viste migliaia di giovani partecipare ai test di ammissione 2011/2012, per un numero di posti ritenuti insufficienti. Ad esempio a Messina, su 2.500 richieste per medicina e chirurgia, sono stati messi a disposizione 200 posti, circa l’8%. Nelle professioni sanitarie, su 8391 richiedenti l’accesso è garantito per 420 posti (5%).

Altra questione riguarda l’attenzione per i test che anno per anno coinvolgono il destino dei ragazzi. «La cronaca, dolorosamente, ci racconta di scandali, truffe, follie, tutte legate allo svolgimento di questi pseudo-test che giocano un fondamentale compito nella vita di ogni studente – si legge nella mozione firmata dai due esponenti azzurri -. In Sicilia in tanti hanno presentato ricorsi anche per contestare molte domande e risposte errate previsti nei test». Da qui, la necessità di dialogare con il governo nazionale sulla qualità e trasparenza delle prove d’esame.«Tornino ad essere strumenti di selezione e non lotterie», conclude il sindaco, Giuseppe Buzzanca.

(FOTO STURIALE)

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