Ultima partita prima della lunga sosta e dell’avvio del calciomercato. Ai peloritani serve una vittoria per fare un balzo in avanti e proiettarsi al nuovo anno in veste diversa. Calcio d'inizio alle 14.30
E’ uno dei derby più “tristi” di sempre in uno dei momenti più bassi delle storie calcistiche di Messina e Reggina. Il fondo, in realtà, si è toccato due anni fa con lo spareggio play out ma il rischio è che anche quest’anno qualcosa di simile possa ripetersi. Entrambe le squadre, infatti, navigano nei bassifondi della classifica, a pari punti e in zona play out.
Si toccherà anche il record storico negativo per un derby di campionato. In quello di due anni fa, vinto dal Messina 4-1, i paganti furono 5mila 515 (nel play out furono appena un centinaio in più, 5mila 607), una cifra oggi irraggiungibile, considerato il clima di disamore che si respira in città, a causa del pessimo campionato finora disputato.
Meglio concentrarsi sul campo, lì dove il Messina, con tutte le difficoltà del caso, ha assoluta necessità dei tre punti per staccare gli avversari e provare a tirarsi fuori dalla zona play out, prima della lunga sosta. Il turno successivo, infatti, è previsto il 21 gennaio, quando i peloritani dovranno affrontare la difficile trasferta di Francavilla. I pugliesi sono quinti in classifica, subito alle spalle del quartetto di testa che sta facendo campionato a sé. Durante questi 23 giorni, il Messina potrebbe cambiare volto. L’obiettivo primario è quello di sfoltire una rosa troppo ampia, composta addirittura da 35 giocatori, 10 dei quali non sono mai scesi in campo neppure per un minuto. Ma anche tra i 25 c’è chi andrà via, perché in molti hanno deluso. A quel punto, si potrà pensare agli innesti necessari per ottenere la salvezza.
Prima di tutto questo, però, c’è da pensare al derby dello Stretto, che per i tifosi ha un’importanza particolare. Lucarelli ha qualche acciaccato ma può contare su quasi tutta la rosa. Tra i calciatori impiegati dall'arrivo del tecnico livornese, gli unici due assenti sono Capua e Ionut. Così in porta andrà Berardi, in difesa Grifoni, Rea, Maccarrone e De Vito, a centrocampo Foresta, Musacci e Nardini, davanti Milinkovic, Pozzebon e Ferri. In realtà, restano tre ballottaggi: tra Maccarrone e Bruno in difesa, tra Musacci e Mancini a centrocampo e tra Ferri e Madonia davanti.
