La storia del giovane messinese, raccontata dalla madre che ora chiede giustizia, tra i casi nel dossier
Catanzaro – C’è anche il caso del messinese Ivan Lauria tra i sei decessi avvenuti nel giro di sei mesi al carcere di Catanzaro, dove i detenuti hanno preso carta e penna ed hanno scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ai ministri della Giustizia e della Salute e alle procure competenti, per chiedere di verificare le condizioni in cui sono reclusi, soprattutto sotto il profilo sanitario.
Appello dei detenuti
Il dossier menziona i sei casi e indica molte criticità, ascritte alla gestione: farmaci consegnati in ritardo, visite mediche ridotte, medici irreperibili. Un grido dall’allarme, quello dei detenuti del penitenziario Ugo Caridi, un appello per le condizioni di dignità e assistenza che sono loro riconosciuti dalla legge.
Le condizioni del centro clinico sono al centro della denuncia dei detenuti, che secondo loro finisce per aggravare le patologie che li affliggono. Per questo si fa riferimento alle sei morti avvenute in sei mesi, tra luglio 2024 e gennaio 2025, tutte per arresto cardiaco, secondo il certificato dei medici del penitenziario.
Sei nomi, sei famiglie alla ricerca della verità
Antonino Pugliese, 45 anni; Angelo Pino, 47 annui. Fatmir Dulla 57 anni, morto pochi prima della sua scarcerazione. Ancora: Ivan Claudio Covelli, 42 anni. Dopo un periodo di lavoro fuori dal penitenziario, è tornato all’interno della casa circondariale ed è deceduto. Damiano Ferraggine: 37 anni, deceduto lo stesso giorno del suo ingresso in carcere.
Ivan, morto a 28 anni
Poi il messinese Ivan Domenico Lauria, il più giovane di tutti: 28 anni, una vita intera davanti ancora a disposizione, dopo aver scontato la sua pena, per ricostruirsi una esistenza. Una speranza interrotta in circostanze che secondo la madre sono sospette.
Tempostretto ha raccolto lo sfogo della donna, il suo dolore e la sua denuncia, presentata insieme all’avvocato Pietro Ruggeri. La sua toccante vicenda è arrivata al Presidente della Repubblica, che le ha scritto per manifestarle la sua solidarietà.
