Col Lecce il replay della gara di Melfi. Regali arbitrali, errori e 0-3. FOTO

Col Lecce il replay della gara di Melfi. Regali arbitrali, errori e 0-3. FOTO

Col Lecce il replay della gara di Melfi. Regali arbitrali, errori e 0-3. FOTO

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martedì 06 Dicembre 2016 - 15:27

Buona notizia nel prepartita: Messina prosciolto dal Tribunale Federale, niente penalizzazione. Ma sul campo è notte fonda: la squadra non gioca male ma viene punita prima da un regalo dell'arbitro, poi da due errori difensivi. LA FOTOGALLERY DI GIOVANNI ISOLINO

I valori in campo sono differenti, non è un caso se il Lecce è primo e il Messina in zona play out. Ma se ci si mettono anche gli arbitri si fa sempre più dura. Come a Melfi, anche contro i salentini la squadra è stata penalizzata da un rigore inventato che ha condizionato la partita. Il Messina si è sbilanciato alla ricerca del pari e un banale errore ha provocato il raddoppio nel recupero del primo tempo. Dopo il doppio svantaggio, anche stavolta i peloritani hanno avuto difficoltà a reagire, pure perché l’avversario non era dei più facili da affrontare. Si è vista generosità ma pochissima concretezza in fase offensiva. E’ questo l’aspetto su cui lavorare maggiormente: il Messina non gioca male ma segna pochissimo e, di conseguenza, non fa risultato, con una classifica che si fa sempre più complicata. Prossimo appuntamento sabato, alle 16.30, a Cosenza, altra partita difficile, visto che i silani sono quinti in classifica. Ma è necessario invertire la rotta.

IL PREPARTITA:

Persa anche l’imbattibilità della gestione Lucarelli, il Messina è piombato nel baratro della zona play out. Un momento nero perché dopo la vittoria all’esordio contro la Casertana, sono arrivati cinque pareggi consecutivi e la sconfitta di sabato a Melfi. L’occasione per riscattarsi è immediata perché si gioca già oggi ma l’avversario è il peggiore che potesse capitare, la capolista Lecce che, per giunta, viene da un clamoroso tonfo interno contro il Matera e non può permettersi altri passi falsi. A Melfi il Messina aveva disputato un buon primo tempo, punito da due dubbi episodi arbitrali, entrambi valutati a favore dei lucani. Anche nella ripresa l’approccio sembrava quello giusto ma un errore difensivo degno del “vecchio” Messina ha chiuso la partita prima ancora del naufragio. Lucarelli recupera Berardi e Rea e all'ultimo anche Musacci ma non Foresta e Capua, mentre sono squalificati Maccarrone e Akrapovic. Si passa al 4-4-2, con Grifoni e De Vito terzini, Ionut e Marseglia esterni di centrocampo, Musacci e Mancini centrali. Come se non bastasse il clima desolante, sugli spalti ci sono ancora meno spettatori del solito. La partita, che inizialmente si doveva disputare alle 20.45, si gioca invece alle 14.30 a causa di un guasto alla cabina elettrica delle aree esterne dello stadio. Proprio alla vigilia della gara, dal Tribunale Federale è arrivata una buona notizia: il Messina è stato prosciolto per il caso fideiussione e non avrà punti di penalizzazione.

IL PRIMO TEMPO:

La prima occasione arriva al 14', da calcio d'angolo per il Lecce. Grifoni respinge il cross ma la palla arriva sui piedi di Tsonev al limite dell'area, la sua botta viene alzata in angolo. Al 17' Mancini perde pericolosamente la sfera al limite dell'area a favore di Vutov, il diagonale del bulgaro finisce fuori. Al 18', come sabato scorso, Messina penalizzato ancora una volta in modo clamoroso dall'arbitro: un tiro di Vutov viene toccato da De Vito in area con un braccio, evidentemente attaccato al corpo. Caturano spiazza Berardi dal dischetto. Messina vicinissimo al pari già al 22': Milinkovic si beve la difesa salentina e supera anche il portiere ma poi fallisce la conclusione contrastato da un difensore in rientro (VEDI FOTO DI GIOVANNI ISOLINO). La squadra protesta per un presunto fallo da rigore, l'arbitro non lo concede e anzi ammonisce Musacci per proteste. Al 26' il primo cambio per il Messina, che passa al 3-4-3, fuori Grifoni dentro Ferri. Al 29' Lecce pericoloso in contropiede, bravissimo Musacci a fermare l'azione. Al 39' ci prova Fiordilino dalla lunga distanza, palla fuori. Al 42' l'arbitro ignora un fallo netto di Tsonev a centrocampo, parte il contropiede che porta alla conclusione di Caturano, respinta da Berardi. Un minuto dopo ancora Caturano al tiro, Bruno tocca in angolo. La rete del raddoppio arriva, però, durante il minuto di recupero: De Vito serve a centrocampo Tsonev che parte per l'ennesimo contropiede in quattro contro tre e serve sulla destra Persano, che batte Berardi sul suo palo.

