Cara Schlein, oltre al "no" al ponte serve un piano per il sud

Cara Schlein, oltre al “no” al ponte serve un piano per il sud

Marco Olivieri

Cara Schlein, oltre al “no” al ponte serve un piano per il sud

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venerdì 22 Marzo 2024 - 07:00

Senza un progetto economico e sociale, il Pd rimarrà né carne né pesce. Bisogna dire con chiarezza cosa fare per Messina e il Meridione

Il Pd è rimasto un partito irrisolto. Ed è un’impresa eccezionale solo pensare, da segretaria, di ricostruirlo, dovendo mediare con l’attuale classe dirigente. Tuttavia, cara Elly Schlein, le imprese impossibili, a volte, possono riuscire. Coraggio, fantasia, idee, analisi rigorosa della realtà, donne e uomini di valore possono sopperire a carenze strutturali. Non è facile ma non ci sono alternative. Bisogna osare.

La segretaria del Partito democratico, che approda oggi a Torre Faro, ha davanti a sé la necessità di conquistare il popolo numeroso degli astensionisti e dei delusi della sinistra che non c’è. Ma anche della politica che non c’è, ormai da tanti anni. E, per rendere efficace il suo messaggio di opposizione alla realizzazione del ponte sullo Stretto, deve avere un piano alternativo. Un progetto economico e sociale per Messina e per il sud. Altrimenti, il Pd rimarrà né carne né pesce. E continuerà questa corsa al ribasso, negli anni, senza mai spiccare il volo sul piano progettuale.

In particolare, il Partito democratico, mentre continua a rimanere un mistero quello messinese, a meno di improvvisi miracoli con il congresso, deve darsi una connotazione di sinistra. Un tempo si sarebbe detto laburista. Un’impronta adeguata ai tempi e agli attuali disastri sociali. E, soprattutto, il Pd deve affrontare con contenuti seri la questione meridionale. Ovvero, la grande assente del dibattito politico. Ma decisiva per la crescita dell’intero Paese. In un’ottica europea e nazionale, il partito di Elly Schlein deve indicare una rotta per il sud. Un progetto che veda pure lo Stretto e Messina in un ruolo centrale.

Altrimenti, si continuerà a giocare sulla difensiva, facendosi dettare l’agenda dall’avversario. Una tattica suicida mentre il governo Meloni abolisce il reddito di cittadinanza e spinge verso la deleteria autonomia differenziata. Nelle terre della disoccupazione record e del lavoro nero, dello sfruttamento e dell’assenza di prospettive, serve un programma economico e politico di particolare efficacia, fuori dal comune.

La priorità dell’occupazione e il ruolo di Schlein e il Pd

La priorità è creare occupazione, stabile e non precaria. E ancora: contrastare l’emarginazione sociale di interi quartieri e di persone in balìa dell’illegalità e del lavoro nero. Solo per rimanere al nostro territorio, non ci si può certo limitare a constatare che, nel 2023, 3.512 imprese hanno chiuso nella provincia messinese e in città 1.252. Aggiungiamo che Messina è quella città in cui il costo della vita aumenta, si gioca d’azzardo e risultano sempre più giovani gli autori di rapine e furti, con un aumento notevole di reati commessi dai minori, come è emerso dall’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Così si era espressa la Cgil nel 2023: “È il Comune con il più basso tasso di occupazione (attorno al 36%) tra le grandi città d’Italia. In riva allo Stretto, il tasso di occupazione fra gli uomini di età compresa fra i 15 e i 64 anni si assesta al 50%, quasi il doppio di quello delle donne, fermo al 28%. Ma il dato ancora più preoccupante è rappresentato dal 46% dei cosiddetti neet, i giovani dai 15 ai 34 anni che non lavorano, non studiano e non cercano occupazione. Siamo nel bel mezzo di una pandemia occupazionale ed educativa che ci consegnerà una generazione povera, precaria e poco istruita”.

In questo contesto, Elly Schlein e il Pd devono ritagliarsi una funzione da protagonisti, in termini di proposte innovative. E non di comprimari.

