70 minuti di noia, poi il Catanzaro passa ma il Messina ribalta. Tre punti d'oro. FOTO

70 minuti di noia, poi il Catanzaro passa ma il Messina ribalta. Tre punti d’oro. FOTO

Marco Ipsale

70 minuti di noia, poi il Catanzaro passa ma il Messina ribalta. Tre punti d’oro. FOTO

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sabato 11 Febbraio 2017 - 15:33

Nessuna occasione davvero pericolosa né da un lato né dall'altro fino al 69'. Poi due episodi in tre minuti e una rete per parte: segna prima il Catanzaro con Carcione, subito dopo pareggia il Messina con Anastasi. Pochi minuti ancora e i peloritani passano anche in vantaggio, grazie a Da Silva. I tifosi protestano ed escono dalla curva dopo circa 20 minuti. Esposto un unico striscione: "Lontano dalle vostre bugie". FOTOGALLERY DI GIOVANNI ISOLINO

Una vittoria importantissima, utile a staccare la zona calda della classifica e a mettersi in una posizione più consona al valore della squadra. Il Messina l’ha meritata perché ha provato a fare la partita, pur senza riuscire a creare occasioni pericolose, ha subìto l’inaspettato vantaggio ma è riuscito a ribaltare il risultato in pochi minuti, sfiorando poi più volte il 3-1. Un compito non semplice, anche perché il clima è sempre quello di contestazione nei confronti della società, tanto che i tifosi sono usciti dalla curva dopo poco più di venti minuti e si giocava nel silenzio assoluto. Mentre pure la prossima settimana sarà calda sul fronte societario, la squadra dovrà continuare ad estraniarsi e fare il suo lavoro, come bene sta facendo finora. Dopo quattro vittorie interne consecutive, il Messina deve necessariamente interrompere la serie negativa esterna di cinque sconfitte esterne consecutive. Sabato prossimo appuntamento a Pagani, contro una squadra che, in classifica, conta gli stessi punti del Messina.

IL PRE PARTITA:

Mentre il caos societario resta tale (l'ultima ipotesi è quella di un'"ammucchiata" Gerace-Massone), il Messina deve concentrarsi sul campo. Al Franco Scoglio arriva il Catanzaro, uno scontro diretto importante per provare ad allontanare la zona play out. Solo tre i punti di differenza tra le due squadre, coi calabresi che occupano l’ultimo posto della zona calda a pari punti con Taranto e Akragas, ma che provengono dalla vittoria di Pagani (prima esterna della stagione) e sembrano essere usciti rafforzati dal calciomercato di gennaio. Anche il Messina, però, è in buona salute, nonostante la sconfitta di Foggia, netta nel risultato ma per nulla sul piano del gioco, coi peloritani per ben tre volte vicini al vantaggio prima di capitolare nella ripresa. La squadra di Lucarelli è reduce da tre vittorie interne consecutive, l’ultima delle quali contro la Juve Stabia, quarta in classifica. Il tecnico livornese deve fare a meno di Grifoni (distorsione, fuori due o tre settimane), di Madonia (squalificato per due turni) e ancora di Foresta (che ha ripreso a lavorare con la squadra da giovedì). Confermato l'11 di Foggia (dal 30', da quando Palumbo ha sostituito Grifoni), con Berardi in porta, Palumbo, Rea, Bruno e De Vito in difesa, Da Silva, Musacci e Sanseverino a centrocampo, Mancini dietro le due punte Milinkovic e Anastasi. Gli insulti dei tifosi del Messina sono equamente divisi per tutti i vertici societari ed anche per uno dei possibili acquirenti: "Noi Massone non lo vogliamo", grida la curva.

