Capo Sant'Alessio: un'area marina protetta a tutela della biodiversità

Capo Sant’Alessio: un’area marina protetta a tutela della biodiversità

Daniele Ingemi

Capo Sant’Alessio: un’area marina protetta a tutela della biodiversità

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domenica 23 Ottobre 2022 - 17:30

Ecco perché la realizzazione di un'area marina protetta rappresenterebbe un vantaggio

Il capo di Sant’Alessio, situato a circa 30 km a sud della città di Messina, sul versante ionico della provincia di Messina, è l’unico promontorio roccioso presente fra Messina e Taormina. Si tratta di un luogo che per fortuna ha conservato il suo fascino naturalistico. L’area è ancora ricoperta dall’antica vegetazione spontanea mediterranea, che un tempo caratterizzava le coste della Sicilia, prima dell’avvento della speculazione edilizia.

La zona del promontorio di Sant’Alessio, inoltre, possiede numerose calette, anfratti e grotte marine, raggiungibili via mare, colonizzate da varie specie di animali, sia del mondo terrestre che marino. Possiamo trovare al loro interno sia una fauna terrestre, come varie specie di uccelli e pipistrelli, piccoli rettili e piccoli mammiferi, e tantissime varietà di insetti.

La grotta di mezzo di Capo Sant’Alessio dotata di microspiaggia

I fondali di queste grotte ancora oggi vengono abitati da diverse specie di pesci, tipici di fondali rocciosi, polpi e seppie, granchi di varie specie e molluschi. Negli anni passati, durante una campagna studi, all’interno della grotta centrale sono stati ritrovati persino dei pesci batifili, trascinati dalla forte corrente di marea. Si tratta di uno scrigno di biodiversità immenso che rappresenta una ricchezza immensa, sotto i nostri occhi.

Ricchezza che pero va protetta e tutelata, per poterla conservare al meglio e darla in gestione alle future generazioni. L’idea di realizzare un’area marina protetta potrebbe essere la strada giusta per proteggere le specie e gli ecosistemi vulnerabili, preservare la biodiversità, ristabilire l’integrità dell’ecosistema, migliorare la riproduttività delle popolazioni dei pesci e di tutti gli invertebrati marini.

Il promontorio visto dalla spiaggia.

Perché bisogna tutelare l’ecosistema marino?

Proteggere ambienti naturali sensibili quali, ad esempio, zone di riproduzione o di reclutamento ittico, per prevenire il depauperamento delle specie di interesse commerciale è indispensabile per poter garantire un ritorno economico durevole attraverso l’attività di pesca. Molte specie ittiche sotto questo punto di vista non sono minacciate dal pericolo di estinzione, ma se continuano ad essere sfruttate in maniera massiccia le loro popolazioni potranno essere minacciate come risorse commerciali sostenibili o lo saranno se il loro sfruttamento non verrà presto regolamentato.

Le Aree Protette Marine e costiere favoriscono il mantenimento della produttività degli ecosistemi, salvaguardando i processi ecologici essenziali attraverso il controllo delle attività che possono comprometterne la funzionalità o danneggiare comunque l’ambiente naturale. Tali processi assicurano il mantenimento dell’ecosistema.

Vista del Capo via mare.

L’importanza delle aree marine protette

Dal momento che tra gli scopi principali delle aree protette, e quindi anche di quelle marine e costiere, vi è la conservazione delle risorse genetiche, e che queste ultime non possono essere conservate se non si riescono a mantenere i processi ecologici, è indispensabile conservare le une e gli altri, per consentire un uso sostenibile delle specie e degli ecosistemi.

E’ di enorme importanza economica, ad esempio, il mantenimento della produttività biologica, finalizzato alle attività di pesca. Questo è un chiaro esempio di come un processo ecologico influisca sul benessere economico e sociale, poiché la presenza di un’area altamente produttiva, consente un buon tenore di vita ai pescatori, distributori, commercianti, ristoratori, con conseguenti effetti positivi sulla realtà sociale.

Verso un turismo ecosostenibile

Tra gli obiettivi del prossimo futuro l’istituzione di un’area marina protetta a Capo Sant’Alessio potrebbe apportare un importante cambiamento, puntando a un turismo di qualità, e non di quantità. In questo nuovo turismo di qualità i cui flussi verranno distribuiti lungo tutto l’anno, con un’offerta turistica destagionalizzata anche in primavera e autunno.

La parte sud del Capo con il castello e il costone a strapiombo sullo Ionio.

Un tipo di turismo nuovo, ecosostenibile, un’opportunità unica per Sant’Alessio e tutta la riviera ionica, che avrebbe importanti ricadute economiche sull’economia locale. Questo nuovo tipo di turismo potrebbe favorire la creazione di personale specializzato per l’avvio di nuove attività.

Sviluppare il turismo naturalistico

Si tratta di una tipologia di turismo volta a valorizzare un determinato territorio facendo conoscere le principali bellezze naturali ai visitatori. Una vacanza naturalistica consente di staccare completamente dalle abitudini e dai ritmi ai quali si è abituati. Lasciarsi andare in un abbraccio completo con la natura alla scoperta di luoghi incontaminati e lontani dal caos cittadino.

Questa tipologia di turismo crea economie locali basate sul concetto sostenibile di turismo, permettendo alle persone di imparare, scoprire e conoscere posti nuovi del tutto immersi nella natura, senza danneggiare l’ambiente circostante.

Il turismo naturalistico, sia in Italia che in Europa, sta avendo un grandissimo successo, soprattutto fra i giovani, con percentuali in costante crescita, in termini non soltanto di presenze, ma anche di indotto. Per Sant’Alessio questa nuova tipologia di turismo potrebbe rappresentare quel salto di qualità per rilanciare il nome della piccola cittadina del Capo in Europa e nel mondo.

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