Oltre al no al ponte, quale modello d’infrastrutture e servizi

È in questa terra che approda la segretaria del Pd. Ed è a questi luoghi spesso marginali che bisogna dare risposte politiche all’altezza della crisi. Allo stesso tempo, nel momento in cui si dice “no” al ponte, bisogna avere le idee chiare su quale modello d’infrastrutture e servizi, di ambiente e società si propone. In politica i no aiutano a crescere se accompagnati da identità e progetto.

Questo si chiede alla nuova segretaria, assieme all’esigenza di formare una nuova classe dirigente all’altezza per affrontare l’attuale crisi locale e globale. Una sfida da fare tremare i polsi. Ma a questo serve la politica. Questione meridionale e divario nord-sud, patrimoniale, reddito di base universale, valorizzazione delle Zes (Zone economiche speciali) sono alcuni dei temi chiave su cui segretaria e partito devono puntare per guardare al sud in chiave di prospettiva. E non solo di problema.

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11 commenti

  1. Luigi raffaele 22 Marzo 2024 07:34

    Quante critiche preventive, teniamoci croce, castelli e paragone

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    1. Marco Olivieri 22 Marzo 2024 07:56

      Buongiorno,
      più che “critiche preventive” sono auspici.
      Cordiali saluti

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  2. il pd ha fatto solo danni al sud e ancora a rompere le scatole incluso i 5 stalle

    ma poi la priorità dell’occupazione e il ruolo di Schlein e il Pd vorrei dire che è contradditorio perchè hanno appoggiato il piano delle mance e delle elemosine quindi mi sembra sbagliato parlare di occupazione dato che il piano per l’assunzione manca di persone locali cioè delle persone che cercano lavoro in sicilia che dovrebbero lavorare nel realizzare le infrastrutture nel propio territorio

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  3. Certo, ora arriva la Schlein e risolve la questione meridionale….e magari fa pure volare gli asini nel cielo! Buonanotte!

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  4. E oltre questa fantomatica idea del ponte, che altro offre il governo di centrodestra regionale e nazionale?
    Perché non chiedi a loro che governano (in che modo è sotto gli occhi di tutti)?
    Emergenza siccità? Non pervenuto.
    Emergenza incendi? Non pervenuto
    Rimborso per i danni subiti? Non pervenuto
    Lotta alla mafia? Inesistente
    Emergenza sanità? Privatizziamo.
    Semplicemente vergogna!

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  5. Senza entrare nel merito sull’utilitá del ponte e delle conseguenze non solo ambientali che molti hanno sbandierato non si può negare che il tema ponte sta diventando una questione esclusivamente ideologica. Il fronte del no è giusto che esprima il suo dissenso ed è doveroso che venga ascoltato. È pur vero che la loro battaglia è stata intrapresa da soggetti politici che probabilmente non sanno nemmeno dove Messina sia posizionata sull’atlante. Diversi di questi soggetti politici che oggi sbandierato l’interesse per Messina e per l’ambiente, come la storia politica del paese insegna, sono delle vere e proprie meteore destinate a sparire come chi li ha preceduti. Attenzione quindi ad affidare problematiche serie a chi invece usa il tema del ponte solo per recuperare posizioni nello scacchiere politico in barba a Messina e ai messinesi. Come in fondo è sempre stato.

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  6. Emanuele Ferrara 22 Marzo 2024 11:16

