Caro voli in Sicilia, De Domenico: Da gennaio nessun fatto concreto

Caro voli in Sicilia, De Domenico: Da gennaio nessun fatto concreto

Rosaria Brancato

Caro voli in Sicilia, De Domenico: Da gennaio nessun fatto concreto

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mercoledì 06 Novembre 2019 - 10:23

Il deputato regionale sollecita il governo Musumeci ad agire presso l'Enac, Antitrust: "Chi governa deve agire, non unirsi al coro di proteste"

Sul caro voli alla vigilia delle vacanze di Natale interviene anche il deputato regionale Franco De Domenico.

L’allarme già a gennaio

Il deputato dem già con una precedente interrogazione, il 15 gennaio scorso, aveva chiesto al governo regionale quali interventi intendesse adottare concretamente in relazione all’Accordo in materia finanziaria stipulato tra la Regione e lo Stato il 22 dicembre 2018, che autorizza l’adozione di misure di perequazione della condizione di insularità. Da allora nessuna risposta in tal senso, salvo la levata di scudi dei giorni scorsi, quando ormai si è in notevole ritardo. 

E la continuità territoriale?

L’incremento delle tariffe aeree costituisce un’evidente forma di speculazione economica sull’ingente flusso di siciliani in rientro e in partenza dall’isola- scrive De Domenico- in assenza di qualsivoglia forma di controllo pubblico sul diritto alla continuità territoriale, se non addirittura, almeno negli effetti per gli utenti, di un vero e proprio “cartello oligopolistico” tra i pochi vettori che gestiscono le tratte principali con l’aeroporto di Catania

De Domenico ricorda poi come non vi siano alternative agevoli all’aereo nell’ambito del sistema dei trasporti, soprattutto per alcune zone dell’isola, disagio che va ad aggiungersi all’assenza di un adeguato incremento dei voli nei periodi di maggiore domanda. Ne consegue che i siciliani sono costretti a pagare biglietti a peso d’oro o a rinunciare alla possibilità di rivedere i propri cari nei periodi festivi.

Nessuna azione concreta

E dire che strumenti di pressione sull’Alitalia ce ne sarebbero tanti- prosegue il deputato- non foss’altro per le ingenti risorse versate dallo Stato, in ragione della asserita strategicità della stessa (negli ultimi due anni oltre 1 miliardo e 250 milioni). Oggi, le dichiarazioni rilasciate alla stampa dagli Assessori Marco Falcone e Gaetano Armao, mi fanno capire che, a quasi un anno di distanza, non sia stato messo in campo alcun provvedimento utile a risolvere la questione,né avviata alcuna seria interlocuzione con il Governo nazionale e con i vettori aerei”.

E’ assai bizzarro che i rappresentanti del governo regionale, che hanno gli strumenti per sollecitare ed intervenire in modo concreto, si uniscano al coro di proteste e non passino invece ad azioni più incisive.

Intervengano Antitrust ed Enac

Ho rivolto una interrogazione agli assessori Falcone e Armao per sapere se intendano avviare una tempestiva interlocuzione con il Governo nazionale e con le principali compagnie aeree operanti nella regione, ed in particolare con Alitalia, così come se stiano valutando la sussistenza delle le condizioni giuridiche ed economiche per investire della questione l’Antitrust e, infine se oltre ad invocare l’intervento dell’Enac a mezzo stampa, si sia effettivamente provveduto in questi mesi ad investire della questione in oggetto l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile e con quali esiti”.

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2 commenti

  1. Ribadisco!!!!!!
    L’aereo non è un mezzo sociale.
    Ci sono i pullman.
    90€ Milano – Messina

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  2. E l’Aeroporto dello stretto riduce i voli. Blu-express non vola più!

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