IL SECONDO TEMPO:

Al 48' buona incursione di Ionut verso il centro dell'area, viene spinto da Contessa me riesce lo stesso a servire Ferri, che spara alto. Al 50' Doumbia trova in area Caturano, ma il piatto sinistro dell'attaccante termina a lato. Capovolgimento di fronte e gran botta di Marseglia, respinta in angolo da Gomis. Al 72' Milinkovic, al centro dell'area, può servire l'accorrente solissimo Marseglia, pronto a battere a rete, ma il passaggio non arrivo e il franco-serbo perde palla. La partita si chiude al 78': nessuno chiude su Contessa, libero di crossare sulla fascia sinistra, né su Caturano, altrettanto libero di colpire di testa da pochi passi e siglare lo 0-3.

MESSINA – LECCE 0-3

MESSINA: Berardi, Grifoni (26' Ferri), Bruno, Rea, De Vito, Ionut (66' Saitta), Musacci, Mancini, Marseglia (74' Madonia), Milinkovic, Pozzebon. All. Lucarelli

LECCE: Gomis, Contessa, Cosenza, Vutov (62' Lepore), Tsonev (70' Mancosu), Drudi, Caturano (83' Freddi), Fiordilino, Ciancio, Doumbia, Persano. All. Padalino

ARBITRO: Giosuè D'Apice di Arezzo. ASSISTENTI: Riccardo Fabbro di Roma 2 e Tommaso Diomaiuta di Albano Laziale

AMMONITI: 9' Cosenza, 20' Marseglia, 22' Musacci, 40' Ionut

RETI: 19' e 78' Caturano, 45' Persano

6 commenti

  1. ADDIO SOGNI DI GLORIA

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  2. ADDIO SOGNI DI GLORIA

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  3. Aldila del rigore regalato o no dall’arbitro, non era certo questa la partita dove si poteva sperare di cogliere punti contro un Lecce ferito nell’orgoglio dalla scoppola subita a domicilio. Purtroppo anche oggi il Messina ha palesato notevolissimi limiti tecnici e caratteriali. Lo scollamento e lo scoramento hanno preso il sopravvento; la casa ormai sta andando a fuoco e continuando con questi atteggiamenti anche le macerie si…bruceranno.
    Ad oggi la squadra è questa e Lucarelli ( persona da stimare ) è costretto a fare i salti mortali ( tra infortuni e squalifiche ) per allestire un “undici” dignitoso.
    Da questa sera la classifica è diventata drammatica e se non si corre ai ripari sarà una lenta ed inesorabile agonia.

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  4. Aldila del rigore regalato o no dall’arbitro, non era certo questa la partita dove si poteva sperare di cogliere punti contro un Lecce ferito nell’orgoglio dalla scoppola subita a domicilio. Purtroppo anche oggi il Messina ha palesato notevolissimi limiti tecnici e caratteriali. Lo scollamento e lo scoramento hanno preso il sopravvento; la casa ormai sta andando a fuoco e continuando con questi atteggiamenti anche le macerie si…bruceranno.
    Ad oggi la squadra è questa e Lucarelli ( persona da stimare ) è costretto a fare i salti mortali ( tra infortuni e squalifiche ) per allestire un “undici” dignitoso.
    Da questa sera la classifica è diventata drammatica e se non si corre ai ripari sarà una lenta ed inesorabile agonia.

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  5. Anche oggi un’altra imbarcata, e si è avuta la sensazione che in certi frangenti il Lecce non abbia voluto infierire. Si è notata a vista d’occhio la differenza di valori espressa in campo. Anche oggi qualche giocatore ha lasciato parecchio a desiderare.
    Lucarelli deve far capire a certi giocatori che non si deve essere innamorati della palla ma della squadra, tanto di dribblomani ce ne sono in giro a bizzeffe.
    Comunque sia bisogna subito reagire a cominciare da sabato a Cosenza magari per sfatare il tabù che non ci vede prevalere esattamente da 40 quando sia il Messina che il Cosenza lasciarono a braccetto la Serie C ( insieme all’Alcamo ).
    Speriamo che arrivi quanto prima l’agognata svolta; il tempo ancora c’è ma potrebbe non bastare!

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  6. Anche oggi un’altra imbarcata, e si è avuta la sensazione che in certi frangenti il Lecce non abbia voluto infierire. Si è notata a vista d’occhio la differenza di valori espressa in campo. Anche oggi qualche giocatore ha lasciato parecchio a desiderare.
    Lucarelli deve far capire a certi giocatori che non si deve essere innamorati della palla ma della squadra, tanto di dribblomani ce ne sono in giro a bizzeffe.
    Comunque sia bisogna subito reagire a cominciare da sabato a Cosenza magari per sfatare il tabù che non ci vede prevalere esattamente da 40 quando sia il Messina che il Cosenza lasciarono a braccetto la Serie C ( insieme all’Alcamo ).
    Speriamo che arrivi quanto prima l’agognata svolta; il tempo ancora c’è ma potrebbe non bastare!

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