    Condivido pienamente l’analisi di Marco Olivieri. Bravo! Io sono uno di quelli che ha aderito con molta passione alla nascita del PD, un partito che doveva spiegare alla gente con molta semplicità i propri programmi e le proprie idee. Penso che la politica era, e dovrà tornare ad essere l’opportunità di riscatto per una città come la nostra che ha tanto bisogno di investire sui giovani e in tutti coloro che credono che la casa comune venga affidata nelle mani di gente con una storia personale limpida e trasparente. Agli inizi di questa avventura avevamo parlato di partito nuovo! Mi duole constatare che ci sono troppe persone che sono entrate nel PD per soddisfare le loro ambizioni personali e non per convinzioni ideali e morali. C’è bisogno innanzi tutto di persone disinteressate che offrano il loro servizio alle comunità con spirito volontario e senza scopo di lucro. Bisogna combattere la cattiva politica ovvero quella che guarda agli interessi del singolo. E poi ci vuole un grande partito popolare e riformatore che sia il punto di riferimento ideale e morale per milioni di uomini e di donne, promuovendo la politica come servizio volontario offerto ai cittadini senza fini di lucro, dimezzando gli stipendi dei parlamentari, equiparando il calcolo dei contributi a quello di ogni singolo lavoratore, confermando l’ineleggibiltà dei condannati per reati gravi, per gli inquisiti e per tutti coloro che hanno delle pendenze giudiziarie. In base a quale principio un alto magistfrato percepisce uno stipendio di venti volte superiore a quello di un operaio? E in base a quale principio gli stipend dei parlamentari sono legati ai parametri dei magistrati? E potrei contin uare! Un partito nuovo della sinistra democratica e riformista deve porre al centro della sua visione culturale e politica il “diritto al lavoro” con un progetto politico che aiuti i più deboli e difenda i diritti di tutte le persone. C’è parecchio lavoro da fare cara segretaria, ma dobbiamo cominciare da noi stessi, con meno privilegi, più umiltà, e meno discorsi polemici e sterili. IL PD non può affrontare questa fase decisiva per il Meridione e per l’Italia intera, prigioniero di una discussione tutta interna e autoreferenziale. Per svolgere il suo compito al servizio del paese, il PD secondo me, dece affrontare questo passaggio storico dicendo quale idea di Italia intende portare avanti, con quali soggetti politici, economici e sociali. Deve mettere in campo le sue proposte e farle conoscere ai cittadini. Questa è la vera scommessa. Convincere la gente significa ritirare la politica dai territori, dalla sanità, dalla cultura, dalla formazione, dallo spettacolo, dalla RAI, esigendo che la propria classe dirigente venga selezionata attraverso un metodo che ne privilegi il merito e l’etica. Ma che futuro potrà mai avere un paese dove la politica, senza conoscenza e senza studio, con arroganza, occupa ormai da decenni quei posti che spetterebbero di diritto ai giovani emergenti? Se voglio che gli altri siano meglio di me devo dare il buon esempio . Non è più tollerabile vedere in Italia gente che considera la Politica un affare, una lobby di potere. Non è possibile vivere di politica, perchè il potere logora, le idee si annebbiano e gli affarismi aumentano, Ecco perchè ci vuole un grande progetto politico credibile. Questa è la vera scommessa al di là degli uomini o delle donne che guideranno questo paese. Ci vuole un nuovo ordine, una nuova visione che veda il Sud d’Italia protagonista del proprio destino e del proprio futuro. Un partito così strutturato avrebbe un grande seguito e sarebbe un punto di riferimento per tutti, un partito come quello attuale non ha alcun senso di esistere.

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  7. Franco Fabiano 22 Marzo 2024 11:17

    Sig. Olivieri, le vorrei chiedere ancora per quanto sarà direttore di questo giornale?

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  8. L’esperienza precedente, del 2012. Il governo Monti bloccò la realizzazone del ponte con il motivo che al sud servivano prima tante altre strutture. Il finanziamento del ponte effettivamente fu impiegato per realizzare alcune strutture, come la Milano-Genova ad esempio. Al sud dei soldi del ponte non rimase nulla. Neanche un solo centesimo. La sinistra, nei fatti, è sempre stata molto nordista. Con la sinistra al governo il nord ha avuto tanto, il sud il nulla. L’unica opera, anche questa ostacolata, ed oggi quasi terminata, è l’ammodernamento della Salerno Reggio Calabria. Governo Berlusconi.

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  9. Chi è credente può affermare tranquillamente: Dio ce ne liberi dagli eredi del Partito comunista, vivono in un’altra realtà, fanno finta di viverci.

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  10. Ormai PD ha perso ogni credibilità , senza alcuna proggettualità sa dire solo NO e non riesce a formulare proposte. I nostri padri che hanno lottato per eliminare il divario fra Nord e Sud si rivolterebbero dalla tomba nel sentire questi che si dicono a favore del popolo ma sono contro ogni sviluppo o visone del futuro. Senza contare che al proprio interno le contraddizioni esplodono con pseudo ecologisti ed animalisti che con loro convinzioni mettono il carro davanti ai buoi, senza alcuna logica economica , senza mai riuscire a valutare le esigenze di sviluppo , occupazione , salvaguardia del territorio con sano piano urbanistico.

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