Il leader di Sud chiama Nord risponde al segretario di Azione che ha commentato l'ultimo scandalo nella sanità: "Non conosci nemmeno il territorio"
Dopo il nuovo scandalo nella sanità a Palermo, il segretario di Azione Carlo Calenda ripropone il commissariamento della Regione siciliana per “liberarsi di Cuffaro e degli altri”. In un’intervista con Live Sicilia boccia il presidente Schifani e tutta la classe politica dell’isola. E definisce Cateno De Luca “un finto pasdaran”.
De Luca risponde a Calenda: “Non conosce il territorio”
Da qui la replica del leader di Sud chiama Nord e “TiAmoSicilia”: “Calenda non conosce nemmeno il territorio. Il suo è l’atteggiamento di chi, chiuso nei salotti romani, guarda con disprezzo chi ogni giorno si misura con i problemi reali dei cittadini. Io non vivo di teorie, ma di soluzioni. Faccio il sindaco, conosco la mia gente, mi sporco le mani e mi rimbocco le maniche per risolvere i problemi. Ecco perché sono arrivato alla quinta fascia di amministratore locale, mentre tu, Carlo, non hai mai servito un territorio”.
De Luca continua, rivolgendosi a Calenda: “Caro Carlo, se vuoi parlare di “questione morale”, fallo con nomi, cognomi e fatti, non scimmiottando qualche improvvisato populista in salsa sicula. Risparmiaci le solite accuse generiche che offendono un’intera classe dirigente siciliana: quella che lavora onestamente e che, spesso, porta ancora addosso le cicatrici per essersi rifiutata di entrare nel sistema. La differenza tra noi è semplice: io costruisco, tu giudichi. E la Sicilia ha bisogno di chi costruisce, non di chi si fa eleggere al Senato rubando i voti al Sud e poi sputa sul popolo che ti ha sostenuto”.
“Vuole commissariare la Regione perché non riesce a incidere politicamente, è solo un populista”
Aggiunge il sindaco di Taormina: “Quando è venuto a Messina mi aveva attaccato, salvo poi cercarmi per fare un accordo in vista delle scorse Europee. Anche in quell’occasione si è dimostrato inaffidabile. Del resto, non è la prima volta: nel 2022, per inseguire i sondaggi, fece saltare l’accordo col Pd di Enrico Letta. E poi diciamoci la verità: Calenda odia le regioni, perché non è mai riuscito a costruire una classe dirigente territoriale. In Sicilia aveva la sua lista e il suo candidato alla presidenza della Regione. Risultato? Un misero 2%. Da allora non si è più ripreso. E così oggi Calenda vorrebbe commissariare la Sicilia. Perché? Perché non riesce a incidere politicamente. Ma vi sembra normale che uno, solo perché fallisce, voglia distruggere istituzionalmente una regione? Con queste affermazioni mostra di essere un populista qualunque, alla ricerca disperata di visibilità”.
In più, sostiene De Luca, “in Sicilia, alle Politiche, ha fatto eleggere nelle sue liste anche esponenti che in passato erano stati nel governo Cuffaro”.

Calenda, ma chi rappresenta?
“De Luca è un bluff” la prima volta che sono d’accordo con Calenda… e ce ne vuole per essere d’accordo con Calenda!
Populista? Togliti la trave dall’occhio prima fi togliere la pagliuzza a un altro…
CALENDA HA RAGIONE, MESSINA ROVINATA
Voti sprecati entrambi….
Cateno, ti scuddasti quannu ciccavi a Calenda per una alleanza alle Europee?
Comunque, unu non mali e l’autru non sebbi.
Anche per me è la prima volta che condivido L’On. Sen Calenda , dice bene su De luca che spopola nella città babba e riviera.
Allora, penso che chi come noi ha l’abitudine a votare regolarmente, debba cominciare a prepararsi e, soprattutto, a non dimenticare questo scambio di battuta tra questi due uomini politici. Personalmente, penso che votero’ Cateno. Chi non è d’accordo, basta che non voti …. questo Carlo (ma pur sempre eserciti il diritto/dovere del voto).