IL PRIMO TEMPO:

La prima occasione, all'8', è di marca ospite: cross basso di Gomez e girata di Icardi respinta da Berardi. All'11' Milinkovic parte da metà campo e arriva sulla linea di fondo, tocco indietro verso Anastasi che, da due passi, viene contrastato da Sirri in angolo. Al 16' ci prova dalla lunetta Cunzi, ma il suo tiro non crea particolari problemi a Berardi. Al 18' Mancini serve Anastasi in area, ma l'attaccante è troppo lento e si defila. Al 24' Palumbo lancia in avanti, Mancini tenta il tocco, la palla arriva a Milinkovic solo davanti a De Lucia ma il guardalinee sbandiera. Succede anche al 29', quando stavolta Palumbo serve Milinkovic con un tocco ravvicinato. In entrambi i casi la segnalazione è dubbia. Nell'ultimo quarto d'ora non succede assolutamente nulla ed il clima è reso ancor più surreale dall'uscita della curva da parte dei tifosi. Resta un unico striscione con su scritto: "Lontano dalle vostre bugie".

IL SECONDO TEMPO:

Noioso anche l'avvio di ripresa. Da segnalare solo, al 57', l'ammonizione per simulazione di Milinkovic, che prova a entrare in area in un nugolo di avversari, contro i quali sbatte addosso. Le occasioni sono solo potenziali e mai concrete. Al 61' un'ottima chiusura di Bruno sul lanciato Gomez. Due minuti dopo Da Silva supera sulla fascia Patti, che lo stende e si prende il giallo. Sulla punizione di Musacci, Rea non arriva a impattare il pallone in area, poi si fa anche male ed è costretto a uscire dal campo. Al suo posto entra Maccarrone. La partita sembra scorrere verso un inevitabile 0-0 e può essere sbloccata solo da un episodio. L'episodio arriva al 69' ed è sfavorevole al Messina: Carcione ci prova con una gran botta dalla lunga distanza e trova il sette alla sinistra di Berardi. Ma un altro episodio arriva due minuti dopo: Mancosu, nel tentativo di fermare Milinkovic, serve involontariamente Anastasi che, solo davanti a De Lucia, non sbaglia. I tifosi del Messina riprendono a incitare la squadra, senza però tornare all'esterno della curva. Attenzione al 74' a Mancosu, che si ritrova a pochi passi dalla porta ma tenta un improbabile cross, respinto da De Vito. Ma al 76' il Messina passa in vantaggio, grazie ad un altro "regalo" del Catanzaro, stavolta di Carcione. Ad approfittarne è Da Silva, che indovina la conclusione appena all'interno dell'area. All'80' di nuovo calabresi pericolosi da fuori, stavolta con Giovinco, ma Berardi è sulla traiettoria. All'82 ancora una palla buona per Da Silva al limite, ma ora la conclusione non è delle migliori e finisce alta. Capovolgimento di fronte: cross di Cunzi, testa di Gomez e palla fuori. Fuori anche il tiro al volo di Mancosu, poco dopo. All'86' finisce alta la punizione diretta di Carcione. Messina vicinissimo al 3-1 all'88': doppio salvataggio sulla linea da parte di Patti, prima su Anastasi e poi su Milinkovic. Sull'angolo, ci prova ancora Da Silva, palla di poco fuori. 3-1 vicino anche a dieci secondi dal fischio finale, quando Milinkovic parte da solo in contropiede, si ritrova solo davanti a De Lucia ma il suo tiro viene respinto in angolo dal portiere. Poco importa perché arriva il triplice fischio che sancisce la vittoria.

MESSINA – CATANZARO 2-1

MESSINA (4-3-1-2): Berardi, Palumbo, Rea (65' Maccarrone), Bruno, De Vito, Da Silva, Musacci, Sanseverino, Mancini (72' Ciccone), Milinkovic, Anastasi. All. Lucarelli

CATANZARO (4-3-1-2): De Lucia, Esposito, Prestia, Sirri, Patti, Icardi (58' Carcione), Maita, Mancosu (84' Njiki), Zanini (76' Giovinco), Gomez, Cunzi. All. Zavettieri

ARBITRO: Pietropaolo di Modena

RETI: 69' Carcione, 71' Anastasi, 76' Da Silva

AMMONITI: 19' Icardi, 45' Bruno, 57' Milinkovic, 62' Patti, 85' Palumbo

(Marco Ipsale)

2 commenti

  1. SI PUO’ DIRE CHE C……LO?

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  2. SI PUO’ DIRE CHE C……LO?

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